domenica 20 settembre 2009

20 settembre: nulla da festeggiare!


Ricevo e posto da Centro studi Federici:

Riportiamo il comunicato stampa redatto congiuntamente dalle seguenti associazioni e che il Centro studi Giuseppe Federici sottoscrive completamente:
- Centro Tradizione e Comunità (Modugno - Ba)
- Movimento Politico Cattolico Azione e Tradizione (Modugno – Ba)
- Gruppo Giovanile Controvento Modugno
- Associazione Culturale La Torre (Volano – Tn)
- Associazione Il Sentiero (Pz)

COMUNICATO STAMPA del 16.09.2009 - S. Cipriano
Modugno (Ba) – Volano (Tn) – Potenza

Il 20 settembre del 1870 i Bersaglieri del Regno d’Italia entravano a Roma invadendo lo Stato Pontificio. Giungeva così a compimento una delle pagine più buie del più vergognoso “risorgimento” italiano.

La “breccia di Porta Pia” consentì alle truppe italiane di invadere la Roma Pontificia. Il 20 settembre (equinozio d’autunno ed inizio dell’anno massonico) del 1870 veniva sancito – di fatto - la fine del potere temporale del Papa. Si trattò di un’operazione di conquista militare voluta dalla banca Rotshild e dalla massoneria inglese, il cui carattere anticattolico trasuda da ogni episodio. Lo si evince, ad esempio, dalla circostanza che il primo ad entrare in Roma - dietro i bersaglieri - fu Luigi Ciari, facchino e pastore protestante che trasportava un carretto zeppo di bibbie eretiche trainato da un cane che rispondeva al nome di Pionono.

Centotrentanove anni di retorica patriottarda e di menzogne partorite dalle officine massoniche, non possono negare la realtà dei fatti: il 20 settembre rimane una delle date più tragiche nella storia della Chiesa Cattolica con cui è stata sancita l’occupazione militare ed ideologica da parte delle Massonerie del cuore della Cristianità.

A riprova di ciò stanno le parole del Gran Maestro, Adriano Lemmi - “Risorgimento: opera della Massoneria! Venti settembre: opera della Massoneria!” - come un sigillo di garanzia del lavoro dei “grembiulini”. Tutto il risorgimento è, infatti, ammantato da un unico filo conduttore: attaccare e distruggere (se fosse mai possibile…) la Chiesa di Cristo, le Sue leggi ed il Papato. Disegno sbandierato dall’asmatico ladro di cavalli e schiavista Peppino Garibaldi che in una sua missiva indirizzata al conte Giuseppe Napoleone Ricciardi, in adesione all’ anticoncilio ecumenico da inaugurarsi a Napoli in concomitanza con il “Concilio Vaticano I”, riportava: “Rovesciare il mostro papale, edificare sulle sue rovine la ragione e il vero”. Un caso?

Dal 1848 in poi, l’intera legislazione prodotta dal parlamento subalpino prima, e da quello del regno d’Italia poi, avrà come compito esclusivo di colpire il potere temporale del Papa come preludio alla spoliazione di quello spirituale: la legge Siccardi, la legge Rattazzi e le successive leggi “democratiche” colpiranno e sopprimeranno le corporazioni religiose (cattoliche) ritenute unilateralmente inutili dal governo. Confisca dei beni da parte dello Stato, espropri e spoliazioni avranno come conseguenza naturale l’allontanamento forzato di decine di migliaia di religiosi e l’arresto di dozzine di vescovi. Contro la Chiesa Cattolica, i Suoi ministri e le Sue opere, una persecuzione in pieno stile che provocherà lacerazioni sociali ed economiche tuttora aperte. Illuminanti ed attuali appaiono le parole pronunciate da Pio IX, l’ultimo Papa-Re la cui salma non venne risparmiata dalla satanica violenza del pattume settario, nell’allocuzione del 6 gennaio 1875: “Benedite Signore questa Penisola, che quando era divisa in più Stati era unita con la fede; ma ora che si dice politicamente unita, é seminata di templi protestanti, di scuole eterodosse, e di simili istituzioni che hanno la missione di dividere l'Italia nella fede, nel culto, nella religione, per dar luogo alle istituzioni di Satana”.

