sabato 6 novembre 2010

Fuori uno!


Di Clementina Coppini


Bertolaso va in pensione. Niente di personale contro il nostro Protettore Civile, che è stato Protettore per molti versi, un po’ per la santità di certi interventi di salvataggio e un po’ per certe frequentazioni di certi ambigui centri estetici. Civile lo fu più di molti altri suoi colleghi, questo è un dato di fatto, ma c’è da dire che, datisi alcuni soggetti, ci voleva davvero poco a sembrare un faro di bon ton. Civiltà vuole che, quando uno che non figura nella top ten delle persone che preferisci al mondo si toglie cortesemente dalla tua vista, non si facciano troppe feste e non si esulti grandemente quanto si vorrebbe. Pertanto con compostezza lo salutiamo e diciamo in coro (pur appropriatamente contriti e rammaricati): Fuori uno!

Si dice che l’abbia allontanato il Sire, in quanto ormai impresentabile e in più recalcitrante circa l’affaire spazzatura. Però pare davvero strano che il concetto di impresentabile sia ritenuto un valido motivo per delle dimissioni, in questi tempi. La faccenda dei raggiunti limiti d’età è del tutto risibile, in un parterre di inamovibili ottuagenari.

Sorge invece una domanda: lui che di mestiere le tende da campo le ha sempre piantate, perché le toglie proprio adesso? Che il nostro Civil Protettore, causa deformazione professionale, abbia compreso che si sta avvicinando un qualche disastro?

Lui, che da tempo immemorabile è stato il Mosè che ci salvò da fango, pattume, terremoti e altre piaghe, forse crede che la piaga d’Egitto che ci affligge, invero la più terribile e resistente, sarà presto spazzata via? O parimenti si è convinto che non può più fare niente e che per emendare tale piaga sia necessario un vero e proprio diluvio?

Egli è il primo che se ne va davvero in pensione, che migra, che parte. Guido guida la sua esistenza altrove, e noi sventoliamo il fazzoletto in suo saluto, grati. Un fazzoletto bianco, che utilizziamo anche per chiedere aiuto e come bandiera bianca, vista la situazione in cui miseramente arranchiamo noi poveri mortali che inutilmente impetriamo di ottenere da qualcuno una civile protezione.

Dove Guido guiderà se stesso? Sul Monte Ararat, in attesa che la pestilenza finisca? All’Ararat Centro Massaggi? Egli è solo il primo di una serie di partenti o resterà caso isolato tra i restanti?

In ogni caso, oltre alle nostre felicitazioni, gli inviamo idealmente il nostro regalo di buon pensionamento, da appiccicare sul cruscotto dell’automobile. È una foto dell’Italia vista dal satellite, con sotto una scritta: PER FAVORE, NON PENSARE A NOI!


Fonte:Giornalettismo


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Di Clementina Coppini


Bertolaso va in pensione. Niente di personale contro il nostro Protettore Civile, che è stato Protettore per molti versi, un po’ per la santità di certi interventi di salvataggio e un po’ per certe frequentazioni di certi ambigui centri estetici. Civile lo fu più di molti altri suoi colleghi, questo è un dato di fatto, ma c’è da dire che, datisi alcuni soggetti, ci voleva davvero poco a sembrare un faro di bon ton. Civiltà vuole che, quando uno che non figura nella top ten delle persone che preferisci al mondo si toglie cortesemente dalla tua vista, non si facciano troppe feste e non si esulti grandemente quanto si vorrebbe. Pertanto con compostezza lo salutiamo e diciamo in coro (pur appropriatamente contriti e rammaricati): Fuori uno!

Si dice che l’abbia allontanato il Sire, in quanto ormai impresentabile e in più recalcitrante circa l’affaire spazzatura. Però pare davvero strano che il concetto di impresentabile sia ritenuto un valido motivo per delle dimissioni, in questi tempi. La faccenda dei raggiunti limiti d’età è del tutto risibile, in un parterre di inamovibili ottuagenari.

Sorge invece una domanda: lui che di mestiere le tende da campo le ha sempre piantate, perché le toglie proprio adesso? Che il nostro Civil Protettore, causa deformazione professionale, abbia compreso che si sta avvicinando un qualche disastro?

Lui, che da tempo immemorabile è stato il Mosè che ci salvò da fango, pattume, terremoti e altre piaghe, forse crede che la piaga d’Egitto che ci affligge, invero la più terribile e resistente, sarà presto spazzata via? O parimenti si è convinto che non può più fare niente e che per emendare tale piaga sia necessario un vero e proprio diluvio?

Egli è il primo che se ne va davvero in pensione, che migra, che parte. Guido guida la sua esistenza altrove, e noi sventoliamo il fazzoletto in suo saluto, grati. Un fazzoletto bianco, che utilizziamo anche per chiedere aiuto e come bandiera bianca, vista la situazione in cui miseramente arranchiamo noi poveri mortali che inutilmente impetriamo di ottenere da qualcuno una civile protezione.

Dove Guido guiderà se stesso? Sul Monte Ararat, in attesa che la pestilenza finisca? All’Ararat Centro Massaggi? Egli è solo il primo di una serie di partenti o resterà caso isolato tra i restanti?

In ogni caso, oltre alle nostre felicitazioni, gli inviamo idealmente il nostro regalo di buon pensionamento, da appiccicare sul cruscotto dell’automobile. È una foto dell’Italia vista dal satellite, con sotto una scritta: PER FAVORE, NON PENSARE A NOI!


Fonte:Giornalettismo


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