sabato 20 febbraio 2016

E’ MORTA LA HARPER, lo stesso giorno di ECO

Di Bruno Pappalardo
Spero di non essere frainteso. Non si paragonano i geni, i talenti,…
E’ morta nello stesso giorno di Umberto Eco, la ottantanovenne Harper Lee.
Già forse il nome a molti non dice tanto.
A me ha, fin da ragazzo, …era la fine degli anni ’60, invece racconta e ricorda molto.
Vidi, …forse avevo 16 anni, un film tratto dal suo primo romanzo. Ho sempre amato il cinema e ancora oggi; Il bianco-nero, suscita in me non solo ricordi, ma anche tanto realismo violento, turpe.
Il cinema americano, infatti, tra beoti eroi del west creava anche capolavori di crescita civile e umana e sincere forme antirazziste, pel proprio paese che oggi, mi richiama al greco meridione seviziato. Troppo?
Mi trascina al tempo vano frastornato di musiche in vinile e da ingannanti cortei di tute azzurre con trasversali bidoni al collo, furente boato di un illusione di sviluppo per il benessere e i diritti per tutti.
Già in quell’epoca, iscritto alla FIGC, giovani comunisti, si cresceva odiando l’imperialismo americano ma amavamo comunque l’America.

Vidi quel film, “ il buio oltre la siepe” (’63 ). Il titolo originale era “ To Kill a Mockingbird “ ( letteralmente, Uccidere un usignolo)
In breve racconta di un avvocato in Alabama che difende un uomo di colore accusato di aver cercato di stuprare una donna bianca e, nonostante prove schiaccianti della sua innocenza procurate da Atticus Finch, l’avvocato ( …nel film interpretato da uno straordinario Gregory Peck ) viene impiccato generando nei due figli dell’avvocato, l’improvviso trauma di una non richiesta rivelazione di un mondo sconcio e ipocrita. 

Le valse il premio Pulitzer. Ultimamente I librai britannici hanno fatto un sondaggio: quel libro che poi comprai e lessi e, poi, letto e riletto, e quel film visto e rivisto, risulta primo nella classifica dei libri da leggere esiliando al secondo posto la Bibbia. E’ stato più volte rivelato che Obama lo leggeva alle figlie,…ecco il lutto eterno, notturno, nero pece dell’America. Che intendo dire?

Ecco, Eco, uomo di stupefacente cultura, raffinata, istruita, una vera enciclopedia umana, scrittore elegante, purista del linguaggio, storico completo e autore di un altro elegante e colto libro come il magnifico “Il nome della rosa”, professore emerito, studioso di fama mondiale per la ricerca di modi di come si comunica e si significa, come si produce un soggetto simbolico. Insomma 40 lauree e commendatore e cavaliere di decine di paesi, invidiatoci da tutti e autore di decine e decine di saggi sull’etica e sull’estetica e di un’altra manciata di romanzi, ebbene, non mi ha donato tanto quanto quei cinque, sei libri della Harper . 

Do per scontato che Eco avrà detto, da agnostico irriducibile, mille volte di meglio sulla libertà dell’uomo ma non mi è pervenuto. Colpa mia…!?!!

Di transfert di simboli suoi non ne ricordo nessuno. Non ricordo essendo provvisto di una cultura universalistica, un studio sul Sud. A volte adulazioni giuste e generose. La Harper, senza Sud, mi ha raccontato del Sud. Della libertà dell’individuo come di un popolo martorizzato, quello nero, una umanità sottomessa. Non c’è traccia della sua morte il venerdì, …forse qualcuno,…chissà…
La mia è solo la libertà personale di suggestionare o stimolare una riflessione: vale più il mezzo dell’insegnare o l’insegnamento senza mezzo? Ossia, vale più un film che mi costringe a comprare un libro o un libro prezioso ma fermo su uno scaffale e attraente per di studiosi e intellettuali? Ecco!
Allora, inazzurriamo di cielo le pagine di entrambi e non cerchiamo di essere solo italiani ma globali come Eco. Giunga il pensiero colto del diritto e della giustizia da chiunque e che vengano suonate doppie campane. Si quietino gli eccelsi toni dell’uno ma rondini per entrambi per vite spese con passione pel giusto, equo amore per crescita morale dell’altro.

