mercoledì 11 novembre 2009

Lettera Napoletana n. 22 - novembre 2009

n. 22 novembre 2009

SUD: TREMONTI AMMETTE I DISASTRI DELL’UNIFICAZIONE

(Lettera Napoletana) La tesi del risarcimento dovuto al Sud per i disastri causati dall’unificazione, da sempre contestata dagli storici crociani come Giuseppe Galasso, ha trovato un insospettabile sostenitore nel ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Nel suo intervento al Convegno dei Giovani di Confindustria, svoltosi a Capri il 30 e 31 ottobre scorsi, Tremonti ha fatto ampi riferimenti alla situazione economica del Regno delle Due Sicilie ed ai danni enormi provocati dall’unificazione italiana. Minimizzato o semi-censurato dalla grande stampa, primo fra tutti il quotidiano di Confindustria Il Sole-24 Ore, l’intervento del ministro dell’economia è stato riproposto ed integrato con significativi dati e riferimenti dalla giornalista Marina Valensise su Il Foglio (4.11.2009).

A parte una cautela eccessiva nella scelta dei termini («l’unità fatta non con il rispetto delle realtà sul territorio, ma con le baionette non è stata del tutto positiva (…) manca forse ancora un bilancio storico») va dato atto al ministro dell’Economia di aver enunciato davanti alla platea di imprenditori una serie di verità di ordine economico e sociologico che in consessi del genere è molto difficile ascoltare . «Una grande capitale europea come Napoli si è trasformata, da un giorno all’altro in una prefettura sabauda (…) Napoli era una metropoli in cui si concentravano relazioni industriali e internazionali. Aveva la ferrovia più sofisticata d’Italia, una flotta meccanizzata, un’industria meccanica di precisione, un’industria tessile (…) L’unificazione ha distrutto una quota enorme di capitale umano. (…) Quanto capitale è stato annichilito e distrutto? Che impatto ha avuto l’unificazione sulla borghesia napoletana

Tremonti ha messo a fuoco correttamente l’origine del divario economico Nord-Sud: «il costo dell’unificazione in realtà è stato addossato per una grossa quota al Sud» ed ha ammesso che «il brigantaggio fu un fenomeno diverso da quello letto sui libri di scuola». «Noi abbiamo un debito nei confronti del Meridione» – ha concluso il ministro dell’Economia – mettendo al tempo stesso in guardia dai cosiddetti meridionalisti, da lui definiti “gli ascari politici che del meridionalismo fanno una professione distruttiva”.

E il termine ascari riferito alla classe politica meridionale non è sbagliato. Subalterna ai partiti nazionali ed agli interessi economici dell’imprenditoria del Nord, questa classe politica si è alimentata e riprodotta intercettando per decenni i flussi di spesa destinati al Sud ed utilizzandoli per le proprie clientele. E continua a farlo oggi che le risorse pubbliche sono state ridotte. È in questa prospettiva che i Bassolino, i Loiero ed i Lombardo polemizzano sull’uso dei fondi Fas. Lo stesso Tremonti ha dovuto prendere atto che l’opposizione più netta al suo progetto di una Banca del Sud veniva dai ministri e dai presidenti di Regione meridionali (Fitto, Prestigiacomo, Bassolino), allineati alle posizioni del Gruppo Intesa-San Paolo e delle altre concentrazioni bancarie che stanno conducendo da tempo un’azione di lobbying in senso contrario. (LN22/09)

DUE SICILIE: UN LIBRO ED UN CONVEGNO PER FERDINANDO II

(Lettera Napoletana) Si intitola Ferdinando II. La patria delle Due Sicilie (pagg.140, € 12,00) il nuovo libro del prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, appena pubblicato dall’Editoriale Il Giglio. Il saggio traccia un bilancio dei 29 anni di Regno del Sovrano delle Due Sicilie, gli anni dei primati e della grandezza, sotto il segno della difesa dell’indipendenza e dell’identità della Due Sicilie. (cfr. Lettera Napoletana 20/09).