Costoro – tuttavia – non si illudano e si mettano l’anima in pace. Settari, eretici, scismatici e deicidi non vinceranno poiché “i nemici di Dio spariscono e la Chiesa resta (…) saremo tribolati ma non vinti”. (S. S. Pio IX)

Portae inferi non prevalebunt!
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Ricevo e posto da Centro studi Federici:

Riportiamo il comunicato stampa redatto congiuntamente dalle seguenti associazioni e che il Centro studi Giuseppe Federici sottoscrive completamente:
- Centro Tradizione e Comunità (Modugno - Ba)
- Movimento Politico Cattolico Azione e Tradizione (Modugno – Ba)
- Gruppo Giovanile Controvento Modugno
- Associazione Culturale La Torre (Volano – Tn)
- Associazione Il Sentiero (Pz)

COMUNICATO STAMPA del 16.09.2009 - S. Cipriano
Modugno (Ba) – Volano (Tn) – Potenza

Il 20 settembre del 1870 i Bersaglieri del Regno d’Italia entravano a Roma invadendo lo Stato Pontificio. Giungeva così a compimento una delle pagine più buie del più vergognoso “risorgimento” italiano.

La “breccia di Porta Pia” consentì alle truppe italiane di invadere la Roma Pontificia. Il 20 settembre (equinozio d’autunno ed inizio dell’anno massonico) del 1870 veniva sancito – di fatto - la fine del potere temporale del Papa. Si trattò di un’operazione di conquista militare voluta dalla banca Rotshild e dalla massoneria inglese, il cui carattere anticattolico trasuda da ogni episodio. Lo si evince, ad esempio, dalla circostanza che il primo ad entrare in Roma - dietro i bersaglieri - fu Luigi Ciari, facchino e pastore protestante che trasportava un carretto zeppo di bibbie eretiche trainato da un cane che rispondeva al nome di Pionono.

Centotrentanove anni di retorica patriottarda e di menzogne partorite dalle officine massoniche, non possono negare la realtà dei fatti: il 20 settembre rimane una delle date più tragiche nella storia della Chiesa Cattolica con cui è stata sancita l’occupazione militare ed ideologica da parte delle Massonerie del cuore della Cristianità.

A riprova di ciò stanno le parole del Gran Maestro, Adriano Lemmi - “Risorgimento: opera della Massoneria! Venti settembre: opera della Massoneria!” - come un sigillo di garanzia del lavoro dei “grembiulini”. Tutto il risorgimento è, infatti, ammantato da un unico filo conduttore: attaccare e distruggere (se fosse mai possibile…) la Chiesa di Cristo, le Sue leggi ed il Papato. Disegno sbandierato dall’asmatico ladro di cavalli e schiavista Peppino Garibaldi che in una sua missiva indirizzata al conte Giuseppe Napoleone Ricciardi, in adesione all’ anticoncilio ecumenico da inaugurarsi a Napoli in concomitanza con il “Concilio Vaticano I”, riportava: “Rovesciare il mostro papale, edificare sulle sue rovine la ragione e il vero”. Un caso?

Dal 1848 in poi, l’intera legislazione prodotta dal parlamento subalpino prima, e da quello del regno d’Italia poi, avrà come compito esclusivo di colpire il potere temporale del Papa come preludio alla spoliazione di quello spirituale: la legge Siccardi, la legge Rattazzi e le successive leggi “democratiche” colpiranno e sopprimeranno le corporazioni religiose (cattoliche) ritenute unilateralmente inutili dal governo. Confisca dei beni da parte dello Stato, espropri e spoliazioni avranno come conseguenza naturale l’allontanamento forzato di decine di migliaia di religiosi e l’arresto di dozzine di vescovi. Contro la Chiesa Cattolica, i Suoi ministri e le Sue opere, una persecuzione in pieno stile che provocherà lacerazioni sociali ed economiche tuttora aperte. Illuminanti ed attuali appaiono le parole pronunciate da Pio IX, l’ultimo Papa-Re la cui salma non venne risparmiata dalla satanica violenza del pattume settario, nell’allocuzione del 6 gennaio 1875: “Benedite Signore questa Penisola, che quando era divisa in più Stati era unita con la fede; ma ora che si dice politicamente unita, é seminata di templi protestanti, di scuole eterodosse, e di simili istituzioni che hanno la missione di dividere l'Italia nella fede, nel culto, nella religione, per dar luogo alle istituzioni di Satana”.

Costoro – tuttavia – non si illudano e si mettano l’anima in pace. Settari, eretici, scismatici e deicidi non vinceranno poiché “i nemici di Dio spariscono e la Chiesa resta (…) saremo tribolati ma non vinti”. (S. S. Pio IX)

Portae inferi non prevalebunt!

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