lunedì 19 luglio 2010

Spettabile Corriere, Palermo non volta le spalle a Borsellino



Di Walter Giannò



Titolo del Corriere della Sera: “Palermo volta le spalle a Borsellino“.

Un sensazionalismo che lascia sgomenti. E perché poi?

Per la stessa notizia che su BlogSicilia abbiamo intitolato così: “Marcia delle Agende Rosse, pochi partecipanti“.


Noterete che la differenza è tanta. Non voglio certo dare “lezioni” al prestigioso quotidiano di Milano, ma voglio sottolineare questa palese esagerazione. Sarebbe stato più corretto inserire nel titolo il nome di “Salvatore“, il fratello di Paolo, organizzatore della manifestazione scarsamente frequentata. Ma non avrebbe avuto lo stesso effetto nel “lettore”.
Insomma, quel titolo del Corriere della Sera, creato per attirare attenzione, offende i palermitani.
Troppo superficiale: roba da un “giornaletto” di provincia.
Prescindendo dal giudizio politico su Salvatore Borsellino e le agende rosse (a ciascuno il suo pensiero), non si può trasmettere, infatti, il messaggio che se il palermitano non ha partecipato al corteo, significa che ha voltato le spalle al giudice Paolo Borsellino.


Ed una rettifica sarebbe non solo necessaria e sacrosanta, ma anche e soprattutto rispettosa.



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Di Walter Giannò



Titolo del Corriere della Sera: “Palermo volta le spalle a Borsellino“.

Un sensazionalismo che lascia sgomenti. E perché poi?

Per la stessa notizia che su BlogSicilia abbiamo intitolato così: “Marcia delle Agende Rosse, pochi partecipanti“.


Noterete che la differenza è tanta. Non voglio certo dare “lezioni” al prestigioso quotidiano di Milano, ma voglio sottolineare questa palese esagerazione. Sarebbe stato più corretto inserire nel titolo il nome di “Salvatore“, il fratello di Paolo, organizzatore della manifestazione scarsamente frequentata. Ma non avrebbe avuto lo stesso effetto nel “lettore”.
Insomma, quel titolo del Corriere della Sera, creato per attirare attenzione, offende i palermitani.
Troppo superficiale: roba da un “giornaletto” di provincia.
Prescindendo dal giudizio politico su Salvatore Borsellino e le agende rosse (a ciascuno il suo pensiero), non si può trasmettere, infatti, il messaggio che se il palermitano non ha partecipato al corteo, significa che ha voltato le spalle al giudice Paolo Borsellino.


Ed una rettifica sarebbe non solo necessaria e sacrosanta, ma anche e soprattutto rispettosa.



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