mercoledì 6 febbraio 2013

Il ministro lasci, così si spacca l'Italia in tre

di GIANFRANCO VIESTI
La notizia è talmente clamorosa da sembrare falsa. Ma è vera. Ed è un’assoluta follia. Parliamo di una iniziativa del ministro dell’istruzione Francesco Profumo. Il Ministro sta presentando un decreto ministeriale sul tema delle borse di studio per l’u niversità; per la precisione “deter minazione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei requisiti di eleggibilità per il diritto allo studio universitario ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68”.

I contenuti del decreto stanno già provocando una forte protesta nelle università, dato che vengono rivisti, spesso in senso peggiorativo, diversi requisiti per l’ottenimento delle borse. Ma c’è un aspetto in particolare che merita la massima attenzione. Una novità clamorosa contenuta al comma 8 dell’articolo 4 riguarda la creazione di tre macroregioni di riferimento per la residenza che regolererebbero il livello massimo di ISEE per poter accedere alle borse: Nord (Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna) con tetto massimo di 20mila euro, Centro (Toscana, Marche, Lazio e Umbria) con tetto di 17.150 euro e Sud (Molise, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia) di 14.300 euro. 

L’ISEE è l’”indicatore della situazione economica equivalente” dei nuclei familiari, che viene calcolato, tenendo conto del reddito e del patrimonio, per stabilire le soglie massime di accessibilità a determinati servizi o benefici. Ad esempio alle borse di studio. In pratica, con un ISEE di 15.000 euro, secondo il decreto Profumo sarà possibile chiedere la borsa di studio nelle regioni del Centro- Nord, ma non in quelle del Sud; con 18.000 solo al Nord e non al Centro-Sud. 

Naturalmente (art. 7 del decreto), il numero di idonei così stabilito concorre a determinare il riparto fra le regioni del fondo integrativo nazionale per le borse di studio. Stando a quanto riportato da un sito internet (www.you-ng.it) il Ministro elogia proprio questa nuova articolazione dei limiti ISEE su base geografica, perché in grado secondo lui di tenere conto “di caratteristiche territoriali importanti: non più tetti per poter ottenere la borsa uguali in tutta Italia, ma differenziati, con l’idea riformatrice di adattare a una realtà che cambia un sistema vecchissimo”. 

La proposta del Ministro Profumo è definibile solo con un termine: folle. Il sistema vecchissimo è infatti quello in cui tutti gli italiani sono uguali. Si punta invece, per la prima volta in maniera così netta, a discriminare su base geografica la fruizione di un diritto. Le differenti soglie di ISEE non hanno alcuna base giuridica: con tutta probabilità sarebbero immediatamente giudicate incostituzionali. Men che meno hanno una base economica. Da tempo si discute del costo della vita nelle diverse regioni italiane: perché i leghisti e i loro alleati hanno sempre sostenuto la tesi che, costando meno la vita al Sud, salari e stipendi dovrebbero essere, per legge, più bassi. L’argomento è molto controverso, per motivi che qui è impossibile approfondire. 

Certamente non vi è alcun dato ufficiale che certifichi le differenze. In un’intervista ad un altro sito (www.edscuola.eu) l’ex Rettore del Politecnico di Torino ora Ministro conferma che “ci sarà una rimodulazione su base geografica che permetterà di favorire gli studenti svantaggiati e fuorisede e penalizzare i fuoricorso”. 
Fuorisede è la parola chiave. Il decreto, all’art.3, aumenta le borse per i fuori sede; ma questo, insieme ai diversi tetti regionali, finisce col favorire particolarmente quanti, spostandosi dal Sud al Nord, si gioverebbero delle soglie più alte. Un meccanismo per incentivare ulteriormente il flusso di studenti verso gli Atenei del Nord, già notevole, principalmente perché studiare al Nord consente di venire a contatto con migliori possibilità di lavoro. Un’altra picconata al sistema nazionale dell’istr uzione superiore, ed in particolare agli Atenei del Centro-Sud, già drasticamente colpiti dall’accoppiata Tremonti-Gelmini, e dal taglio ulteriore del Fondi di Finanziamento Ordinario previsto dall’attuale governo. Senatore Monti, in questi giorni lei sta opportunamente, duramente, criticando le tesi leghiste. Essendo lei il Presidente del Consiglio di tutti gli italiani, non ritiene di chiedere al suo Ministro dell’Istruzione, che evidentemente non è Ministro di tutti gli italiani, di dimettersi?

