giovedì 3 settembre 2009

“L’AMICIZIA TRA I POPOLI” LA FINANZIANO L’INDUSTRIA BELLICA, E LE BANCHE ARMATE. TUTTI GLI SPONSOR DEL MEETING DI CL


Le armi finanziano “l’amicizia fra i popoli”. A qualcuno sembrerà una contraddizione, non però a Comunione e Liberazione, il movimento ecclesiale fondato da don Luigi Giussani, che ha scelto industrie belliche e “banche armate” come sponsor principali del “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, la trentesima edizione, che si è svolto come da tradizione a Rimini nell’ultima settimana di agosto, con la consueta processione di ministri, cardinali e vescovi.

Fra i finanziatori più generosi del meeting c’è infatti Intesa San Paolo – sponsor abituale della kermesse ciellina –, che in base ai dati dell’ultima relazione del governo sull’import-export di armi risulta essere, nel 2008, il secondo in fra gli istituti di credito che appoggiano le aziende armiere con 851 milioni di euro, per lo più relativi a “programmi intergovernativi”, cioè i progetti di riarmo che l’Italia conduce insieme ad altri Paesi aderenti Nato o all’Unione Europea, come il cacciabombardiere Eurofighter, le navi da guerra Fremm e Orizzonte, elicotteri da combattimento e diversi sistemi missilistici (v. Adista n. 46/09).
E se contro Intesa San Paolo e le altre “banche armate” da anni è in corso una campagna di pressione animata dalle riviste missionarie dei comboniani e dei saveriani Nigrizia e Missione Oggi e dal mensile promosso da Pax Christi Mosaico di pace, tuttavia il gruppo guidato da Corrado Passera risulta essere assai in sintonia con la Chiesa cattolica: oltre la sponsorizzazione del meeting di Cl, il gruppo è anche uno dei principali partner del “Prestito della speranza”, il microcredito sociale per le famiglie in difficoltà promosso dalla Conferenza episcopale italiana e dall’Associazione bancaria italiana, tanto che in Banca Prossima (parte di Intesa San Paolo) la Cei ha già depositato i 30 milioni di euro raccolti con le offerte dei fedeli e che costituiranno il fondo di garanzia per gli altri istituti aderenti all’iniziativa (v. Adista n. 84/09).
Finanzia il meeting di Cl anche Bombardier, multinazionale canadese dei trasporti, impegnata nel settore civile (quarto produttore mondiale di aerei) ma anche militare. Spiega il direttore del portale informativo Unimondo Fabio Pipinato, che per primo ha notato gli sponsor “poco chiari” del meeting, invitando Cl a prestare “maggiore attenzione nella scelta dei ‘compagni di strada’”: tra i “fiori all’occhiello” di Bombardier c’è “un importante ramo d’azienda per fornire intelligence per la cooperazione militare”, come per esempio il Military Aviation Training (Mat), “usato presso la Nato Flying Training in Canada, uno dei centri di addestramento piloti da combattimento più noti al mondo”.
Poi c’è Finmeccanica, la principale azienda armiera italiana, che ha appena ottenuto una commessa da 3 miliardi di euro per la costruzione dei cacciabombardieri Eurofighter, di cui l’Italia dovrebbe acquistare 121 esemplari. Così come Intesa San Paolo, anche tra Finmeccanica e il mondo cattolico il feeling affaristico è intenso e duraturo: l’azienda guidata da Pierfrancesco Guarguaglini – uno dei manager pubblici più pagati in Italia, con oltre 5 milioni di euro l’anno – è regolare inserzionista pubblicitario di San Francesco patrono d’Italia, il mensile dei francescani del Sacro Convento di Assisi (v. Adista n. 7/06), nonché sponsor di progetti di cooperazione e sviluppo portati avanti in Africa dalla Comunità di Sant’Egidio di Andrea Riccardi e dal Volontariato internazionale per lo sviluppo, una ong legata ai salesiani (v. Adista nn. 21/07, 83/08 e 4/09).Con le sue controllate, prima fra tutte AgustaWestland, Finmeccanica vende armi a molti Paesi africani e, grazie all’accordo Italia-Libia firmato da Giuliano Amato alla fine del 2007 (ministro dell’Interno del governo Prodi) e ratificato l’estate scorsa dal premier Berlusconi, fornirà alla Libia un sistema di controllo satellitare per aiutare il colonnello Gheddafi a controllare i confini meridionali del Paese da dove giungono i migranti che provengono dall’Africa subsahariana nel tentativo, magari, di attraversare il Mediterraneo per sfuggire da fame, guerre e povertà.
E il continente africano è stato il protagonista anche della prima giornata del meeting di Cl: il 23 agosto si è infatti svolto un incontro a cui hanno partecipato diversi capi di Stato e ministri africani e il ministro degli Esteri Franco Frattini. Titolo: “Africa, conflitti dimenticati”. E probabilmente combattuti anche con le armi di Finmeccanica. (luca kocci - adista)


FONTE: www.adista.it
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Le armi finanziano “l’amicizia fra i popoli”. A qualcuno sembrerà una contraddizione, non però a Comunione e Liberazione, il movimento ecclesiale fondato da don Luigi Giussani, che ha scelto industrie belliche e “banche armate” come sponsor principali del “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, la trentesima edizione, che si è svolto come da tradizione a Rimini nell’ultima settimana di agosto, con la consueta processione di ministri, cardinali e vescovi.

