giovedì 26 novembre 2009

Andiamo avanti da soli contro il "nuovo" che avanza.



Da alcuni mesi si è scatenata la rincorsa al "nuovo meridionalismo".

Scafati politici della prima e seconda repubblica dopo decenni in cui hanno avallato ogni operazione a favore del nord e contro le nostre terre sono stati illuminati sulla via di questo "nuovo meridionalismo modaiolo"e perciò tentano di cavalcare a loro piacimento idee ed ideali che hanno sempre ignorato, con la speranza di rifarsi una verginità politica ormai perduta da tempo e di assicurarsi nuova visibilità.

Assistiamo così a strane alleanze a geometria variabile alla faccia della credibilità e della coerenza, a maggior riprova che , come diciamo da mesi, destra e sinistra sono ormai solo indicazioni stradali senza neppure più la foglia di fico di un qualsiasi ideale da sventolare davanti a chi ancora si entusiasma di fronte a questo teatrino sempre più triste ed oscuro.

In Calabria infatti le cronache ci dicono che Io Sud sta concludendo un probabile accordo elettorale, ovviamente "meridionalista", con Calabria Libera, Mpa e An, mentre in Puglia assistiamo, grazie appunto alle geometrie variabili, ad un probabile accordo, ovviamente "meridionalista" tra Io Sud, L'UDC della candidatura europea del "principe ballerino", il PD e IDV.

Resta ancora momentaneamente tra le nebbie la situazione in Campania, dove Io Sud ha per il momento trovato sponda ufficiale solo in un movimento con le frecce tricolori nel simbolo, un movimento che , dandoci vere "lezioni" di meridionalismo, ci invita ad abbandonare le nostre "borbonate", che ci dice che la questione meridionale non è mai esistita e che è meglio abbandonare le nostre idee obsolete, lasciandoci increduli e stralunati alla domanda :"ma loro con noi che c'azzeccano???".

Siamo inoltre curiosi di vedere chi eventualmente cadrà in questa trappola e soprattutto come motiverà questa eventuale scelta. Siamo comunque certi che, se nel caso, le parole saranno auliche , l'argomentazione roboante e macchiavellica, i toni forti e partecipati, le chiacchiere ammannite sicuramente condivisibili.

A questo punto noi del Partito del Sud, andiamo avanti come sempre e coerentemente da soli lontani da destra e sinistra e soprattutto da questi nuovi "meridionalisti" che portano solo danni a tutto il vero movimento meridionalista correndo il rischio di farlo retrocedere di anni "screditandolo" forse per sempre agli occhi dei meno attenti.
E' perciò un dovere di tutte le forze realmente meridionaliste identitarie far fronte comune per respingere questo tentativo gattopardesco che ancora una volta tenta di bloccare le pulsioni di riscatto che ormai sempre più evidentemente salgono forti da più parti del corpo sociale meridionale.

Andiamo avanti da soli, anche se alcuni se ne meravigliano, come deciso nel Convegno di Gaeta del 17/18 ottobre, con gli amici, o quasi tutti gli amici, che hanno sottoscritto con noi il documento conclusivo che a questo impegnava, nella speranza che chi si sta attardando ci raggiunga prima possibile per far fronte comune e respingere e smascherare così, uniti, questo tentativo di venefico abbraccio mortale.

Andiamo avanti da soli perchè questo è un nostro dovere nei confronti del nostro popolo e della nostra terra.

Andiamo avanti da soli per smascherare questa messa in scena, operata da trasformisti che con argomenti all'apparenza condivisibili ( i nostri argomenti scopiazzati e mandati a memoria per ingannare) si apprestano a svendere le nostre idee sul tavolo del miglior offerente, andiamo avanti da soli per opporci alle loro logiche "sistemiche"e far capire a tutti che il meridionalismo vero è altra cosa.

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Da alcuni mesi si è scatenata la rincorsa al "nuovo meridionalismo".

Scafati politici della prima e seconda repubblica dopo decenni in cui hanno avallato ogni operazione a favore del nord e contro le nostre terre sono stati illuminati sulla via di questo "nuovo meridionalismo modaiolo"e perciò tentano di cavalcare a loro piacimento idee ed ideali che hanno sempre ignorato, con la speranza di rifarsi una verginità politica ormai perduta da tempo e di assicurarsi nuova visibilità.

Assistiamo così a strane alleanze a geometria variabile alla faccia della credibilità e della coerenza, a maggior riprova che , come diciamo da mesi, destra e sinistra sono ormai solo indicazioni stradali senza neppure più la foglia di fico di un qualsiasi ideale da sventolare davanti a chi ancora si entusiasma di fronte a questo teatrino sempre più triste ed oscuro.

In Calabria infatti le cronache ci dicono che Io Sud sta concludendo un probabile accordo elettorale, ovviamente "meridionalista", con Calabria Libera, Mpa e An, mentre in Puglia assistiamo, grazie appunto alle geometrie variabili, ad un probabile accordo, ovviamente "meridionalista" tra Io Sud, L'UDC della candidatura europea del "principe ballerino", il PD e IDV.

Resta ancora momentaneamente tra le nebbie la situazione in Campania, dove Io Sud ha per il momento trovato sponda ufficiale solo in un movimento con le frecce tricolori nel simbolo, un movimento che , dandoci vere "lezioni" di meridionalismo, ci invita ad abbandonare le nostre "borbonate", che ci dice che la questione meridionale non è mai esistita e che è meglio abbandonare le nostre idee obsolete, lasciandoci increduli e stralunati alla domanda :"ma loro con noi che c'azzeccano???".

Siamo inoltre curiosi di vedere chi eventualmente cadrà in questa trappola e soprattutto come motiverà questa eventuale scelta. Siamo comunque certi che, se nel caso, le parole saranno auliche , l'argomentazione roboante e macchiavellica, i toni forti e partecipati, le chiacchiere ammannite sicuramente condivisibili.

A questo punto noi del Partito del Sud, andiamo avanti come sempre e coerentemente da soli lontani da destra e sinistra e soprattutto da questi nuovi "meridionalisti" che portano solo danni a tutto il vero movimento meridionalista correndo il rischio di farlo retrocedere di anni "screditandolo" forse per sempre agli occhi dei meno attenti.
E' perciò un dovere di tutte le forze realmente meridionaliste identitarie far fronte comune per respingere questo tentativo gattopardesco che ancora una volta tenta di bloccare le pulsioni di riscatto che ormai sempre più evidentemente salgono forti da più parti del corpo sociale meridionale.

Andiamo avanti da soli, anche se alcuni se ne meravigliano, come deciso nel Convegno di Gaeta del 17/18 ottobre, con gli amici, o quasi tutti gli amici, che hanno sottoscritto con noi il documento conclusivo che a questo impegnava, nella speranza che chi si sta attardando ci raggiunga prima possibile per far fronte comune e respingere e smascherare così, uniti, questo tentativo di venefico abbraccio mortale.

Andiamo avanti da soli perchè questo è un nostro dovere nei confronti del nostro popolo e della nostra terra.

Andiamo avanti da soli per smascherare questa messa in scena, operata da trasformisti che con argomenti all'apparenza condivisibili ( i nostri argomenti scopiazzati e mandati a memoria per ingannare) si apprestano a svendere le nostre idee sul tavolo del miglior offerente, andiamo avanti da soli per opporci alle loro logiche "sistemiche"e far capire a tutti che il meridionalismo vero è altra cosa.

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