giovedì 26 settembre 2013

TELECOM & C… fatto tutto il possibile ma solo per andare oltre l’impossibile!

Di Bruno Pappalardo

Bisognerebbe capire meglio come stanno le cose. Da dove nascono certi fenomeni di depressioneeconomica che blocca il paese. Capire, ad esempio, se sondaggi, stime e statistiche, neppure scientificamente ma almeno stocasticamente  possono ritenersi appena attendibili e fidarsi.

Resiste sfrontato il  luogo comune che al meridione si è vissuto e si vive soprattutto per l’eccesso di posti fissi di lavoro. Bisogna stare attenti ai dati, leggerli di persona, cercarsi i grafici, guardare più agenzie. 
Intendiamo indicare sia a quelli nelle amministrazione pubbliche locali che quelli nelle grosse industrie. I voti di scambio, clientelismo, camorra che compra occupazione collusa con la politica et cetera...
Le ultime stime ISTAT (2000-2010)  e ultimissime (2012. primi 6 mesi 2013) NoiItalia, EUROSTAT, ATECO e altre, ebbene, coincidono tutte!  Batte tutti, con unapiù forte appetito imprenditoriale, il SUD!
L’Italia,  in Europa è al primo posto dimostrando, come sempre,  un’alta vocazione imprenditoriale (30% al di sopra della media europea ch’è del 13%)  seguita da Slovacchia e Repubblica Ceca mentre la bella e brava Germania è solo al 14° posto della classifica.

Ma quale paese o regione o plaga dell’Europa intera ha i valori più alti di imprenditorialità e meno posti fissi come sempre e ancora si ritiene esistano e resistono? In quella dove ancora si negano invece nuove realtà: il Mezzogiorno!

Chi affronta maggiormente il rischio dell’impresa in proprio profondendo indicibili energie in un contesto ambientale ostile e poco amato soprattutto dai mezzi di informazione? Il Sud raggiunge il 38,4 % contro i
valori minimi del Nord-ovest (27,6%) . Nel Molise e Calabria si confermano come i territori con maggiore tesso di imprenditorialità (44%) segue Valle d’Aosta ma subito dopo Sicilia e Sardegna.La maglia nera, udite udite, è quella della Lombardia con 1 autonomo ogni 4 lavoratori
Si dirà che il calcolo è viziato dal gioco di furbe società camorristiche che aprono e chiudono le loro attività per evadere.(rimando ad altro foglio dati sul lavoro nero e occupazione) La verità è che paradossalmente la 
camorra viene puntualmente usata a seconda degli interessi nazionali ed è sconcertante e indicibile il disastro che poi si è dimostrato!
Il SUD, è abituato ai soliti giochetti che camuffano verità manipolate anche dalla Grande Informazione.
Ancora si crede, ad esempio, ad un Sud “tutti furti e uccisioni” o che la lotta contro le discariche era un sommovimento fintamente popolare delinquenziale. Quelle urla laceranti doveva essere per forza ordinate dalla camorra (che resti maledetta) ma imprenditori e pezzi di Stato sapevano,… vergogna!
La tivù non fa altro che puntare i suoi lunghi obbiettivi sulle colonie meridionali mentre i dati del Viminale.
per il “totale di reati in Italia ”pone agli ultimi posti le regioni del meridione mostrando tutto un Nord
infetto d’ogni tipo di crimini. La divulgazione massmediatica, strumentalmente, in un inquietante silenzio
annulla i fatti e dunque scompaiono gli eventi o si trasformano in materiale avverso. Complotto? NO!
Dove investiresti tu, straniero? In un luogo avulso dalle manovre delittuose e non dove esistono.
Qualche giorno fa, Barnabè della Telecom, portò in Parlamento i suoi dati che mostravano una florida  situazione aziendale.  Già come Alitalia, Mediobanca,Intesa,Generali, Enel e a breve Fincantiere . Perché?
Perché è solo un’imprenditoria stracciona che qualcuno dolcifica come“conservatrice”, ossia che non ha mai
rischiato un centesimo ma solo incassato essendo questa la sua vera natura. Fu per questa inventata l'Unità?

senza fare tutto l’erba un fascio, la storia dell’industrializzazione italiana è stata caratterizzata da continui aiuti statali a cui ha aggiunto manager turgidi di megalomania strapagati, lì dove una volta bastava
un direttore di reparto. Al Sud, stavolta, volendo o nolendo siamo fuori dallo schifo! La nostra imprenditoria si è trasformata dal residuale rapporto del “guaglione e 'o masto" in nuove forme di aggregazioni atigianale spinte da
una cultura del piccolo prodotto di design. AMEN




PS: ma l'AGCOM dove cavolo è andata o è stata? E la golden share" ossia, il diritto di uno Stato di intervenire dopo e durante il processo di privatizzazione di un'azienda di interesse nazionale, come in tutti gli altri Paesi, pure quello vi siete lasciato (apposta?) bocciare dalla Ue? 