Fra i finanziatori più generosi del meeting c’è infatti Intesa San Paolo – sponsor abituale della kermesse ciellina –, che in base ai dati dell’ultima relazione del governo sull’import-export di armi risulta essere, nel 2008, il secondo in fra gli istituti di credito che appoggiano le aziende armiere con 851 milioni di euro, per lo più relativi a “programmi intergovernativi”, cioè i progetti di riarmo che l’Italia conduce insieme ad altri Paesi aderenti Nato o all’Unione Europea, come il cacciabombardiere Eurofighter, le navi da guerra Fremm e Orizzonte, elicotteri da combattimento e diversi sistemi missilistici (v. Adista n. 46/09).
E se contro Intesa San Paolo e le altre “banche armate” da anni è in corso una campagna di pressione animata dalle riviste missionarie dei comboniani e dei saveriani Nigrizia e Missione Oggi e dal mensile promosso da Pax Christi Mosaico di pace, tuttavia il gruppo guidato da Corrado Passera risulta essere assai in sintonia con la Chiesa cattolica: oltre la sponsorizzazione del meeting di Cl, il gruppo è anche uno dei principali partner del “Prestito della speranza”, il microcredito sociale per le famiglie in difficoltà promosso dalla Conferenza episcopale italiana e dall’Associazione bancaria italiana, tanto che in Banca Prossima (parte di Intesa San Paolo) la Cei ha già depositato i 30 milioni di euro raccolti con le offerte dei fedeli e che costituiranno il fondo di garanzia per gli altri istituti aderenti all’iniziativa (v. Adista n. 84/09).
Finanzia il meeting di Cl anche Bombardier, multinazionale canadese dei trasporti, impegnata nel settore civile (quarto produttore mondiale di aerei) ma anche militare. Spiega il direttore del portale informativo Unimondo Fabio Pipinato, che per primo ha notato gli sponsor “poco chiari” del meeting, invitando Cl a prestare “maggiore attenzione nella scelta dei ‘compagni di strada’”: tra i “fiori all’occhiello” di Bombardier c’è “un importante ramo d’azienda per fornire intelligence per la cooperazione militare”, come per esempio il Military Aviation Training (Mat), “usato presso la Nato Flying Training in Canada, uno dei centri di addestramento piloti da combattimento più noti al mondo”.
Poi c’è Finmeccanica, la principale azienda armiera italiana, che ha appena ottenuto una commessa da 3 miliardi di euro per la costruzione dei cacciabombardieri Eurofighter, di cui l’Italia dovrebbe acquistare 121 esemplari. Così come Intesa San Paolo, anche tra Finmeccanica e il mondo cattolico il feeling affaristico è intenso e duraturo: l’azienda guidata da Pierfrancesco Guarguaglini – uno dei manager pubblici più pagati in Italia, con oltre 5 milioni di euro l’anno – è regolare inserzionista pubblicitario di San Francesco patrono d’Italia, il mensile dei francescani del Sacro Convento di Assisi (v. Adista n. 7/06), nonché sponsor di progetti di cooperazione e sviluppo portati avanti in Africa dalla Comunità di Sant’Egidio di Andrea Riccardi e dal Volontariato internazionale per lo sviluppo, una ong legata ai salesiani (v. Adista nn. 21/07, 83/08 e 4/09).Con le sue controllate, prima fra tutte AgustaWestland, Finmeccanica vende armi a molti Paesi africani e, grazie all’accordo Italia-Libia firmato da Giuliano Amato alla fine del 2007 (ministro dell’Interno del governo Prodi) e ratificato l’estate scorsa dal premier Berlusconi, fornirà alla Libia un sistema di controllo satellitare per aiutare il colonnello Gheddafi a controllare i confini meridionali del Paese da dove giungono i migranti che provengono dall’Africa subsahariana nel tentativo, magari, di attraversare il Mediterraneo per sfuggire da fame, guerre e povertà.
E il continente africano è stato il protagonista anche della prima giornata del meeting di Cl: il 23 agosto si è infatti svolto un incontro a cui hanno partecipato diversi capi di Stato e ministri africani e il ministro degli Esteri Franco Frattini. Titolo: “Africa, conflitti dimenticati”. E probabilmente combattuti anche con le armi di Finmeccanica. (luca kocci - adista)


FONTE: www.adista.it

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