Fonte:La Gazzetta del Mezzogiorno

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di GIANFRANCO VIESTI
La notizia è talmente clamorosa da sembrare falsa. Ma è vera. Ed è un’assoluta follia. Parliamo di una iniziativa del ministro dell’istruzione Francesco Profumo. Il Ministro sta presentando un decreto ministeriale sul tema delle borse di studio per l’u niversità; per la precisione “deter minazione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei requisiti di eleggibilità per il diritto allo studio universitario ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68”.

I contenuti del decreto stanno già provocando una forte protesta nelle università, dato che vengono rivisti, spesso in senso peggiorativo, diversi requisiti per l’ottenimento delle borse. Ma c’è un aspetto in particolare che merita la massima attenzione. Una novità clamorosa contenuta al comma 8 dell’articolo 4 riguarda la creazione di tre macroregioni di riferimento per la residenza che regolererebbero il livello massimo di ISEE per poter accedere alle borse: Nord (Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna) con tetto massimo di 20mila euro, Centro (Toscana, Marche, Lazio e Umbria) con tetto di 17.150 euro e Sud (Molise, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia) di 14.300 euro. 

L’ISEE è l’”indicatore della situazione economica equivalente” dei nuclei familiari, che viene calcolato, tenendo conto del reddito e del patrimonio, per stabilire le soglie massime di accessibilità a determinati servizi o benefici. Ad esempio alle borse di studio. In pratica, con un ISEE di 15.000 euro, secondo il decreto Profumo sarà possibile chiedere la borsa di studio nelle regioni del Centro- Nord, ma non in quelle del Sud; con 18.000 solo al Nord e non al Centro-Sud. 

Naturalmente (art. 7 del decreto), il numero di idonei così stabilito concorre a determinare il riparto fra le regioni del fondo integrativo nazionale per le borse di studio. Stando a quanto riportato da un sito internet (www.you-ng.it) il Ministro elogia proprio questa nuova articolazione dei limiti ISEE su base geografica, perché in grado secondo lui di tenere conto “di caratteristiche territoriali importanti: non più tetti per poter ottenere la borsa uguali in tutta Italia, ma differenziati, con l’idea riformatrice di adattare a una realtà che cambia un sistema vecchissimo”. 

La proposta del Ministro Profumo è definibile solo con un termine: folle. Il sistema vecchissimo è infatti quello in cui tutti gli italiani sono uguali. Si punta invece, per la prima volta in maniera così netta, a discriminare su base geografica la fruizione di un diritto. Le differenti soglie di ISEE non hanno alcuna base giuridica: con tutta probabilità sarebbero immediatamente giudicate incostituzionali. Men che meno hanno una base economica. Da tempo si discute del costo della vita nelle diverse regioni italiane: perché i leghisti e i loro alleati hanno sempre sostenuto la tesi che, costando meno la vita al Sud, salari e stipendi dovrebbero essere, per legge, più bassi. L’argomento è molto controverso, per motivi che qui è impossibile approfondire. 

Certamente non vi è alcun dato ufficiale che certifichi le differenze. In un’intervista ad un altro sito (www.edscuola.eu) l’ex Rettore del Politecnico di Torino ora Ministro conferma che “ci sarà una rimodulazione su base geografica che permetterà di favorire gli studenti svantaggiati e fuorisede e penalizzare i fuoricorso”. 
Fuorisede è la parola chiave. Il decreto, all’art.3, aumenta le borse per i fuori sede; ma questo, insieme ai diversi tetti regionali, finisce col favorire particolarmente quanti, spostandosi dal Sud al Nord, si gioverebbero delle soglie più alte. Un meccanismo per incentivare ulteriormente il flusso di studenti verso gli Atenei del Nord, già notevole, principalmente perché studiare al Nord consente di venire a contatto con migliori possibilità di lavoro. Un’altra picconata al sistema nazionale dell’istr uzione superiore, ed in particolare agli Atenei del Centro-Sud, già drasticamente colpiti dall’accoppiata Tremonti-Gelmini, e dal taglio ulteriore del Fondi di Finanziamento Ordinario previsto dall’attuale governo. Senatore Monti, in questi giorni lei sta opportunamente, duramente, criticando le tesi leghiste. Essendo lei il Presidente del Consiglio di tutti gli italiani, non ritiene di chiedere al suo Ministro dell’Istruzione, che evidentemente non è Ministro di tutti gli italiani, di dimettersi?

Fonte:La Gazzetta del Mezzogiorno

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