sabato 27 febbraio 2010

Faccia a faccia con la terza donna che aspira a guidare il Lazio. Sostenuta dalla Rete dei Cittadini, fuori dai partiti.



Marza Marzoli
Nasce il 20/71966, è sposata ed ha un figlio di 6 anni.Vive a Tarquinia, dove da 20 anni gestisce uno stabilimento balneare e un ristorante.
Dal 2005 è impegnata con il Movimento No Coke che si oppone alle riconversioni a carbone delle centrali elettriche di tutta Italia.
Dice di sé: «Segni particolari: passione per la politica» convinta che «i partiti sono la morte dei buoni propositi di tutti i comitati territoriali e dei movimenti nazionali». Mai rivestito cariche elettive.Corre per la Presidenza della Regione Lazio, sostenuta dalla Rete dei Cittadini, collegata a molti comitati e associazioni



Non facciamo mai interviste “comode”; a lei - come anche a Renata Polverini e a Emma Bonino e ad altri eventuali concorrenti che dovessero spuntare – sottoponiamo domande incalzanti su temi che la gente ha molto a cuore.
Ci teniamo veramente a rendere un servizio ai lettori-elettori che meritano il più possibile risposte chiare,concrete e non evasive.

Siete molto critici con i partiti e la “casta” dei politicanti: non c'è il rischio di populismo?

«Il populismo presuppone una strumentalizzazione delle masse, che noi non tentiamo neanche di mettere in campo, riassumiamo semmai le idee dei cittadini in alcuni
concetti chiari a tutti, sui privilegi dei pochi, contrapposti ai diritti violati
e della mancanza di democraziadei tanti».

Non c'è proprio nessun politico laziale che promuove?
«Tutti i politici collegati agli schieramenti sempre-al potere dimostrano di essere lontanissimi dalle esigenze del territorio ed è per questo che ci stiamo impegnando in prima persona. [...]
Il politico di riferimento c’è, ma si chiama “cittadino”. Abbiamo ribadito alcuni giorni fa che la Rete dei Cittadini corre da sola!».

Come pensa di affrontare l'enorme buco finanziario della Sanità regionale? Diminuendo i servizi o aumentando le tasse?
«La nostra ricetta è semplice: “trasparenza e legalità”, rendere accessibili e comprensibili tutti i bilanci delle strutture ospedaliere, compresi i meccanismi di convenzioni con le strutture private, in primis le società che le gestiscono. Un meccanismo di controllo delle funzioni amministrative,atto a prevenire ogni tipo
di spreco e di clientelismo, vera piaga del sistema».

Tra Castelli romani, litorale e provincia di Latina incombono due inceneritori (Albano e Latina), le discariche di Latina e Albano, le centrali turbogas di
Aprilia e Pontinia. A cosa è contraria e a cosa è favorevole?
A Tarquinia, imponendovi vari ecomostri vi hanno “fregato”, dice lei. C'è qualcosa che concretamente potrebbe fare lei riguardoquesti impianti qui?

«La prima cosa che sogno per i cittadini impegnati come me nella lotta contro lo scempio dell’ambiente e della salute, è quella di dargli voce e dignità, evidentemente negata in ogni dove. Le istituzioni non difendono i territori, piuttosto ne rappresentano il problema, perché incapaci (per chi crede a Babbo Natale) di mettere in campo soluzioni ottimali, come nel caso dei rifiuti, del carbone sporco (Babbo Natale crede al carbone pulito) cedendo alle lobby. Sistemi
alternativi ai cancrovalorizzatori ci sono e si chiamano “Rifiuti zero”, trattamento meccanico biologico e il riciclo di tutti i materiali di scarto, che oggi finiscono in discarica a quasi 100 euro atonnellata e direttamente sulle spalle della collettività. La raccolta porta a porta sì, ma chiediamoci prima dove finisce la frazione secca della differenziata (ottimo per fare cdr), di solito èuna filiera che i sindaci stentano a divulgare.
Sviluppo delle energie rinnovabili come sostituzione delle energie da combustibile fossile, decentralizzato e gestito direttamente dalle piccole comunità. Una rivoluzioneche i cittadini sono pronti a fare!»

