mercoledì 28 aprile 2010

Sollevazione popolare contro il Museo lombrosiano. Silenzio dei media


Cesare Lombroso, nato Marco Ezechia Lombroso, il 6 novembre 1835 a Verona e morto nel 1909, viene definito un antropologo ma da alcuni indicato come “giurista”, si concentrò sullo studio dell’antropologia dei pazzi e dei criminali.
Una carriera lunga e non sempre cristallina nei comportamenti e studi che la gente del meridione, che oggi contesta la riapertura del museo, ritiene simili a quelli utilizzati dagli stessi nazisti e ormai smentiti nettamente dalla scienza ufficiale.

Lombroso fu il teorizzatore delll’inferiorità della “razza meridionale” che sarebbe stata geneticamente portata alla delinquenza, sulla base di misurazioni di centinaia di resti e di crani prelevati al seguito delle truppe piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie e massacrarono migliaia di meridionali che si erano ribellati a quell’invasione cancellandoli dalla storia come “briganti”.
Ora, l’8 maggio ci sarà una grande manifestazione che vedrà partecipanti gruppi da quasi tutte le regioni italiane, Calabria, Sicilia, Liguria, Valle D’Aosta, Lazio, Triveneto e Puglia , avrà il suo raduno alle ore 16 a Piazza Vittorio Veneto a Torino, per portarsi, dopo aver attraversato Via Po, Piazza Castello e Via Roma, Piazza San Carlo dove ci sarà anche un comizio.

Insomma, una vera e propria sollevazione che però sembra essere tenuta “sotto” tono dai media nazionali

Fonte:Osservatorio Sicilia
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Cesare Lombroso, nato Marco Ezechia Lombroso, il 6 novembre 1835 a Verona e morto nel 1909, viene definito un antropologo ma da alcuni indicato come “giurista”, si concentrò sullo studio dell’antropologia dei pazzi e dei criminali.
Una carriera lunga e non sempre cristallina nei comportamenti e studi che la gente del meridione, che oggi contesta la riapertura del museo, ritiene simili a quelli utilizzati dagli stessi nazisti e ormai smentiti nettamente dalla scienza ufficiale.

Lombroso fu il teorizzatore delll’inferiorità della “razza meridionale” che sarebbe stata geneticamente portata alla delinquenza, sulla base di misurazioni di centinaia di resti e di crani prelevati al seguito delle truppe piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie e massacrarono migliaia di meridionali che si erano ribellati a quell’invasione cancellandoli dalla storia come “briganti”.
Ora, l’8 maggio ci sarà una grande manifestazione che vedrà partecipanti gruppi da quasi tutte le regioni italiane, Calabria, Sicilia, Liguria, Valle D’Aosta, Lazio, Triveneto e Puglia , avrà il suo raduno alle ore 16 a Piazza Vittorio Veneto a Torino, per portarsi, dopo aver attraversato Via Po, Piazza Castello e Via Roma, Piazza San Carlo dove ci sarà anche un comizio.

Insomma, una vera e propria sollevazione che però sembra essere tenuta “sotto” tono dai media nazionali

Fonte:Osservatorio Sicilia
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