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Di Bruno Pappalardo
Spero di non essere frainteso. Non si paragonano i geni, i talenti,…
E’ morta nello stesso giorno di Umberto Eco, la ottantanovenne Harper Lee.
Già forse il nome a molti non dice tanto.
A me ha, fin da ragazzo, …era la fine degli anni ’60, invece racconta e ricorda molto.
Vidi, …forse avevo 16 anni, un film tratto dal suo primo romanzo. Ho sempre amato il cinema e ancora oggi; Il bianco-nero, suscita in me non solo ricordi, ma anche tanto realismo violento, turpe.
Il cinema americano, infatti, tra beoti eroi del west creava anche capolavori di crescita civile e umana e sincere forme antirazziste, pel proprio paese che oggi, mi richiama al greco meridione seviziato. Troppo?
Mi trascina al tempo vano frastornato di musiche in vinile e da ingannanti cortei di tute azzurre con trasversali bidoni al collo, furente boato di un illusione di sviluppo per il benessere e i diritti per tutti.
Già in quell’epoca, iscritto alla FIGC, giovani comunisti, si cresceva odiando l’imperialismo americano ma amavamo comunque l’America.

Vidi quel film, “ il buio oltre la siepe” (’63 ). Il titolo originale era “ To Kill a Mockingbird “ ( letteralmente, Uccidere un usignolo)
In breve racconta di un avvocato in Alabama che difende un uomo di colore accusato di aver cercato di stuprare una donna bianca e, nonostante prove schiaccianti della sua innocenza procurate da Atticus Finch, l’avvocato ( …nel film interpretato da uno straordinario Gregory Peck ) viene impiccato generando nei due figli dell’avvocato, l’improvviso trauma di una non richiesta rivelazione di un mondo sconcio e ipocrita. 

Le valse il premio Pulitzer. Ultimamente I librai britannici hanno fatto un sondaggio: quel libro che poi comprai e lessi e, poi, letto e riletto, e quel film visto e rivisto, risulta primo nella classifica dei libri da leggere esiliando al secondo posto la Bibbia. E’ stato più volte rivelato che Obama lo leggeva alle figlie,…ecco il lutto eterno, notturno, nero pece dell’America. Che intendo dire?

Ecco, Eco, uomo di stupefacente cultura, raffinata, istruita, una vera enciclopedia umana, scrittore elegante, purista del linguaggio, storico completo e autore di un altro elegante e colto libro come il magnifico “Il nome della rosa”, professore emerito, studioso di fama mondiale per la ricerca di modi di come si comunica e si significa, come si produce un soggetto simbolico. Insomma 40 lauree e commendatore e cavaliere di decine di paesi, invidiatoci da tutti e autore di decine e decine di saggi sull’etica e sull’estetica e di un’altra manciata di romanzi, ebbene, non mi ha donato tanto quanto quei cinque, sei libri della Harper . 

Do per scontato che Eco avrà detto, da agnostico irriducibile, mille volte di meglio sulla libertà dell’uomo ma non mi è pervenuto. Colpa mia…!?!!

Di transfert di simboli suoi non ne ricordo nessuno. Non ricordo essendo provvisto di una cultura universalistica, un studio sul Sud. A volte adulazioni giuste e generose. La Harper, senza Sud, mi ha raccontato del Sud. Della libertà dell’individuo come di un popolo martorizzato, quello nero, una umanità sottomessa. Non c’è traccia della sua morte il venerdì, …forse qualcuno,…chissà…
La mia è solo la libertà personale di suggestionare o stimolare una riflessione: vale più il mezzo dell’insegnare o l’insegnamento senza mezzo? Ossia, vale più un film che mi costringe a comprare un libro o un libro prezioso ma fermo su uno scaffale e attraente per di studiosi e intellettuali? Ecco!
Allora, inazzurriamo di cielo le pagine di entrambi e non cerchiamo di essere solo italiani ma globali come Eco. Giunga il pensiero colto del diritto e della giustizia da chiunque e che vengano suonate doppie campane. Si quietino gli eccelsi toni dell’uno ma rondini per entrambi per vite spese con passione pel giusto, equo amore per crescita morale dell’altro.

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