giovedì 26 giugno 2008

LA CRISI PETROLIFERA METTE IN PERICOLO LA VAL D'AGRI.


Non bastava il rischio di dover ospitare la discarica di scorie nucleari che ancora pende sull'area del metapontino, che ecco una nuova minaccia che si abbatte sul nostro territorio. Il Ministro Scajola annuncia che bisogna semplificare le procedure per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi nazionali. In effetti le compagnie petrolifere ne hanno proprio bisogno, così non dovranno più continuare a fare ricerche, e aprire pozzi senza permessi,o a nascondere incidenti di vario genere. Potranno operare in libertà con il benestare del governo. "Lo sfruttamento delle risorse nazionali di idrocarburi, stimabili in 100 miliardi di euro, ha trovato fino ad ora un formidabile ostacolo sia nella complessita' delle procedure di autorizzazione, sia nell'opposizione riscontrata a livello locale: queste situazioni di stallo non possono essere ulteriormente tollerate". E' il messaggio lanciato dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, nel suo intervento video trasmesso all'assemblea dell'Unione Petrolifera. In particolare, il Ministro ha citato ad esempio "le vicende dei giacimenti nell'alto Adriatico, del delta del Po e della Basilicata". "Nell'ambito della Strategia energetica nazionale (che sara' varata entro il 30 giugno 2009) saranno messe a punto misure per il rilancio delle attivita' di ricerca e produzione di idrocarburi, per la diversificazione dell'approvvigionamento, per l'ammodernamento delle attivita' di rastinazione per la liberalizzazione della distribuzione dei carburanti", ha sottolineato il ministro. "Gia' a partire dal Consiglio dei Ministri di oggi - ha aggiunto - saranno adotatte alcune disposizioni che semplificano le procedure e rimuovono vincoli, nel rispetto delleesigenze di tutela dell'ambiente e della salute delle popolazioni".Queste sono le priorità del governo, quando la gente aspetta ancora risposte sugli effetti dell'estrazioni sulla salute e sul territorio, quando i cittadini ancora si interrogano, e non capiscono cosa in realtà ci abbiano guadagnato loro con questo petrolio. Dobbiamo tenere gli occhi ben aperti perché con l'inasprirsi della crisi dei carburanti , cari concittadini Lucani, rischiamo di venir cacciati a pedate dalle nostre case in nome del Dio Petrolio.

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Non bastava il rischio di dover ospitare la discarica di scorie nucleari che ancora pende sull'area del metapontino, che ecco una nuova minaccia che si abbatte sul nostro territorio. Il Ministro Scajola annuncia che bisogna semplificare le procedure per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi nazionali. In effetti le compagnie petrolifere ne hanno proprio bisogno, così non dovranno più continuare a fare ricerche, e aprire pozzi senza permessi,o a nascondere incidenti di vario genere. Potranno operare in libertà con il benestare del governo. "Lo sfruttamento delle risorse nazionali di idrocarburi, stimabili in 100 miliardi di euro, ha trovato fino ad ora un formidabile ostacolo sia nella complessita' delle procedure di autorizzazione, sia nell'opposizione riscontrata a livello locale: queste situazioni di stallo non possono essere ulteriormente tollerate". E' il messaggio lanciato dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, nel suo intervento video trasmesso all'assemblea dell'Unione Petrolifera. In particolare, il Ministro ha citato ad esempio "le vicende dei giacimenti nell'alto Adriatico, del delta del Po e della Basilicata". "Nell'ambito della Strategia energetica nazionale (che sara' varata entro il 30 giugno 2009) saranno messe a punto misure per il rilancio delle attivita' di ricerca e produzione di idrocarburi, per la diversificazione dell'approvvigionamento, per l'ammodernamento delle attivita' di rastinazione per la liberalizzazione della distribuzione dei carburanti", ha sottolineato il ministro. "Gia' a partire dal Consiglio dei Ministri di oggi - ha aggiunto - saranno adotatte alcune disposizioni che semplificano le procedure e rimuovono vincoli, nel rispetto delleesigenze di tutela dell'ambiente e della salute delle popolazioni".Queste sono le priorità del governo, quando la gente aspetta ancora risposte sugli effetti dell'estrazioni sulla salute e sul territorio, quando i cittadini ancora si interrogano, e non capiscono cosa in realtà ci abbiano guadagnato loro con questo petrolio. Dobbiamo tenere gli occhi ben aperti perché con l'inasprirsi della crisi dei carburanti , cari concittadini Lucani, rischiamo di venir cacciati a pedate dalle nostre case in nome del Dio Petrolio.

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