mercoledì 22 febbraio 2012

Il Consiglio d’Europa boccia l’Italia: la politica alimenta razzismo e xenofobia


Anche il Consiglio d’Europa ammonisce l’Italia e la sua politica. Lo fa in un rapporto dell’Ecri, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, organismo indipendente di monitoraggio dello stesso Consiglio. Il documento, infatti, afferma che “sembra che si stia moltiplicando l’uso del discorso razzista e xenofobo in politica”. Una dichiarazione molto forte che si inserisce in un quadro politico quanto mai incerto. I toni apparivano più calmi con l’insediamento del governo dei tecnici e di Mario Monti ma l’acuirsi di faziosità in vista delle elezioni fanno riaffiorare le vecchie posizioni soprattutto estremiste.

Il documento, però, si concentra sulla situazione politica italiana dal 2006 fino al giugno dello scorso anno, dunque in concomitanza con l’introduzione del “pacchetto sicurezza” e delle altre misure adottate nei confronti degli stranieri. Riguardo a questo argomento il rapporto “invita le autorità italiane a porre fine immediatamente e in modo permanente alla politica dei respingimenti”. Inoltre vi è contenuta una forte critica anche per i mezzi d’informazione del nostro paese che secondo l’Ecri con “articoli e servizi sensazionalistici contribuiscono ad avvelenare un clima già intollerante nei confronti di Rom, immigrati e musulmani”. Questa questione era già stata trattata dal Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa (Cpt) e giovedì, in merito, ci sarà una sentenza definitiva della Corte europea dei diritti umani.

Infine, nel rapporto viene trattata anche la questione della discriminazione per quel che riguarda i diritti dei gay: “L’attenzione delle istituzioni europee alla lotta a ogni discriminazione, anche per orientamento sessuale, e alla promozione dei diritti di tutti implica la rimozione di fatto delle limitazioni all’uguaglianza ed il perseguimento dell’obiettivo ultimo della “piena” autodeterminazione dell’individuo”. Arrivano già le prime reazioni come quella del presidente nazionale di Arcigay, Paolo Patanè che definisce il rapporto sulla situazione in Italia del Ecri “allarmante” .

Fonte: Reporternuovo

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Anche il Consiglio d’Europa ammonisce l’Italia e la sua politica. Lo fa in un rapporto dell’Ecri, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, organismo indipendente di monitoraggio dello stesso Consiglio. Il documento, infatti, afferma che “sembra che si stia moltiplicando l’uso del discorso razzista e xenofobo in politica”. Una dichiarazione molto forte che si inserisce in un quadro politico quanto mai incerto. I toni apparivano più calmi con l’insediamento del governo dei tecnici e di Mario Monti ma l’acuirsi di faziosità in vista delle elezioni fanno riaffiorare le vecchie posizioni soprattutto estremiste.

Il documento, però, si concentra sulla situazione politica italiana dal 2006 fino al giugno dello scorso anno, dunque in concomitanza con l’introduzione del “pacchetto sicurezza” e delle altre misure adottate nei confronti degli stranieri. Riguardo a questo argomento il rapporto “invita le autorità italiane a porre fine immediatamente e in modo permanente alla politica dei respingimenti”. Inoltre vi è contenuta una forte critica anche per i mezzi d’informazione del nostro paese che secondo l’Ecri con “articoli e servizi sensazionalistici contribuiscono ad avvelenare un clima già intollerante nei confronti di Rom, immigrati e musulmani”. Questa questione era già stata trattata dal Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa (Cpt) e giovedì, in merito, ci sarà una sentenza definitiva della Corte europea dei diritti umani.

Infine, nel rapporto viene trattata anche la questione della discriminazione per quel che riguarda i diritti dei gay: “L’attenzione delle istituzioni europee alla lotta a ogni discriminazione, anche per orientamento sessuale, e alla promozione dei diritti di tutti implica la rimozione di fatto delle limitazioni all’uguaglianza ed il perseguimento dell’obiettivo ultimo della “piena” autodeterminazione dell’individuo”. Arrivano già le prime reazioni come quella del presidente nazionale di Arcigay, Paolo Patanè che definisce il rapporto sulla situazione in Italia del Ecri “allarmante” .

Fonte: Reporternuovo

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