Napoli,ore 9.30. Concentramento in piazza Mancini per un corteo molto eterogeneo: molte persone, tante sigle, e dietro gli striscioni voci stanche ma abbastanza forti per farsi sentire. Un'unica costante: ribellarsi alla condizione di di sfruttamento e saccheggio dei diritti che deve subire un enorme percentuale di lavoratori precari italiani, in gran parte giovani. Ecco alcuni numeri:
55%: la percentuale degli under 34 in cerca di lavoro attraverso "canali informali" (fonte Istat 2010). 52%: gli stagisti che non percepiscono nemmeno un euro di rimborso spese. Solo 11 su 100 quelli assunti (a vario titolo, con qualsiasi tipologia contrattuale) al termine dello stage (dati Unioncamere 2010). 45mila: il numero dei laureati che ogni anno lasciano l'Italia (dati Confimprese e Anagrafe Italiani Residenti all'Estero). 30%: la percentuale di giovani famiglie in possesso di un reddito sufficiente per accedere all'acquisto di una casa (fonte Abi 2010). 58,6%: la percentuale di coloro che hanno tra i 18 e i 34 anni, celibi e nubili, e che vivono ancora in famiglia (fonte Istat 2009).
Se ci concentriamo su Napoli la situazione è ancora più drammatica:
- abbiamo il più alto tasso di disoccupazione giovanile d'Europa (40 %)
- in Campania il tempo che occorre per trasformare un contratto atipico in contratto stabile, è tre volte più lungo che per un coetaneo del Nord.
- il 67% dei nostri giovani che abbandonano la regione, non vi fanno più ritorno
insomma pecentuali degne di una paese sottosviluppato.
Quindi, qui a Napoli ci si può tranquillamente candidare a capitale del precariato. Ma questo tema non sembra rientrare nell'agenda dei tanti candidati sindaci che la città partenopea può vantare.
In piazza stamattina in un corteo su una questione ormai decennale che blocca lo sviluppo di Napoli, oltre che le vite dei Napoletani, solo Luigi De Magistris ha sfilato con i giovani precari.
E non ci sono motivi di bottega che tengano: la manifestazione è nata spontaneamente in rete e le adesioni politiche e sindacali sono arrivate in un secondo momento!
Uno su sette! Insomma una gran bella media. Resta da chiedere agli altri candidati cosa pensano della tematica della lotta al precariato! Forse è così poco importante da non spenderci neanche una giornata di campagna elettorale!!!!
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