Nucleare: è favorevole? A Latina è in costruzione un nuovo deposito di scorie radioattive in quasi totale segretezza. Come agirebbe lei da Governatore?
«Al nucleare può essere favorevole solo la lobby del nucleare, per aprire cantieri e avviare commesse milionarie. I cittadini hanno acquisito una competenza spaventosamente alta, anche sul tema energia, hanno mille motivi per dire no al nucleare,uno tra tutti, perché non serve produrre altra energia, tanto più che non sia rinnovabile (l’uranio non è rinnovabile) e che nessuno ha risolto il problema dell’inquinamento locale dell’impianto e delle scorie».
Da una parte c'è bisogno di infrastrutture e servizi per sviluppare l'economia,
dall'altra la popolazione subisce le prepotenze delle lobby. Che azioni metterebbe in campo?
«Anche qui basterebbe utilizzare lo strumento della trasparenza degliatti: quando si vuole imporre una discarica ad un territorio, devi spiegare che nessuno sta lavorando ad un’alternativa nonostante i cittadini sottopongano ogni giorno evidenze e progetti realizzabili».

Come vede la privatizzazione dell'acqua? E la “moda” del project financing?
«I cittadini sono spaventati dall’idea della privatizzazione di un bene pubblico, perché nel mondo vi sono esempi di privatizzazione militare e non che hanno
reso il popolo schiavo anche del potere sull’acqua. Ma ci rendiamo conto, che l’acqua non deve avere padroni?»

È d'accordo con l'autostrada Roma-Latina a pagamento?
«Se vogliamo essere esatti, bisogna parlare di Corridoio Tirrenico, che interessa la Livorno-Civitavecchia e la Roma-Latina: vergognoso a dir poco lo spreco di territorio agricolo, un’abnorme colata di cemento e asfalto per un’opera che era già finanziatadallo stato e che si chiamava “Adeguamento e messa in sicurezza” dei due tratti di strada statale. Una strada statale che vogliono rubarla ai territori per darla in pasto ai privati, che ci guadagneranno con i pedaggi pagati da noi!»

Perché le persone dovrebbero fidarsi di lei e credere che realizzerà quanto dice in campagna elettorale?
«Preferisco sempre farmi dire dagli elettori che cosa hanno ottenuto fino ad oggi, delegando il dipendente partitico di turno od accontentandosi
di votare il meno-peggio. I cittadini sottoscrivendo lo statuto dell'associazione
Rete dei Cittadini, basato sulla democrazia diretta, potranno, anche dopo l’elezione, intervenire direttamente sugli eletti».

Cosa ha realizzato finora Marzia Marzoli?
«In tanti anni di battaglie sul mio territorio, ho realizzato un sogno collettivo: vestirmi di bianco per fare politica, senza sporcarmi di marrone. Parliamo della Rete dei Cittadini, quella per cui ci stiamo impegnando a rappresentare. Noi siamo “cittadini informati” che, insieme agli altri, chiediamo dignità e spazio per i diritti inviolabili della democrazia, della legalità, che nei territori si chiamano diritto alla salute, ambiente sano in cui crescere i propri figli».

Cosa non bisogna assolutamente dire a Marzia Marzoli?
«Sono orgogliosa di essere ambientalista, perché difendo la coerenza del suo significato, di fare parte del popolo del no, perché il popolo del sì è quello delle lobby. Quando me lo dicono con spregio, “ambientalista”, mi incazzo».

Lei contesta a Bonino e Polverini di non aver fornito un programma a un mese dal voto, a differenza di voi. Quali sono (in estrema sintesi)le sue 5 priorità e come le realizzerà?
«Il nostro puntodi orgoglio, le cinque priorità sono nel programma elettorale su www.retedeicittadini.it, espressione e convinzione che un altro modo di fare politica e amministrare è possibile e improrogabile. Prendendo in prestito il tema dei rifiuti con le “quattro erre”: Riduzione dei costi della politica; Riutilizzo di tutte le materie prime che finiscono in discarica e in cdr; Riciclo di interessi
collettivi per il raggiungimento del benessere di tutti i cittadini; Recupero
dei diritti alla salute, al lavoro, all’istruzione. Aggiungiamo una quinta “erre” di Risparmio ed efficienza energetica».

Se non sarà eletta Presidente della Regione, ma otterrà il posto da Consigliere, si schiererà con qualcuno dei vincitori? Meglio la Bonino o la Polverini?
«Rete dei Cittadini corre da sola!»


Fonte: Il Caffè n. 188 del 25/02/2010
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Il Partito del Sud , fra i fondatori della Rete dei Cittadini, appoggia e sostiene, all'interno della lista "Rete dei Cittadini" la candidatura del
Candidato Consigliere: Viciconte Enrico



Enrico Viciconte, Nato a Roma il 11/12/1948 coniugato con 5 figli.
Attualmente Funzionario Direttivo della Provincia di Roma;
Giornalista Pubblicista,
Guardia Ecologica Onoraria Regione Lazio;
Gia’ consigliere circoscrizionale( 4° Municipio) per due mandati;
Membro eletto al 2° mandato della R.S.U. della Provincia di Roma in quota U.I.L.
Segretario Regionale Lazio del Partito del Sud;
Dirigente Nazionale del Partito del Sud;
Hobby: Archeologia e Storia;

