venerdì 18 settembre 2009

Il giochetto delle veline inizia sul grande business delle centrali nucleari.


Filtra, si fa per dire, l’elenco delle località prescelte ( è un eufemismo) per ospitare una centrale nucleare.


Si tratta di Monfalcone [Gorizia], Scanzano Jonico [Matera], Palma [Agrigento], Oristano, Chioggia [Venezia], Caorso [Piacenza], Trino Vercellese [Vercelli], Montalto di Castro [Roma], Termini Imerese [Palermo], Termoli [Campobasso].
Secondo un documento riservato del ministero delle sviluppo economico, si indicherebbero anche come principali criteri di scelta dei siti la vicinanza al mare e a una centrale elettrica.

Per la Sicilia l’accoppiata capita a Termini Imerese, tanto per devastare ulteriormente il già dequalificato territorio palermitano.

E’ curioso però che le centrali dovrebbero essere quattro, già state appaltate al raggruppamento Enel - Edf (Electricité de France), con tecnologia francese, ma i siti individuati sono … dieci e questo, se messo in relazione con il viaggio del Ministro Scajola negli Stati il prossimo 28 settembre, per sottoscrivere l’accordo industriale per produrre energia nucleare sulla base degli accordi di maggio, in occasione del G8 sull’energia a Roma, fa pensare che il governo nazionale non dice tutto quello che ha in mente.

Chi giocherà la partita nucleare in Italia? Esisterebbe un consorzio fra l’Ansaldo e la società nippo-americana Toshiba-Westinghouse, per costruire centrali nucleari in Italia, ma Ansaldo smentisce affermando comunque di “essere” in gioco nella partita nucleare.

Un fatto sembra accertato. E cioè che le centrali che il governo italiano vuole regalare agli italiani non sarebbero quattro ma almeno dieci con l’aggiunto di un unico sito di stoccaggio delle scorie nucleari.

Proteste da parte di Edison finora esclusa.

Torniamo alle centrali. Si parla di terza generazione ma gli ultimi impianti di terza generazione realizzati in occidente risalgono agli anni ‘80, mentre il Giappone e la Corea nel corso hanno continuato a costruirli fino agli anni ‘90.

Attualmente, eccetto qualche paese, nessuno costruisce centrali in attesa dei reattori di quarta generazione che però arriveranno almeno fra vent’anni.

E’ iniziato il fermento nelle località “prescelte” e per quanto riguarda Termini Imerese, è forse l’unica certezza. Perché al di là delle smentite di prammatica a cui peraltro nessuno crede, l’isipiente casta politica regionale alla fine “soccomberà” ai voleri del capo romano.

Tanti annunci, nessuna certezza. Neanche economica. Ma alla fine, in qualche modo a pagare sarà lo stato. Intanto arriva il freno a mano di Giulio Tremonti …

Fonte:
OsservatorioSicilia
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Filtra, si fa per dire, l’elenco delle località prescelte ( è un eufemismo) per ospitare una centrale nucleare.


Si tratta di Monfalcone [Gorizia], Scanzano Jonico [Matera], Palma [Agrigento], Oristano, Chioggia [Venezia], Caorso [Piacenza], Trino Vercellese [Vercelli], Montalto di Castro [Roma], Termini Imerese [Palermo], Termoli [Campobasso].
Secondo un documento riservato del ministero delle sviluppo economico, si indicherebbero anche come principali criteri di scelta dei siti la vicinanza al mare e a una centrale elettrica.

Per la Sicilia l’accoppiata capita a Termini Imerese, tanto per devastare ulteriormente il già dequalificato territorio palermitano.

E’ curioso però che le centrali dovrebbero essere quattro, già state appaltate al raggruppamento Enel - Edf (Electricité de France), con tecnologia francese, ma i siti individuati sono … dieci e questo, se messo in relazione con il viaggio del Ministro Scajola negli Stati il prossimo 28 settembre, per sottoscrivere l’accordo industriale per produrre energia nucleare sulla base degli accordi di maggio, in occasione del G8 sull’energia a Roma, fa pensare che il governo nazionale non dice tutto quello che ha in mente.

Chi giocherà la partita nucleare in Italia? Esisterebbe un consorzio fra l’Ansaldo e la società nippo-americana Toshiba-Westinghouse, per costruire centrali nucleari in Italia, ma Ansaldo smentisce affermando comunque di “essere” in gioco nella partita nucleare.

Un fatto sembra accertato. E cioè che le centrali che il governo italiano vuole regalare agli italiani non sarebbero quattro ma almeno dieci con l’aggiunto di un unico sito di stoccaggio delle scorie nucleari.

Proteste da parte di Edison finora esclusa.

Torniamo alle centrali. Si parla di terza generazione ma gli ultimi impianti di terza generazione realizzati in occidente risalgono agli anni ‘80, mentre il Giappone e la Corea nel corso hanno continuato a costruirli fino agli anni ‘90.

Attualmente, eccetto qualche paese, nessuno costruisce centrali in attesa dei reattori di quarta generazione che però arriveranno almeno fra vent’anni.

E’ iniziato il fermento nelle località “prescelte” e per quanto riguarda Termini Imerese, è forse l’unica certezza. Perché al di là delle smentite di prammatica a cui peraltro nessuno crede, l’isipiente casta politica regionale alla fine “soccomberà” ai voleri del capo romano.

Tanti annunci, nessuna certezza. Neanche economica. Ma alla fine, in qualche modo a pagare sarà lo stato. Intanto arriva il freno a mano di Giulio Tremonti …

Fonte:
OsservatorioSicilia

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