Di Ferdinando II ricorrono i 150 anni dalla morte (22 maggio 1859). Il volume sarà presentato il 27 novembre alle ore 18:00, all’Hotel Oriente (via Diaz, 44 - Napoli ) alla presenza dell’Autore, con gli interventi del prof. Miguel Ayuso, dell’Università Comillas (Madrid), del dott. Guido Vignelli, vice-presidente del Centro Culturale Lepanto (Roma), della giornalista Marina Carrese e del dott. Giuseppe Nuzzo, presidente dell’Editoriale Il Giglio. La serata sarà conclusa da Nicla Cesaro, che leggerà brani da “O’ Surdato ‘e Gaeta” di Ferdinando Russo, e da un concerto di Ida Tramontano, Concetta di Somma e Stefania Tedesco che con l’Ensemble “Nuove Armonie” hanno inciso l’Inno del Re di Giovanni Paisiello. L’invito-programma della serata può essere scaricato dal sito del Giglio cliccando qui. (LN22/09)

DUE SICILIE: I 150 ANNI DALLA FINE DEL REGNO NEL CALENDARIO 2010

(Lettera Napoletana) Ricorda i 150 anni dalla fine del Regno il calendario delle Due Sicilie 2010, che uscirà tra pochi giorni. 12 pagine a colori in cartoncino patinato, foto e immagini dei momenti salienti della fase finale del Regno, il calendario riporta la cronologia dettagliata degli avvenimenti dall’aprile al dicembre 1860. Il calendario (prezzo € 12,00) può essere prenotato all’Editoriale Il Giglio cliccando qui. (LN22/09)

TRADIZIONE: LE MESSE IN RITO ROMANO ANTICO A Napoli

(Lettera Napoletana) Aumenta il numero delle Messe celebrate in latino con il rito romano antico, detto tridentino, a Napoli ed aumenta il numero di fedeli che vi partecipano. Attualmente la Messa in rito tridentino è celebrata il sabato alle ore 17 nella Chiesa di San Ferdinando, il giovedì alle ore 17 nella Cappella dell’Assunta dell’Oratorio dei Gerolomini (Via Duomo 142) e la domenica ed i giorni festivi alle ore 11 nella Cappella dell’Immacolata della Fraternità Sacerdotale San Pio X (Vico S. Maria a Lanzati, 21, nei pressi di via Foria). (LN22/09)

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n. 22 novembre 2009

SUD: TREMONTI AMMETTE I DISASTRI DELL’UNIFICAZIONE

(Lettera Napoletana) La tesi del risarcimento dovuto al Sud per i disastri causati dall’unificazione, da sempre contestata dagli storici crociani come Giuseppe Galasso, ha trovato un insospettabile sostenitore nel ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Nel suo intervento al Convegno dei Giovani di Confindustria, svoltosi a Capri il 30 e 31 ottobre scorsi, Tremonti ha fatto ampi riferimenti alla situazione economica del Regno delle Due Sicilie ed ai danni enormi provocati dall’unificazione italiana. Minimizzato o semi-censurato dalla grande stampa, primo fra tutti il quotidiano di Confindustria Il Sole-24 Ore, l’intervento del ministro dell’economia è stato riproposto ed integrato con significativi dati e riferimenti dalla giornalista Marina Valensise su Il Foglio (4.11.2009).

A parte una cautela eccessiva nella scelta dei termini («l’unità fatta non con il rispetto delle realtà sul territorio, ma con le baionette non è stata del tutto positiva (…) manca forse ancora un bilancio storico») va dato atto al ministro dell’Economia di aver enunciato davanti alla platea di imprenditori una serie di verità di ordine economico e sociologico che in consessi del genere è molto difficile ascoltare . «Una grande capitale europea come Napoli si è trasformata, da un giorno all’altro in una prefettura sabauda (…) Napoli era una metropoli in cui si concentravano relazioni industriali e internazionali. Aveva la ferrovia più sofisticata d’Italia, una flotta meccanizzata, un’industria meccanica di precisione, un’industria tessile (…) L’unificazione ha distrutto una quota enorme di capitale umano. (…) Quanto capitale è stato annichilito e distrutto? Che impatto ha avuto l’unificazione sulla borghesia napoletana

Tremonti ha messo a fuoco correttamente l’origine del divario economico Nord-Sud: «il costo dell’unificazione in realtà è stato addossato per una grossa quota al Sud» ed ha ammesso che «il brigantaggio fu un fenomeno diverso da quello letto sui libri di scuola». «Noi abbiamo un debito nei confronti del Meridione» – ha concluso il ministro dell’Economia – mettendo al tempo stesso in guardia dai cosiddetti meridionalisti, da lui definiti “gli ascari politici che del meridionalismo fanno una professione distruttiva”.

