venerdì 6 ottobre 2017

Il Partito del Sud all'incontro dei Comitati per la Democrazia Costituzionale a Roma il 7 ottobre, per la modifica art. 81 e la LIP Scuola

Il Partito del Sud parteciperà ad un incontro a Roma il 7 ottobre, organizzato dai Comitati per la Democrazia Costituzionale che, dopo la battaglia vinta lo scorso 4 dicembre 2016 sul Referendum Costituzionale dove tra i Comitati del NO c’era anche la nostra presenza, hanno deciso di continuare la battaglia per difendere i valori e i principi della nostra Costituzione Repubblicana democratica ed antifascista.
Come già detto più volte, noi meridionalisti progressisti abbiamo sempre difeso e continueremo a difendere la nostra Costituzione, chiedendone l’applicazione integrale che soprattutto con l’articolo 3 comma 2 avrebbe risolto da tempo la “questione meridionale”.
Oggi a proposito di valori costituzionali, inizia a delinearsi un’altra battaglia su due fronti, quello della modifica dell’articolo 81 (quello recentemente modificato con l’introduzione del principio del pareggio di bilancio) e la Legge di Iniziativa Popolare sulla Scuola.
Iniziamo ad approfondire il primo tema, quello dell’articolo 81 che è stato modificato, quasi di nascosto e senza un dibattito pubblico, nel 2012 su chiaro pressing della UE e della sua politica di “austerity”. Queste politiche che stanno funzionando un po’ da Robin Hood al contrario continuando ad impoverire sempre di più tra gli Stati Europei quelli più deboli e in tutti gli stati le fasce più deboli e povere, sono accompagnate da una crescita impressionante della finanza globale. Mentre cresce l'ondata di razzismo e le barriere contro le migrazioni di uomini, nessuna barriera o confine o sovranità nazionale per la migrazione di merci e per la speculazione finanziaria, oramai l’illusione di una globalizzazione felice per tutti, e della famosa “mano invisibile del mercato” che aggiustava tutto e avrebbe reso tutti più ricchi e felici, è svanita da tempo in tutti i paesi occidentali.
C’è bisogno chiaramente di un’inversione di rotta rispetto alle politiche neoliberiste e di una lotta alla speculazione finanziaria, agendo su più fronti, su alcuni dei quali si discute da tempo sia nel nostro paese che in Europa, ricordiamo quelli per me principali:
  • Sovranità monetaria e ritorno del controllo delle Banche centrali nazionali e della Banca Centrale Europea al popolo e non alle banche private, ricordiamo che la Banca d’Italia divorziò dal Ministero del Tesoro che la controllava negli anni ’80 e proprio da quel momento è iniziato l’aumento vertiginoso del Debito pubblico italiano;
  • Separazione tra banche commerciali e banche d’investimento o d'affari;
  • Spostare la tassazione in modo progressivo dal lavoro alle rendite, soprattutto quelle finanziarie;
  • Ritorno a politiche macroeconomiche Keynesiane espansive ed agli investimenti pubblici, abbandonando austerity, fiscal compact e assurdi vincoli su astrusi indicatori o bilancio.
Come giustamente osserva l’amico Andrea Del Monaco in un recente articolo sull’Huffington Post queste politiche di austerity e riduzione spesa, insieme alla scelta di lasciare il nostro debito in mano al “mercato” e quindi alla speculazione finanziaria, hanno massacrato il paese intero negli ultimi anni, in particolare con la riduzione degli investimenti hanno penalizzato l'intero paese e ancor di più il Sud aggravando quindi la “questione meridionale” , quindi sono state esattamente il contrario di quello che serviva!
Per invertire la rotta, serve una sinistra vera che abbandoni queste politiche neo-liberiste anzi iper-liberiste, di cui Renzi e' solo uno degli ultimi protagonisti dell'ultimo ventennio ma c'è una linea continua e ininterrotta lungo tutti i governi (almeno nominalmente) di centro-sinistra e quelli di centro-destra per non parlare ovviamente di quelli "tecnici" o "di coalizione, un paese che si è spostato sempre più a destra con politiche che rendono il lavoro sempre più scarso e precario con meno diritti, con tagli al welfare e allo stato sociale, con un aumento spaventoso delle disuguaglianze…e ben vengano quindi tutte le iniziative di lotta a questa Italia e queste Europa della finanza, iniziando dall'assurdo vincolo introdotto nel 2012  (che ricordo fu votato nel silenzio generale a maggioranza assoluta, da quasi tutti da Bersani e Renzi fino a Berlusconi e i suoi…con solo qualche astenuto al diktat europeo e finanziario, forse per quel briciolo di dignità…).
Iniziamo quindi questa nuova lotta, sapendo che e’ una lotta per un paese pià giusto e più uguale, da Nord a Sud.




Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud

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Il Partito del Sud parteciperà ad un incontro a Roma il 7 ottobre, organizzato dai Comitati per la Democrazia Costituzionale che, dopo la battaglia vinta lo scorso 4 dicembre 2016 sul Referendum Costituzionale dove tra i Comitati del NO c’era anche la nostra presenza, hanno deciso di continuare la battaglia per difendere i valori e i principi della nostra Costituzione Repubblicana democratica ed antifascista.
Come già detto più volte, noi meridionalisti progressisti abbiamo sempre difeso e continueremo a difendere la nostra Costituzione, chiedendone l’applicazione integrale che soprattutto con l’articolo 3 comma 2 avrebbe risolto da tempo la “questione meridionale”.
Oggi a proposito di valori costituzionali, inizia a delinearsi un’altra battaglia su due fronti, quello della modifica dell’articolo 81 (quello recentemente modificato con l’introduzione del principio del pareggio di bilancio) e la Legge di Iniziativa Popolare sulla Scuola.
Iniziamo ad approfondire il primo tema, quello dell’articolo 81 che è stato modificato, quasi di nascosto e senza un dibattito pubblico, nel 2012 su chiaro pressing della UE e della sua politica di “austerity”. Queste politiche che stanno funzionando un po’ da Robin Hood al contrario continuando ad impoverire sempre di più tra gli Stati Europei quelli più deboli e in tutti gli stati le fasce più deboli e povere, sono accompagnate da una crescita impressionante della finanza globale. Mentre cresce l'ondata di razzismo e le barriere contro le migrazioni di uomini, nessuna barriera o confine o sovranità nazionale per la migrazione di merci e per la speculazione finanziaria, oramai l’illusione di una globalizzazione felice per tutti, e della famosa “mano invisibile del mercato” che aggiustava tutto e avrebbe reso tutti più ricchi e felici, è svanita da tempo in tutti i paesi occidentali.
C’è bisogno chiaramente di un’inversione di rotta rispetto alle politiche neoliberiste e di una lotta alla speculazione finanziaria, agendo su più fronti, su alcuni dei quali si discute da tempo sia nel nostro paese che in Europa, ricordiamo quelli per me principali:
  • Sovranità monetaria e ritorno del controllo delle Banche centrali nazionali e della Banca Centrale Europea al popolo e non alle banche private, ricordiamo che la Banca d’Italia divorziò dal Ministero del Tesoro che la controllava negli anni ’80 e proprio da quel momento è iniziato l’aumento vertiginoso del Debito pubblico italiano;
  • Separazione tra banche commerciali e banche d’investimento o d'affari;
  • Spostare la tassazione in modo progressivo dal lavoro alle rendite, soprattutto quelle finanziarie;
  • Ritorno a politiche macroeconomiche Keynesiane espansive ed agli investimenti pubblici, abbandonando austerity, fiscal compact e assurdi vincoli su astrusi indicatori o bilancio.
Come giustamente osserva l’amico Andrea Del Monaco in un recente articolo sull’Huffington Post queste politiche di austerity e riduzione spesa, insieme alla scelta di lasciare il nostro debito in mano al “mercato” e quindi alla speculazione finanziaria, hanno massacrato il paese intero negli ultimi anni, in particolare con la riduzione degli investimenti hanno penalizzato l'intero paese e ancor di più il Sud aggravando quindi la “questione meridionale” , quindi sono state esattamente il contrario di quello che serviva!
Per invertire la rotta, serve una sinistra vera che abbandoni queste politiche neo-liberiste anzi iper-liberiste, di cui Renzi e' solo uno degli ultimi protagonisti dell'ultimo ventennio ma c'è una linea continua e ininterrotta lungo tutti i governi (almeno nominalmente) di centro-sinistra e quelli di centro-destra per non parlare ovviamente di quelli "tecnici" o "di coalizione, un paese che si è spostato sempre più a destra con politiche che rendono il lavoro sempre più scarso e precario con meno diritti, con tagli al welfare e allo stato sociale, con un aumento spaventoso delle disuguaglianze…e ben vengano quindi tutte le iniziative di lotta a questa Italia e queste Europa della finanza, iniziando dall'assurdo vincolo introdotto nel 2012  (che ricordo fu votato nel silenzio generale a maggioranza assoluta, da quasi tutti da Bersani e Renzi fino a Berlusconi e i suoi…con solo qualche astenuto al diktat europeo e finanziario, forse per quel briciolo di dignità…).
Iniziamo quindi questa nuova lotta, sapendo che e’ una lotta per un paese pià giusto e più uguale, da Nord a Sud.




Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale
Partito del Sud

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