domenica 9 agosto 2009

No al ponte. L’8 agosto grande manifestazione a Messina



Una straordinaria manifestazione No Ponte partecipata da 8000 persone ha
percorso oggi le strade di Messina. Al corteo hanno preso parte delegazioni da
tutta la Sicilia e la Calabria, con presenze anche da altre città. Nel corso
del comizio finale sono intervenuti circa 30 rappresentanti delle varie realtà
presenti. In questi mesi di preparazione del corteo qualcuno ci aveva consigliato di lasciar perdere, di non rischiare, perché il periodo non era adatto, perché il
clima politico non era adatto, perché era difficile confrontarsi con la
straordinaria manifestazione del 22 gennaio 2006. Come se il successo di quella
iniziativa potesse essere unipoteca per le mobilitazioni successive. Ma
evidentemente abbiamo avuto ragione ad insistere, perché coglievamo sul
territorio ed, in generale, nel movimento la necessità di ridare voce e corpo
ad una istanza, quella contro il ponte, che è anche il simbolo di tutte le
lotte contro le devastazioni territoriali.
Il ponte sullo Stretto è un disastro economico e sociale prima ancora che
ambientale e paesaggistico. Produce danni anche oggi che i cantieri non sono
stati ancora avviati in quanto copre il vuoto di qualsiasi politica che pensi
al futuro del nostro territorio e del Sud in generale.
Per questo la nostra lotta è diventata vertenziale. Non è più solo un No.
Noi vogliamo che le risorse pubbliche preventivate per il ponte vengano spese
per la messa in sicurezza sismica delle nostre abitazioni, per il riassetto
idrogeologico del territorio, per il potenziamento del trasporto pubblico nello
Stretto.
Per questi motivi siamo in piazza oggi in questo atto che è un nuovo inizio
del movimento.
Lavoreremo fino alla fine perché la scelta dellavvio dei lavori rientri ma
se dovessero dare il via alla cantierizzazione noi saremo lì per contrastarli.
Questa grande manifestazione ci dice che possiamo fermarli. E lo faremo.


Rete No Ponte

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Si è svolta regolarmente a Messina, così come regolarmente è rimasta “censurata” da tutti i media al servizio del governo di turno, la grande manifestazione NO PONTE, lanciata dalla Rete No Ponte ed a cui hanno partecipato circa 10 mila persone, ed ha aderito convintamente la Federazione dei movimenti siciliani recentemente costituitasi tra Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Movimento agricolo Europeo e Partitolo del Popolo Siciliano, e tantissimi cittadini, provenienti da Palermo, Ragusa, Siracusa, Catania, Reggio Calabria e Cosenza ed addiruttura da Bologna, Verona, Foggia, Novara e Perugia.

Diverse realtà che si battono insieme, dopo un lungo percorso costruito negli anni contro la realizzazione del ponte sullo Stretto.

Assenti, e non poteva essere diversamente, i partiti nazionali tradizionali, il partito azienda di Silvio Berlusconi e ovviamente, il governo regionale siciliano perennemente ricattato da Roma che ha concesso i FAS e preteso subito il pegno e i tanti ascari mascherati da autonomisti.
La Sicilia ed i Siciliani non vogliono il ponte ma il governo regionale, vassallo di Roma, profumatamente pagato con i FAS, ha venduto l’Isola a Impregilo e all’Anas dopo averla venduta per trenta denari anche all’ENEL.

Fonte:Osservatorio Sicilia


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Una straordinaria manifestazione No Ponte partecipata da 8000 persone ha
percorso oggi le strade di Messina. Al corteo hanno preso parte delegazioni da
tutta la Sicilia e la Calabria, con presenze anche da altre città. Nel corso
del comizio finale sono intervenuti circa 30 rappresentanti delle varie realtà
presenti. In questi mesi di preparazione del corteo qualcuno ci aveva consigliato di lasciar perdere, di non rischiare, perché il periodo non era adatto, perché il
clima politico non era adatto, perché era difficile confrontarsi con la
straordinaria manifestazione del 22 gennaio 2006. Come se il successo di quella
iniziativa potesse essere unipoteca per le mobilitazioni successive. Ma
evidentemente abbiamo avuto ragione ad insistere, perché coglievamo sul
territorio ed, in generale, nel movimento la necessità di ridare voce e corpo
ad una istanza, quella contro il ponte, che è anche il simbolo di tutte le
lotte contro le devastazioni territoriali.
Il ponte sullo Stretto è un disastro economico e sociale prima ancora che
ambientale e paesaggistico. Produce danni anche oggi che i cantieri non sono
stati ancora avviati in quanto copre il vuoto di qualsiasi politica che pensi
al futuro del nostro territorio e del Sud in generale.
Per questo la nostra lotta è diventata vertenziale. Non è più solo un No.
Noi vogliamo che le risorse pubbliche preventivate per il ponte vengano spese
per la messa in sicurezza sismica delle nostre abitazioni, per il riassetto
idrogeologico del territorio, per il potenziamento del trasporto pubblico nello
Stretto.
Per questi motivi siamo in piazza oggi in questo atto che è un nuovo inizio
del movimento.
Lavoreremo fino alla fine perché la scelta dellavvio dei lavori rientri ma
se dovessero dare il via alla cantierizzazione noi saremo lì per contrastarli.
Questa grande manifestazione ci dice che possiamo fermarli. E lo faremo.


Rete No Ponte

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Si è svolta regolarmente a Messina, così come regolarmente è rimasta “censurata” da tutti i media al servizio del governo di turno, la grande manifestazione NO PONTE, lanciata dalla Rete No Ponte ed a cui hanno partecipato circa 10 mila persone, ed ha aderito convintamente la Federazione dei movimenti siciliani recentemente costituitasi tra Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Movimento agricolo Europeo e Partitolo del Popolo Siciliano, e tantissimi cittadini, provenienti da Palermo, Ragusa, Siracusa, Catania, Reggio Calabria e Cosenza ed addiruttura da Bologna, Verona, Foggia, Novara e Perugia.

Diverse realtà che si battono insieme, dopo un lungo percorso costruito negli anni contro la realizzazione del ponte sullo Stretto.

Assenti, e non poteva essere diversamente, i partiti nazionali tradizionali, il partito azienda di Silvio Berlusconi e ovviamente, il governo regionale siciliano perennemente ricattato da Roma che ha concesso i FAS e preteso subito il pegno e i tanti ascari mascherati da autonomisti.
La Sicilia ed i Siciliani non vogliono il ponte ma il governo regionale, vassallo di Roma, profumatamente pagato con i FAS, ha venduto l’Isola a Impregilo e all’Anas dopo averla venduta per trenta denari anche all’ENEL.

Fonte:Osservatorio Sicilia


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