E il termine ascari riferito alla classe politica meridionale non è sbagliato. Subalterna ai partiti nazionali ed agli interessi economici dell’imprenditoria del Nord, questa classe politica si è alimentata e riprodotta intercettando per decenni i flussi di spesa destinati al Sud ed utilizzandoli per le proprie clientele. E continua a farlo oggi che le risorse pubbliche sono state ridotte. È in questa prospettiva che i Bassolino, i Loiero ed i Lombardo polemizzano sull’uso dei fondi Fas. Lo stesso Tremonti ha dovuto prendere atto che l’opposizione più netta al suo progetto di una Banca del Sud veniva dai ministri e dai presidenti di Regione meridionali (Fitto, Prestigiacomo, Bassolino), allineati alle posizioni del Gruppo Intesa-San Paolo e delle altre concentrazioni bancarie che stanno conducendo da tempo un’azione di lobbying in senso contrario. (LN22/09)

DUE SICILIE: UN LIBRO ED UN CONVEGNO PER FERDINANDO II

(Lettera Napoletana) Si intitola Ferdinando II. La patria delle Due Sicilie (pagg.140, € 12,00) il nuovo libro del prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, appena pubblicato dall’Editoriale Il Giglio. Il saggio traccia un bilancio dei 29 anni di Regno del Sovrano delle Due Sicilie, gli anni dei primati e della grandezza, sotto il segno della difesa dell’indipendenza e dell’identità della Due Sicilie. (cfr. Lettera Napoletana 20/09).

Di Ferdinando II ricorrono i 150 anni dalla morte (22 maggio 1859). Il volume sarà presentato il 27 novembre alle ore 18:00, all’Hotel Oriente (via Diaz, 44 - Napoli ) alla presenza dell’Autore, con gli interventi del prof. Miguel Ayuso, dell’Università Comillas (Madrid), del dott. Guido Vignelli, vice-presidente del Centro Culturale Lepanto (Roma), della giornalista Marina Carrese e del dott. Giuseppe Nuzzo, presidente dell’Editoriale Il Giglio. La serata sarà conclusa da Nicla Cesaro, che leggerà brani da “O’ Surdato ‘e Gaeta” di Ferdinando Russo, e da un concerto di Ida Tramontano, Concetta di Somma e Stefania Tedesco che con l’Ensemble “Nuove Armonie” hanno inciso l’Inno del Re di Giovanni Paisiello. L’invito-programma della serata può essere scaricato dal sito del Giglio cliccando qui. (LN22/09)

DUE SICILIE: I 150 ANNI DALLA FINE DEL REGNO NEL CALENDARIO 2010

(Lettera Napoletana) Ricorda i 150 anni dalla fine del Regno il calendario delle Due Sicilie 2010, che uscirà tra pochi giorni. 12 pagine a colori in cartoncino patinato, foto e immagini dei momenti salienti della fase finale del Regno, il calendario riporta la cronologia dettagliata degli avvenimenti dall’aprile al dicembre 1860. Il calendario (prezzo € 12,00) può essere prenotato all’Editoriale Il Giglio cliccando qui. (LN22/09)

TRADIZIONE: LE MESSE IN RITO ROMANO ANTICO A Napoli

(Lettera Napoletana) Aumenta il numero delle Messe celebrate in latino con il rito romano antico, detto tridentino, a Napoli ed aumenta il numero di fedeli che vi partecipano. Attualmente la Messa in rito tridentino è celebrata il sabato alle ore 17 nella Chiesa di San Ferdinando, il giovedì alle ore 17 nella Cappella dell’Assunta dell’Oratorio dei Gerolomini (Via Duomo 142) e la domenica ed i giorni festivi alle ore 11 nella Cappella dell’Immacolata della Fraternità Sacerdotale San Pio X (Vico S. Maria a Lanzati, 21, nei pressi di via Foria). (LN22/09)

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