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Marza Marzoli
Nasce il 20/71966, è sposata ed ha un figlio di 6 anni.Vive a Tarquinia, dove da 20 anni gestisce uno stabilimento balneare e un ristorante.
Dal 2005 è impegnata con il Movimento No Coke che si oppone alle riconversioni a carbone delle centrali elettriche di tutta Italia.
Dice di sé: «Segni particolari: passione per la politica» convinta che «i partiti sono la morte dei buoni propositi di tutti i comitati territoriali e dei movimenti nazionali». Mai rivestito cariche elettive.Corre per la Presidenza della Regione Lazio, sostenuta dalla Rete dei Cittadini, collegata a molti comitati e associazioni



Non facciamo mai interviste “comode”; a lei - come anche a Renata Polverini e a Emma Bonino e ad altri eventuali concorrenti che dovessero spuntare – sottoponiamo domande incalzanti su temi che la gente ha molto a cuore.
Ci teniamo veramente a rendere un servizio ai lettori-elettori che meritano il più possibile risposte chiare,concrete e non evasive.

Siete molto critici con i partiti e la “casta” dei politicanti: non c'è il rischio di populismo?

«Il populismo presuppone una strumentalizzazione delle masse, che noi non tentiamo neanche di mettere in campo, riassumiamo semmai le idee dei cittadini in alcuni
concetti chiari a tutti, sui privilegi dei pochi, contrapposti ai diritti violati
e della mancanza di democraziadei tanti».

Non c'è proprio nessun politico laziale che promuove?
«Tutti i politici collegati agli schieramenti sempre-al potere dimostrano di essere lontanissimi dalle esigenze del territorio ed è per questo che ci stiamo impegnando in prima persona. [...]
Il politico di riferimento c’è, ma si chiama “cittadino”. Abbiamo ribadito alcuni giorni fa che la Rete dei Cittadini corre da sola!».

Come pensa di affrontare l'enorme buco finanziario della Sanità regionale? Diminuendo i servizi o aumentando le tasse?
«La nostra ricetta è semplice: “trasparenza e legalità”, rendere accessibili e comprensibili tutti i bilanci delle strutture ospedaliere, compresi i meccanismi di convenzioni con le strutture private, in primis le società che le gestiscono. Un meccanismo di controllo delle funzioni amministrative,atto a prevenire ogni tipo
di spreco e di clientelismo, vera piaga del sistema».

Tra Castelli romani, litorale e provincia di Latina incombono due inceneritori (Albano e Latina), le discariche di Latina e Albano, le centrali turbogas di
Aprilia e Pontinia. A cosa è contraria e a cosa è favorevole?
A Tarquinia, imponendovi vari ecomostri vi hanno “fregato”, dice lei. C'è qualcosa che concretamente potrebbe fare lei riguardoquesti impianti qui?

«La prima cosa che sogno per i cittadini impegnati come me nella lotta contro lo scempio dell’ambiente e della salute, è quella di dargli voce e dignità, evidentemente negata in ogni dove. Le istituzioni non difendono i territori, piuttosto ne rappresentano il problema, perché incapaci (per chi crede a Babbo Natale) di mettere in campo soluzioni ottimali, come nel caso dei rifiuti, del carbone sporco (Babbo Natale crede al carbone pulito) cedendo alle lobby. Sistemi
alternativi ai cancrovalorizzatori ci sono e si chiamano “Rifiuti zero”, trattamento meccanico biologico e il riciclo di tutti i materiali di scarto, che oggi finiscono in discarica a quasi 100 euro atonnellata e direttamente sulle spalle della collettività. La raccolta porta a porta sì, ma chiediamoci prima dove finisce la frazione secca della differenziata (ottimo per fare cdr), di solito èuna filiera che i sindaci stentano a divulgare.
Sviluppo delle energie rinnovabili come sostituzione delle energie da combustibile fossile, decentralizzato e gestito direttamente dalle piccole comunità. Una rivoluzioneche i cittadini sono pronti a fare!»

Nucleare: è favorevole? A Latina è in costruzione un nuovo deposito di scorie radioattive in quasi totale segretezza. Come agirebbe lei da Governatore?
«Al nucleare può essere favorevole solo la lobby del nucleare, per aprire cantieri e avviare commesse milionarie. I cittadini hanno acquisito una competenza spaventosamente alta, anche sul tema energia, hanno mille motivi per dire no al nucleare,uno tra tutti, perché non serve produrre altra energia, tanto più che non sia rinnovabile (l’uranio non è rinnovabile) e che nessuno ha risolto il problema dell’inquinamento locale dell’impianto e delle scorie».
Da una parte c'è bisogno di infrastrutture e servizi per sviluppare l'economia,
dall'altra la popolazione subisce le prepotenze delle lobby. Che azioni metterebbe in campo?
«Anche qui basterebbe utilizzare lo strumento della trasparenza degliatti: quando si vuole imporre una discarica ad un territorio, devi spiegare che nessuno sta lavorando ad un’alternativa nonostante i cittadini sottopongano ogni giorno evidenze e progetti realizzabili».

