L’assessore regionale ai trasporti e al turismo Nino Strano, un po’ disattento ha recentemente dichiarato : “Non è possibile che le province di Trapani e Ragusa non abbiano linee elettrificate. Firmeremo il contratto di servizio del trasporto ferroviario regionale a condizione che Trenitalia adegui la nostra regione alle condizioni delle altre, e con treni veloci, comodi ed europei, che finora non abbiamo avuto”
L’assessore deve essere un po’ distratto perché tutta la rete ferroviaria siciliana, ad eccezione di Palermo-Messina-Catania-Siciracusa. È ancora con locomotive diesel.
E’ “strano” come abbia potuto dimenticare che il cuore pulsante della Sicilia, la Palermo – Catania non solo non è elettrificata, come il resto della rete ferroviaria siciliana, è a binario unico e la percorrenza media dei 190 km è di circa 40 km/h. Questo è il vero problema.
Per non parlare della Trapani – Palermo. km 126, tempo di percorrenza 4 ore e 30 minuti. Esempio treno regionale 8696 – Partenza Trapani ore 16.00, arrivo Palermo Centrale ore 20.30 – media 25 km/h.
Padova/Verona – km 98. Tempo di percorrenza treno regionale 1 ora e 2 minuti !!
Strano ha voluto probabilmente fare la sua dichiarazione ad effetto chiedendo treni veloci, ma ha fatto la figura del politico poco informato.
Insomma, una figura … politica.
Il Presidente di Trenitalia ha affermato che la società ha i progetti per la Sicilia ma mancano i soldi. Bene, se veramente esistono questi progetti, sulla carta e non a parole, Trenitalia li consegni al governo regionale così che questo sappia dimostrare con i fatti che sta veramente governando per lo sviluppo della Sicilia.
A meno che non siamo vicini ad elezioni, è “strano” leggere certe dichiarazioni come quelle dell’assessore ai trasporti.
Fonte:OsservatorioSicilia
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2 commenti:
La strana esultanza della politica siciliana.
Mentre alcune regioni d’Italia ottengono miliardi di euro dalle ultime deliberazioni Cipe per la realizzazioni di opere pubbliche di grande rilievo, la politica siciliana esulta per i pochi spiccioli che, in effetti, raggiungono la Sicilia.
Vediamo le differenze:
- al nord vengono assegnati 4.166 milioni di euro per un'autostrada che collegherà 5 province (Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese), in Sicilia vengono assegnati 6 milioni di euro per il raddoppio di una strada nell'agrigentino;
- al nord vengono assegnati 130,5 milioni di euro per i lavori della Lecco-Bergamo, in Sicilia vengono assegnati 5 milioni di euro che riguarderanno i lavori di recupero dei manufatti industriali nell’ex area Montedison;
- al nord vengono assegnati 1.691 milioni di euro per la Metro di Milano e 500 milioni di euro per la realizzazione del terzo Valico dei Giovi sull’Appennino Ligure, in Sicilia vengono assegnati 3 milioni di euro ad Aragona per il completamento dei lavori di urbanizzazione sempre nell'agrigentino.
E’ talmente evidente la sperequazione che vi è nella ripartizione dei finanziamenti e nell’importanza degli investimenti stessi e sono due le cose che secondo me dovrebbero far riflettere i siciliani: la prima, che la politica regionale non abbia dei progetti di grande importanza al Cipe per migliorare quelle condizioni infrastrutturali di cui la Sicilia ha veramente bisogno, oltre al Ponte sullo Stretto; la seconda, che il solo Ponte sullo Stretto, ritenuta opera di primaria importanza per le sorti della Sicilia, possa eliminare l’enorme gap infrastrutturale del territorio siciliano.
Sono evidenti e sotto gli occhi di tutti le condizioni infrastrutturali della Sicilia (strade, autostrade, ferrovie etc.).
E’ evidente che alla Sicilia sono stati destinati pochi spiccioli a differenza delle risorse ben più consistenti assegnate al nord.
Non basta e non deve bastare alla politica siciliana, quella con la “P” maiuscola, la scusa che la popolazione siciliana è facilmente propensa ad accontentarsi, specialmente in un momento di profonda crisi, la crisi per noi siciliani è da almeno 40 anni che esiste e non è un problema di questi ultimi anni. La crisi infrastrutturale della Sicilia è prettamente un problema politico e la prova tangibile è sotto gli occhi di tutti, nessun collegamento veloce stradale né ferroviario tra le nove province siciliane, penso che ciò possa bastare a far riflettere i siciliani e tutta la classe politica siciliana.
Giosue Malaponti
Coordinatore - Comitato Pendolari Siciliani
http://www.comitatopendolari.it - http://pendolarisiciliani.blogspot.com
Grazie per il suo intervento particolarmente condivisibile ed esaustivo.Lo posto, per evidenziarlo, anche in bacheca principale.A presto.
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