mercoledì 27 luglio 2011

Il rivoluzionario De Magistris a Berlusconi: vogliamo i nostri soldi

berlusconi_demagistris

Scritto da Giuseppe Manzo


L’incontro tanto atteso è avvenuto alle 18. Luigi de Magistris e Silvio Berlusconi si sono stretti la mano e hanno discusso sul futuro di Napoli. Lapidario il commento del sindaco dopo la riunione: «Il nostro progetto è rivoluzionario ma ordinario. Sui rifiuti non abbiamo bisogno di leggi speciali». Al vertice hanno partecipato anche Gianni Letta, Paolo Bonaiuti e il vicesindaco Tommaso Sodano. In serata un secondo summit convocato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo metterà intorno a un tavolo Comune, Regione e Provincia con il presidente Luigi Cesaro (il giggino ‘a purpett tanto deriso dall’ex pm in campagna elettorale).

I fondi. «Al governo abbiamo chiesto lo sblocco di 500 milioni che già spettano a Napoli». Così il sindaco di Napoli commenta l'incontro con il premier, uscendo da Palazzo Chigi. È la prima volta, aggiunge il primo cittadino, che «una grande città del Mezzogiorno chiede di essere direttamente assegnataria dei fondi». «Non si tratta di un intervento straordinario ma di soldi che ci spettano», afferma De Magistris. Se - osserva - «ci dessero questa possibilità sarebbe una prova di senso civico oltre che politico. E devo dire che - conclude De Magistris - ho trovato sensibilità da parte del governo».

I progetti. «Una parte di questi fondi - prosegue De Magistris - saranno destinati agli impianti e all'incremento della raccolta differenziata». Ma noi - aggiunge - «ci teniamo molto anche ad altri progetti» come, per esempio, «il Forum delle culture, per il quale servirebbero 200 milioni, e che riguarda soprattutto il centro storico, e l'area di Bagnoli, con 50 milioni, con una serie di opere da inaugurare per Natale».

La mobilitazione. «Abbiamo fatto un investimento straordinario con la capitalizzazione dell'azienda pubblica che già da settembre parte con 325mila abitanti e che con il governo, con l'accordo che dovremmo formalizzare nelle prossime ore, arriveremo a 500 mila abitanti. In più ci sarà la mobilitazione dei cittadini, gli impianti di compostaggio. Napoli sta portando avanti una sfida epocale che consente il superamento di un secondo impianto di incenerimento». Luigi de Magistris, a seguito dell'incontro tenutosi oggi a palazzo Chigi, ha così esposto le azioni che permetteranno di aumentare i cittadini coinvolti nella raccolta differenziata.

Il Pd. Un ordine del giorno del Pd è stato approvato dalla Camera nonostante il parere contrario del governo: impegna l'esecutivo a consentire il trasporto dei rifiuti dalla Campania «in tutte le regioni italiane», in particolare in quelle del Nord. Il documento, sul quale il governo è stato battuto, indica in prima battuta l' l'inceneritore di Brescia e gli altri impianti del nord gestiti dalla società A2A (che controlla a Napoli la Partenope Ambiente) come luogo dove avviare lo smaltimento dei rifiuti del capoluogo campano. Inoltre l'ordine del giorno chiede al governo di verificare «quali altri impianti del Nord Italia possano ospitare e assorbire parte delle giacenze della Provincia di Napoli».

Fonte: Il Punto Magazine


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Scritto da Giuseppe Manzo


L’incontro tanto atteso è avvenuto alle 18. Luigi de Magistris e Silvio Berlusconi si sono stretti la mano e hanno discusso sul futuro di Napoli. Lapidario il commento del sindaco dopo la riunione: «Il nostro progetto è rivoluzionario ma ordinario. Sui rifiuti non abbiamo bisogno di leggi speciali». Al vertice hanno partecipato anche Gianni Letta, Paolo Bonaiuti e il vicesindaco Tommaso Sodano. In serata un secondo summit convocato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo metterà intorno a un tavolo Comune, Regione e Provincia con il presidente Luigi Cesaro (il giggino ‘a purpett tanto deriso dall’ex pm in campagna elettorale).

I fondi. «Al governo abbiamo chiesto lo sblocco di 500 milioni che già spettano a Napoli». Così il sindaco di Napoli commenta l'incontro con il premier, uscendo da Palazzo Chigi. È la prima volta, aggiunge il primo cittadino, che «una grande città del Mezzogiorno chiede di essere direttamente assegnataria dei fondi». «Non si tratta di un intervento straordinario ma di soldi che ci spettano», afferma De Magistris. Se - osserva - «ci dessero questa possibilità sarebbe una prova di senso civico oltre che politico. E devo dire che - conclude De Magistris - ho trovato sensibilità da parte del governo».

I progetti. «Una parte di questi fondi - prosegue De Magistris - saranno destinati agli impianti e all'incremento della raccolta differenziata». Ma noi - aggiunge - «ci teniamo molto anche ad altri progetti» come, per esempio, «il Forum delle culture, per il quale servirebbero 200 milioni, e che riguarda soprattutto il centro storico, e l'area di Bagnoli, con 50 milioni, con una serie di opere da inaugurare per Natale».

La mobilitazione. «Abbiamo fatto un investimento straordinario con la capitalizzazione dell'azienda pubblica che già da settembre parte con 325mila abitanti e che con il governo, con l'accordo che dovremmo formalizzare nelle prossime ore, arriveremo a 500 mila abitanti. In più ci sarà la mobilitazione dei cittadini, gli impianti di compostaggio. Napoli sta portando avanti una sfida epocale che consente il superamento di un secondo impianto di incenerimento». Luigi de Magistris, a seguito dell'incontro tenutosi oggi a palazzo Chigi, ha così esposto le azioni che permetteranno di aumentare i cittadini coinvolti nella raccolta differenziata.

Il Pd. Un ordine del giorno del Pd è stato approvato dalla Camera nonostante il parere contrario del governo: impegna l'esecutivo a consentire il trasporto dei rifiuti dalla Campania «in tutte le regioni italiane», in particolare in quelle del Nord. Il documento, sul quale il governo è stato battuto, indica in prima battuta l' l'inceneritore di Brescia e gli altri impianti del nord gestiti dalla società A2A (che controlla a Napoli la Partenope Ambiente) come luogo dove avviare lo smaltimento dei rifiuti del capoluogo campano. Inoltre l'ordine del giorno chiede al governo di verificare «quali altri impianti del Nord Italia possano ospitare e assorbire parte delle giacenze della Provincia di Napoli».

Fonte: Il Punto Magazine


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