Come vede la privatizzazione dell'acqua? E la “moda” del project financing?
«I cittadini sono spaventati dall’idea della privatizzazione di un bene pubblico, perché nel mondo vi sono esempi di privatizzazione militare e non che hanno
reso il popolo schiavo anche del potere sull’acqua. Ma ci rendiamo conto, che l’acqua non deve avere padroni?»

È d'accordo con l'autostrada Roma-Latina a pagamento?
«Se vogliamo essere esatti, bisogna parlare di Corridoio Tirrenico, che interessa la Livorno-Civitavecchia e la Roma-Latina: vergognoso a dir poco lo spreco di territorio agricolo, un’abnorme colata di cemento e asfalto per un’opera che era già finanziatadallo stato e che si chiamava “Adeguamento e messa in sicurezza” dei due tratti di strada statale. Una strada statale che vogliono rubarla ai territori per darla in pasto ai privati, che ci guadagneranno con i pedaggi pagati da noi!»

Perché le persone dovrebbero fidarsi di lei e credere che realizzerà quanto dice in campagna elettorale?
«Preferisco sempre farmi dire dagli elettori che cosa hanno ottenuto fino ad oggi, delegando il dipendente partitico di turno od accontentandosi
di votare il meno-peggio. I cittadini sottoscrivendo lo statuto dell'associazione
Rete dei Cittadini, basato sulla democrazia diretta, potranno, anche dopo l’elezione, intervenire direttamente sugli eletti».

Cosa ha realizzato finora Marzia Marzoli?
«In tanti anni di battaglie sul mio territorio, ho realizzato un sogno collettivo: vestirmi di bianco per fare politica, senza sporcarmi di marrone. Parliamo della Rete dei Cittadini, quella per cui ci stiamo impegnando a rappresentare. Noi siamo “cittadini informati” che, insieme agli altri, chiediamo dignità e spazio per i diritti inviolabili della democrazia, della legalità, che nei territori si chiamano diritto alla salute, ambiente sano in cui crescere i propri figli».

Cosa non bisogna assolutamente dire a Marzia Marzoli?
«Sono orgogliosa di essere ambientalista, perché difendo la coerenza del suo significato, di fare parte del popolo del no, perché il popolo del sì è quello delle lobby. Quando me lo dicono con spregio, “ambientalista”, mi incazzo».

Lei contesta a Bonino e Polverini di non aver fornito un programma a un mese dal voto, a differenza di voi. Quali sono (in estrema sintesi)le sue 5 priorità e come le realizzerà?
«Il nostro puntodi orgoglio, le cinque priorità sono nel programma elettorale su www.retedeicittadini.it, espressione e convinzione che un altro modo di fare politica e amministrare è possibile e improrogabile. Prendendo in prestito il tema dei rifiuti con le “quattro erre”: Riduzione dei costi della politica; Riutilizzo di tutte le materie prime che finiscono in discarica e in cdr; Riciclo di interessi
collettivi per il raggiungimento del benessere di tutti i cittadini; Recupero
dei diritti alla salute, al lavoro, all’istruzione. Aggiungiamo una quinta “erre” di Risparmio ed efficienza energetica».

Se non sarà eletta Presidente della Regione, ma otterrà il posto da Consigliere, si schiererà con qualcuno dei vincitori? Meglio la Bonino o la Polverini?
«Rete dei Cittadini corre da sola!»


Fonte: Il Caffè n. 188 del 25/02/2010
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Il Partito del Sud , fra i fondatori della Rete dei Cittadini, appoggia e sostiene, all'interno della lista "Rete dei Cittadini" la candidatura del
Candidato Consigliere: Viciconte Enrico



Enrico Viciconte, Nato a Roma il 11/12/1948 coniugato con 5 figli.
Attualmente Funzionario Direttivo della Provincia di Roma;
Giornalista Pubblicista,
Guardia Ecologica Onoraria Regione Lazio;
Gia’ consigliere circoscrizionale( 4° Municipio) per due mandati;
Membro eletto al 2° mandato della R.S.U. della Provincia di Roma in quota U.I.L.
Segretario Regionale Lazio del Partito del Sud;
Dirigente Nazionale del Partito del Sud;
Hobby: Archeologia e Storia;

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