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Di Bruno Pappalardo

Bisognerebbe capire meglio come stanno le cose. Da dove nascono certi fenomeni di depressioneeconomica che blocca il paese. Capire, ad esempio, se sondaggi, stime e statistiche, neppure scientificamente ma almeno stocasticamente  possono ritenersi appena attendibili e fidarsi.

Resiste sfrontato il  luogo comune che al meridione si è vissuto e si vive soprattutto per l’eccesso di posti fissi di lavoro. Bisogna stare attenti ai dati, leggerli di persona, cercarsi i grafici, guardare più agenzie. 
Intendiamo indicare sia a quelli nelle amministrazione pubbliche locali che quelli nelle grosse industrie. I voti di scambio, clientelismo, camorra che compra occupazione collusa con la politica et cetera...
Le ultime stime ISTAT (2000-2010)  e ultimissime (2012. primi 6 mesi 2013) NoiItalia, EUROSTAT, ATECO e altre, ebbene, coincidono tutte!  Batte tutti, con unapiù forte appetito imprenditoriale, il SUD!
L’Italia,  in Europa è al primo posto dimostrando, come sempre,  un’alta vocazione imprenditoriale (30% al di sopra della media europea ch’è del 13%)  seguita da Slovacchia e Repubblica Ceca mentre la bella e brava Germania è solo al 14° posto della classifica.

Ma quale paese o regione o plaga dell’Europa intera ha i valori più alti di imprenditorialità e meno posti fissi come sempre e ancora si ritiene esistano e resistono? In quella dove ancora si negano invece nuove realtà: il Mezzogiorno!

Chi affronta maggiormente il rischio dell’impresa in proprio profondendo indicibili energie in un contesto ambientale ostile e poco amato soprattutto dai mezzi di informazione? Il Sud raggiunge il 38,4 % contro i
valori minimi del Nord-ovest (27,6%) . Nel Molise e Calabria si confermano come i territori con maggiore tesso di imprenditorialità (44%) segue Valle d’Aosta ma subito dopo Sicilia e Sardegna.La maglia nera, udite udite, è quella della Lombardia con 1 autonomo ogni 4 lavoratori
Si dirà che il calcolo è viziato dal gioco di furbe società camorristiche che aprono e chiudono le loro attività per evadere.(rimando ad altro foglio dati sul lavoro nero e occupazione) La verità è che paradossalmente la 
camorra viene puntualmente usata a seconda degli interessi nazionali ed è sconcertante e indicibile il disastro che poi si è dimostrato!
Il SUD, è abituato ai soliti giochetti che camuffano verità manipolate anche dalla Grande Informazione.
Ancora si crede, ad esempio, ad un Sud “tutti furti e uccisioni” o che la lotta contro le discariche era un sommovimento fintamente popolare delinquenziale. Quelle urla laceranti doveva essere per forza ordinate dalla camorra (che resti maledetta) ma imprenditori e pezzi di Stato sapevano,… vergogna!
La tivù non fa altro che puntare i suoi lunghi obbiettivi sulle colonie meridionali mentre i dati del Viminale.
per il “totale di reati in Italia ”pone agli ultimi posti le regioni del meridione mostrando tutto un Nord
infetto d’ogni tipo di crimini. La divulgazione massmediatica, strumentalmente, in un inquietante silenzio
annulla i fatti e dunque scompaiono gli eventi o si trasformano in materiale avverso. Complotto? NO!
Dove investiresti tu, straniero? In un luogo avulso dalle manovre delittuose e non dove esistono.
Qualche giorno fa, Barnabè della Telecom, portò in Parlamento i suoi dati che mostravano una florida  situazione aziendale.  Già come Alitalia, Mediobanca,Intesa,Generali, Enel e a breve Fincantiere . Perché?
Perché è solo un’imprenditoria stracciona che qualcuno dolcifica come“conservatrice”, ossia che non ha mai
rischiato un centesimo ma solo incassato essendo questa la sua vera natura. Fu per questa inventata l'Unità?

senza fare tutto l’erba un fascio, la storia dell’industrializzazione italiana è stata caratterizzata da continui aiuti statali a cui ha aggiunto manager turgidi di megalomania strapagati, lì dove una volta bastava
un direttore di reparto. Al Sud, stavolta, volendo o nolendo siamo fuori dallo schifo! La nostra imprenditoria si è trasformata dal residuale rapporto del “guaglione e 'o masto" in nuove forme di aggregazioni atigianale spinte da
una cultura del piccolo prodotto di design. AMEN




PS: ma l'AGCOM dove cavolo è andata o è stata? E la golden share" ossia, il diritto di uno Stato di intervenire dopo e durante il processo di privatizzazione di un'azienda di interesse nazionale, come in tutti gli altri Paesi, pure quello vi siete lasciato (apposta?) bocciare dalla Ue? 







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