Nel giorno di lutto “nazionale”, inteso come nazione Sicilia, lo stato italiano dopo lo schiaffo di Napolitano che ha evitato di presenziarvi, ne molla un altro alla Sicilia e “blinda” i funerali consentendo la ripresa del servizio funebre alle sole telecamere della RAI, che distribuirà il segnale gratuitamente alle altre emittenti.
Il servizio fotografico invece, realizzato dall’agenzia Ansa sarà messo in rete con immagini ad alta definizione.
Il tutto, è ipotizzabile, opportunamente “scevro” da immagini e riprese di contestazioni.
La disposizione, che non si sa quanto lecita possa essere, è stata adottata dalla Protezione Civile e quindi da Bertolaso e a nostro a parere è in aperta violazione della libertà di stampa e di informazione.
Risibile e quasi offensiva la giustificazione, la misura è stata presa “al fine di garantire alle famiglie il rispetto del dolore ed il sobrio svolgimento della cerimonia funebre” .
Ma la verità di questa limitazione della libertà di stampa appare un’altra, lo stato, cioè il governo nazionale e quindi il presidente del consiglio dei ministri, molto probabilmente avevano paura delle contestazioni come quelle che ci sono state all’arrivo dei Berlusconi a Messina nell’immediatezza del disastro, ed opportunamente “censurate” da tutti.
Immagini che noi abbiamo ripreso dalla rete ed abbiamo pubblicato http://www.osservatorio-sicilia.it/2009/7628/berlusconi-a-messina-contestato-al-grido-di-assassino-mafioso-e-coniglio/
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