lunedì 21 dicembre 2009
PONTE STRETTO: POLITICI E SINDACALISTI, INVESTIRE SU ALTRO
(AGI) - Reggio Calabria, 19 dic.- Nel corteo di questa mattina per dire no alla costruzione del ponte sullo Stretto anche rappresentanti della Giunta regionale. “E’ un bel risultato che la Regione abbia deciso di uscire dalla Stretto di Messina. Questa e’ una scelta che pone le basi e crea le condizioni per fare una bella battaglia e chiedere che vada avanti una nuova politica per questo territorio. C’e’ questo annuncio che secondo me e’ solo propaganda. Il 23 dicembre non si aprira’ alcun cantiere, parliamoci chiaro”. Lo ha detto l’assessore Michelangelo Tripodi, mentre il suo collega di Giunta Demetrio Naccari Carlizzi ha tenuto a sottolineare: “E’ caduto l’ultimo velo dell’ipocrisia sull’assenza di una politica dei trasporti e delle infrastrutture nel Mezzogiorno. E’ una carenza anche a livello nazionale, pero’ nel centro nord si stanno concentrando una serie di investimenti che al sud mancano. Qui si vuole sostituire una politica seria, di risoluzione dei problemi, di ammodernamento delle tratte con l’opera immaginifica del faraone. Questo non e’ piu’ possibile perche’ i cittadini e le imprese hanno bisogno di piu’ logistica, di piu’ servizi, di ridurre le spese per il trasporto dei prodotti e accorciare i tempi e di avere una qualita’ che oggi non e’ assicurata”. Il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Nino De Gaetano, da parte sua, ha sostenuto che “il Ponte e’ un’opera inutile, che serve soltanto a chi vuole speculare, a chi vuole distruggere l’ambiente. Invece noi chiediamo al governo Berlusconi che i soldi del ponte vengano investiti per strade, ferrovia, autostrada, per realizzare il doppio binario nella tratta ionica, di fare le trasversali, la Gallico - Gambarie chiediamo di fare opere che permettano lo sviluppo del territorio”. Giorgio Cremaschi, segretario generale della Fiom - Cgil, ritiene che la decisione di realizzare la grande infrastruttura e’ una truffa per i meridionali : “Si promette lavoro, ma si fanno affari. Noi pensiamo - ha sottolineato - che i soldi che si stanno sprecando per il ponte potrebbero essere usati per politiche del lavoro piu’ reali e a piu’ forte impatto occupazionale. In primo luogo rafforzando il sistema industriale calabrese, con in testa le industrie Omeca e Nuovo Pignone, e poi impegnando i soldi di quest’opera faraonica per il risanamento degli ospedali e delle scuole. Il che comporterebbe una grande quantita’ di lavoro che risolverebbe questioni concrete non solo dei calabresi e dei siciliani, ma dell’intero Mezzogiorno’.(AGI) Cli
Segnalazione:ASDS
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(AGI) - Reggio Calabria, 19 dic.- Nel corteo di questa mattina per dire no alla costruzione del ponte sullo Stretto anche rappresentanti della Giunta regionale. “E’ un bel risultato che la Regione abbia deciso di uscire dalla Stretto di Messina. Questa e’ una scelta che pone le basi e crea le condizioni per fare una bella battaglia e chiedere che vada avanti una nuova politica per questo territorio. C’e’ questo annuncio che secondo me e’ solo propaganda. Il 23 dicembre non si aprira’ alcun cantiere, parliamoci chiaro”. Lo ha detto l’assessore Michelangelo Tripodi, mentre il suo collega di Giunta Demetrio Naccari Carlizzi ha tenuto a sottolineare: “E’ caduto l’ultimo velo dell’ipocrisia sull’assenza di una politica dei trasporti e delle infrastrutture nel Mezzogiorno. E’ una carenza anche a livello nazionale, pero’ nel centro nord si stanno concentrando una serie di investimenti che al sud mancano. Qui si vuole sostituire una politica seria, di risoluzione dei problemi, di ammodernamento delle tratte con l’opera immaginifica del faraone. Questo non e’ piu’ possibile perche’ i cittadini e le imprese hanno bisogno di piu’ logistica, di piu’ servizi, di ridurre le spese per il trasporto dei prodotti e accorciare i tempi e di avere una qualita’ che oggi non e’ assicurata”. Il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Nino De Gaetano, da parte sua, ha sostenuto che “il Ponte e’ un’opera inutile, che serve soltanto a chi vuole speculare, a chi vuole distruggere l’ambiente. Invece noi chiediamo al governo Berlusconi che i soldi del ponte vengano investiti per strade, ferrovia, autostrada, per realizzare il doppio binario nella tratta ionica, di fare le trasversali, la Gallico - Gambarie chiediamo di fare opere che permettano lo sviluppo del territorio”. Giorgio Cremaschi, segretario generale della Fiom - Cgil, ritiene che la decisione di realizzare la grande infrastruttura e’ una truffa per i meridionali : “Si promette lavoro, ma si fanno affari. Noi pensiamo - ha sottolineato - che i soldi che si stanno sprecando per il ponte potrebbero essere usati per politiche del lavoro piu’ reali e a piu’ forte impatto occupazionale. In primo luogo rafforzando il sistema industriale calabrese, con in testa le industrie Omeca e Nuovo Pignone, e poi impegnando i soldi di quest’opera faraonica per il risanamento degli ospedali e delle scuole. Il che comporterebbe una grande quantita’ di lavoro che risolverebbe questioni concrete non solo dei calabresi e dei siciliani, ma dell’intero Mezzogiorno’.(AGI) Cli
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