
Santochirico: «Vorremmo conoscere la politica energetica del governo, un piano complessivo e non la legge 99 che ritorna al nucleare senza sapere quando, dove e come stabilirlo»
Il governo vuole il nucleare, ma nessuna regione da la disponibilità ad accogliere impianti o siti di scorie. È il caso del Veneto del candidato governatore e ministro leghista Luca Zaia: «Il Veneto la sua parte l'ha già fatta con il rigassificatore al largo delle coste e con la riconversione al carbone di Porto Tolle. Da quel che ci dicono i tecnici, il nostro bilancio è positivo». Atteggiamento che preoccupa non poco gli amministratori meridionali. L'assessore all'ambiente della Regione Basilicata Vincenzo Santochirico lancia l'allarme: «Temiamo che alcune scelte negative possano ricadere sul Mezzogiorno. Anziché essere destinatari di risorse per lo sviluppo rischiamo di diventare destinatari di scelte che altre regioni del nord non vogliono. Abbiamo rafforzato le linee di tutela e difesa della nostra sovranità e autonomia. Per capirci: Noi non ci fidiamo!».
Inevitabilmente il dibattito sul nucleare si interseca con la campagna elettorale per le regionali, mostrando tutta la fragilità del centrodestra. Fragilità che da un luogo a un timore ben definito, che l'attuale baricentro della dialettica politica possa far cadere la scelta tutta dell'esecutivo nazionale di ritorno al nucleare sul Mezzogiorno. Timore espresso senza possibili fraintendimenti da Vincenzo Santochirico, assessore all'Ambiente della Basilicata: «Temiamo che alcune scelte negative possano ricadere sul Mezzogiorno. Anziché essere destinatari di risorse per lo sviluppo rischiamo di diventare destinatari di scelte che altre regioni del nord non vogliono. Abbiamo rafforzato le linee di tutela e difesa della nostra sovranità e autonomia», spiega l'assessore e ambientalista, «Non ci fidiamo per capirci». E una controprova della ragione di Santochirico sono le dichiarazioni del ministro Zaia: «Il Veneto la sua parte l'ha già fatta con il rigassificatore al largo delle coste e con la riconversione al carbone di Porto Tolle. Da quel che ci dicono i tecnici, il nostro bilancio è positivo», afferma il ministro candidato alla presidenza della Regione Veneto. Ma la nota che allarma i governatori meridionali è nel merito della localizzazione di possibili centrali e depositi di scorie. «Il federalismo bisogna meritarselo», profetizza Zaia, «se il diritto all'autonomia di una comunità viene invocato da chi ha sommerso intere città di rifiuti,Fonte: AMI
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