mercoledì 22 luglio 2009

In Aula a Palazzo Madama - Mozione al Senato per stop al solare termodinamico


Zaratti: “Una scelta suicida per l’ambiente e le imprese…Queste decisioni non fanno bene al Paese”

(Rinnovabili.it) – Mentre nel mondo, Spagna e Germania in testa, si sta svegliando l’appetito per la nuova promessa dettata dal solare termodinamico, Italia potrebbe bruscamente invertire la tendenza. E’ di oggi infatti la presentazione in Senato della mozione del Pdl in cui sono indicate tutte le criticità di questa tecnologia dalle (così definite) “incerte potenzialità”.
La mozione firmata da Gasparri, Nania e Dell’Utri recita così: “I primi tentativi di realizzare impianti di solare termodinamico anche di consistenti dimensioni, risalenti a più di 30 anni or sono, non sono stati persuasivi nei risultati e quindi abbandonati e attualmente è inoltre difficile prevedere quali potranno essere i costi di installazione e gestione di tale tecnologia in futuro…pertanto, appare economicamente più vantaggioso puntare sulle tecnologie per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per le quali i costi connessi alla curva di apprendimento risultano prossimi alla combinazione ottimale di efficacia ed efficienza quali, in particolare, le tecnologie del solare fotovoltaico, del consumo di biomasse e dell’eolico… e destinare ai suddetti obiettivi tutte le possibili risorse, ivi comprese quelle dei fondi non attivati per l’incentivazione di energie non ritenute proficue”.

Uno stop dunque al solare termodinamico che tuttavia per Filiberto Zaratti, Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio, rappresenta “una scelta suicida per l’ambiente e le imprese ed è la conferma degli scenari che il Governo intendeva tenere nascosti circa la gestione dell’energia con l’introduzione del nucleare in Italia”. “Con questa operazione, in realtà, si vogliono spostare risorse dal solare termodinamico al nucleare proprio all’indomani della notizia che il Governo canadese ha sospeso una gara per due reattori atomici per eccesso di costo: 4.600 euro per kW installato, per un totale di 15 miliardi di euro. Il tutto per la sola costruzione”.
“Queste scelte, inoltre, non fanno bene al Paese e alla nostra Regione. – prosegue Zaratti firmatario di un accordo con Confindustria Lazio per la realizzazione di una centrale solare termodinamica della potenza di 35 MW – L’opzione nucleare, che coinvolge anche nostra Regione specialmente per quella che sembra essere la scelta già fatta del sito di Montalto di Castro, infatti, orienterà la maggioranza delle risorse verso tecnologie prodotte all’estero, relegando le imprese italiane e del Lazio a un ruolo marginale di comprimari, mentre oggi possiamo essere leader, come la Spagna dove è già in funzione una centrale solare termodinamica da 50 MW. Il solare termodinamico è una tecnologia emergente sulla quale tutto il Mondo sta investendo, non solo in ricerca, ma anche in progetti concreti, come dimostra il Piano solare francese che punta installare nel Nord Africa ben 20.000 MW”.
“Se l’Italia uscirà da questi progetti innovativi – concludel’Assessore – si ripeterà il caso del fotovoltaico, nel quale solo 15 anni fa eravamo leader in Europa e che abbiamo abbandonato scegliendo modelli di sviluppo energetici obsoleti e che non producono vera ricchezza per il Paese”.


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Zaratti: “Una scelta suicida per l’ambiente e le imprese…Queste decisioni non fanno bene al Paese”

(Rinnovabili.it) – Mentre nel mondo, Spagna e Germania in testa, si sta svegliando l’appetito per la nuova promessa dettata dal solare termodinamico, Italia potrebbe bruscamente invertire la tendenza. E’ di oggi infatti la presentazione in Senato della mozione del Pdl in cui sono indicate tutte le criticità di questa tecnologia dalle (così definite) “incerte potenzialità”.
La mozione firmata da Gasparri, Nania e Dell’Utri recita così: “I primi tentativi di realizzare impianti di solare termodinamico anche di consistenti dimensioni, risalenti a più di 30 anni or sono, non sono stati persuasivi nei risultati e quindi abbandonati e attualmente è inoltre difficile prevedere quali potranno essere i costi di installazione e gestione di tale tecnologia in futuro…pertanto, appare economicamente più vantaggioso puntare sulle tecnologie per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per le quali i costi connessi alla curva di apprendimento risultano prossimi alla combinazione ottimale di efficacia ed efficienza quali, in particolare, le tecnologie del solare fotovoltaico, del consumo di biomasse e dell’eolico… e destinare ai suddetti obiettivi tutte le possibili risorse, ivi comprese quelle dei fondi non attivati per l’incentivazione di energie non ritenute proficue”.

Uno stop dunque al solare termodinamico che tuttavia per Filiberto Zaratti, Assessore all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio, rappresenta “una scelta suicida per l’ambiente e le imprese ed è la conferma degli scenari che il Governo intendeva tenere nascosti circa la gestione dell’energia con l’introduzione del nucleare in Italia”. “Con questa operazione, in realtà, si vogliono spostare risorse dal solare termodinamico al nucleare proprio all’indomani della notizia che il Governo canadese ha sospeso una gara per due reattori atomici per eccesso di costo: 4.600 euro per kW installato, per un totale di 15 miliardi di euro. Il tutto per la sola costruzione”.
“Queste scelte, inoltre, non fanno bene al Paese e alla nostra Regione. – prosegue Zaratti firmatario di un accordo con Confindustria Lazio per la realizzazione di una centrale solare termodinamica della potenza di 35 MW – L’opzione nucleare, che coinvolge anche nostra Regione specialmente per quella che sembra essere la scelta già fatta del sito di Montalto di Castro, infatti, orienterà la maggioranza delle risorse verso tecnologie prodotte all’estero, relegando le imprese italiane e del Lazio a un ruolo marginale di comprimari, mentre oggi possiamo essere leader, come la Spagna dove è già in funzione una centrale solare termodinamica da 50 MW. Il solare termodinamico è una tecnologia emergente sulla quale tutto il Mondo sta investendo, non solo in ricerca, ma anche in progetti concreti, come dimostra il Piano solare francese che punta installare nel Nord Africa ben 20.000 MW”.
“Se l’Italia uscirà da questi progetti innovativi – concludel’Assessore – si ripeterà il caso del fotovoltaico, nel quale solo 15 anni fa eravamo leader in Europa e che abbiamo abbandonato scegliendo modelli di sviluppo energetici obsoleti e che non producono vera ricchezza per il Paese”.


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