Di Antonio Luongo
283 giorni.
Cioè oltre 40 settimane.
Sono trascorsi mesi da quando a Palazzo San Giacomo si è insediata la nuova amministrazione con #Manfredi sindaco.
Normalmente per ogni nuovo corso politico le valutazioni partono dopo i famosi "primi 100 giorni".
È quello il periodo dove si traccia la rotta, l'indirizzo e si spinge sull'acceleratore, laddove possibile, per far percepire il cambio di marcia rispetto al passato. A #Napoli tutto questo, purtroppo, non è avvenuto, anzi. Laddove fosse possibile la città è peggiorata e non migliorata.
Dopo circa 10 mesi sindaco e giunta sono totalmente evanescenti, e la città non ha alcun tipo di guida nè politica nè amministrativa.
Faccio fatica a ricordare qualche segnale di vita proveniente da Palazzo San Giacomo.
Facendo uno sforzo di buona volontà abbiamo:
il tentativo maldestro di riaprire il lungomare al traffico veicolare (con un ritorno al passato di circa 40 anni)
un attacco frontale ai panni stesi
una goffa e imbarazzante ordinanza contro la movida che aveva come obiettivo scritto e dichiarato la "rieducazione", come fossimo sotto regime totalitari, che ha costretto addirittura #Saviano, che sappiamo non essere mai stato tenero sui problemi di Napoli, alla contestazione esplicita, talmente fosse surreale.
Nel mezzo l'unico provvedimento efficace che ricordiamo è la delibera per triplicare gli stipendi a sindaco, assessore e consiglieri (un buon trucco per narcotizzare ogni dibattito con il placet strumentale di #Draghi).
Il patto per Napoli è diventato il "pacco per Napoli", con prestiti erogati con logiche di strozzinaggio e il ricatto sulla privatizzazione di qualsiasi servizio in caso di mancata restituzione. L'attacco all'acqua pubblica è il picconamento di #Abc è solo il primo passo.
Il Manfredi che minacciava fuoco e fiamme in campagna elettorale se Napoli non avesse avuto lo stesso trattamento di #Roma, per salvarne i conti è solo un lontano ricordo. L'ennesima pantomima teatrale allestita sul corpo esanime di Napoli, sacrificata sull'altare degli equilibri di governo per la tavola imbandita dall'Europa con Next Generation EU.
Oggi il sindaco, molto semplicemente, non c'è. È un fantasma, dedito a tutto tranne che al governo della città.
Sullo sfondo abbiamo:
Una metropolitana che viene ormai ricordata con nostalgia e che a distanza di un altro anno non vede in pista nemmeno uno dei treni acquistati nel precedente corso amministrativo,
i trasporti su gomma inesistenti,
i monumenti chiusi al pubblico durante i picchi turistici
municipalità senza giunta per impossibilità a trovare la quadra politica nel carrozzone di liste e listarelle che ora battono cassa.
per non farci mancare nulla, il crollo nel rendimento della Federico II, dell'Orientale e della #Partenope, i tre principali atenei napoletani con cui il nostro sindaco ha relazioni robuste e sin troppo intense, per coordinare i lavori sulla progettazione del #PNRR.
Ho aspettato a lungo per fare queste considerazioni. Sono un uomo cresciuto nelle istituzioni cittadine e ho anche sperato che Manfredi potesse scuotere il Parlamento. Ne avrei gioito per il bene di Napoli. So che nessuno ha la bacchetta magica.
I fatti però parlano. Siamo vittime di un grande bluff e ci troviamo a perdere probabilmente l'ultimo treno possibile per recuperare ritardi storici. Napoli ha bisogno di dedizione totale, mentre Manfredi è un "sindaco che non c'è"!
Cioè oltre 40 settimane.
Sono trascorsi mesi da quando a Palazzo San Giacomo si è insediata la nuova amministrazione con #Manfredi sindaco.
Normalmente per ogni nuovo corso politico le valutazioni partono dopo i famosi "primi 100 giorni".
È quello il periodo dove si traccia la rotta, l'indirizzo e si spinge sull'acceleratore, laddove possibile, per far percepire il cambio di marcia rispetto al passato. A #Napoli tutto questo, purtroppo, non è avvenuto, anzi. Laddove fosse possibile la città è peggiorata e non migliorata.
Dopo circa 10 mesi sindaco e giunta sono totalmente evanescenti, e la città non ha alcun tipo di guida nè politica nè amministrativa.
Faccio fatica a ricordare qualche segnale di vita proveniente da Palazzo San Giacomo.
Facendo uno sforzo di buona volontà abbiamo:
il tentativo maldestro di riaprire il lungomare al traffico veicolare (con un ritorno al passato di circa 40 anni)
un attacco frontale ai panni stesi
una goffa e imbarazzante ordinanza contro la movida che aveva come obiettivo scritto e dichiarato la "rieducazione", come fossimo sotto regime totalitari, che ha costretto addirittura #Saviano, che sappiamo non essere mai stato tenero sui problemi di Napoli, alla contestazione esplicita, talmente fosse surreale.
Nel mezzo l'unico provvedimento efficace che ricordiamo è la delibera per triplicare gli stipendi a sindaco, assessore e consiglieri (un buon trucco per narcotizzare ogni dibattito con il placet strumentale di #Draghi).
Il patto per Napoli è diventato il "pacco per Napoli", con prestiti erogati con logiche di strozzinaggio e il ricatto sulla privatizzazione di qualsiasi servizio in caso di mancata restituzione. L'attacco all'acqua pubblica è il picconamento di #Abc è solo il primo passo.
Il Manfredi che minacciava fuoco e fiamme in campagna elettorale se Napoli non avesse avuto lo stesso trattamento di #Roma, per salvarne i conti è solo un lontano ricordo. L'ennesima pantomima teatrale allestita sul corpo esanime di Napoli, sacrificata sull'altare degli equilibri di governo per la tavola imbandita dall'Europa con Next Generation EU.
Oggi il sindaco, molto semplicemente, non c'è. È un fantasma, dedito a tutto tranne che al governo della città.
Sullo sfondo abbiamo:
Una metropolitana che viene ormai ricordata con nostalgia e che a distanza di un altro anno non vede in pista nemmeno uno dei treni acquistati nel precedente corso amministrativo,
i trasporti su gomma inesistenti,
i monumenti chiusi al pubblico durante i picchi turistici
municipalità senza giunta per impossibilità a trovare la quadra politica nel carrozzone di liste e listarelle che ora battono cassa.
per non farci mancare nulla, il crollo nel rendimento della Federico II, dell'Orientale e della #Partenope, i tre principali atenei napoletani con cui il nostro sindaco ha relazioni robuste e sin troppo intense, per coordinare i lavori sulla progettazione del #PNRR.
Ho aspettato a lungo per fare queste considerazioni. Sono un uomo cresciuto nelle istituzioni cittadine e ho anche sperato che Manfredi potesse scuotere il Parlamento. Ne avrei gioito per il bene di Napoli. So che nessuno ha la bacchetta magica.
I fatti però parlano. Siamo vittime di un grande bluff e ci troviamo a perdere probabilmente l'ultimo treno possibile per recuperare ritardi storici. Napoli ha bisogno di dedizione totale, mentre Manfredi è un "sindaco che non c'è"!
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