![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMEHKV4eEJxi7qCgmdHqtiNIZlI3O1ACw9ReFpYVR-Z-OueVzR4ZcNlU0rXd6-_Mm2UxI-m278S_k_Ks-vJH1O5G1cDR4Kk4_IXTS7Xh7LEQt6SIukZRMkpPblRecPcInEOn_x2tr1Xax5/s400/12039_a27832.jpg)
NAPOLI - Solito brivido lungo la schiena quando si presenta, puntualmente, ogni anno, il rapporto sulla monnezza«pericolosa» sotterrata nell'ex Campania felix, ora Biùtiful cauntri.
Negli ultimi tre anni - secondo il dossier 2009 di Legambiente - si ipotizza che in tutta la regione siano stati smaltiti illegalmente circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Il dossier è stato presentato oggi a Roma.
In particolare, riferisce il rapporto, tradotti in camion, questi 13 milioni di tonnellate significano «520 mila tir che hanno attraversato mezza Italia per concludere i rispettivi tragitti nelle campagne napoletane, nell’entroterra salernitano, nelle discariche abusive del Casertano o ancora, più recentemente, nei terreni scavati nel Beneventano e nell’Avellinese».
E citando i dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa), Legambiente sottolinea che sono 2.551 i siti da bonificare tra discariche, zone di abbandono incontrollato di rifiuti o sversamenti di residui industriali.
ABUSIVISMO - Dopo anni di costante flessione, nel corso del 2008, in tutta Italia l’abusivismo sembra aver rialzato la testa con 28 mila nuove unità (dati Cresme). Stabile e solida al primo posto la Campania anche per quanto riguarda il ciclo illegale del cemento (oltre che dei rifiuti): 1.267 infrazioni accertate, 1.685 persone denunciate e 625 sequestri.
«Il cemento - si legge nel rapporto - è il luogo ideale per riciclare i proventi dalle attività criminose e nel caso campano si tratta di proventi ingenti che si traducono in interi quartieri abusivi. Basti pensare che il 67% dei comuni campani sciolti per infiltrazione mafiosa, dal 1991 a oggi, lo sono stati proprio per abusivismo edilizio».
E l’abusivismo non risparmia neppure le località di pregio, a cominciare dalle costiere (amalfitana e cilentana) e dall’area dei templi di Paestum, come a Ischia.
Fonte:Corriere del Mezzogiorno 05 maggio 2009
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NAPOLI - Solito brivido lungo la schiena quando si presenta, puntualmente, ogni anno, il rapporto sulla monnezza«pericolosa» sotterrata nell'ex Campania felix, ora Biùtiful cauntri.
Negli ultimi tre anni - secondo il dossier 2009 di Legambiente - si ipotizza che in tutta la regione siano stati smaltiti illegalmente circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Il dossier è stato presentato oggi a Roma.
In particolare, riferisce il rapporto, tradotti in camion, questi 13 milioni di tonnellate significano «520 mila tir che hanno attraversato mezza Italia per concludere i rispettivi tragitti nelle campagne napoletane, nell’entroterra salernitano, nelle discariche abusive del Casertano o ancora, più recentemente, nei terreni scavati nel Beneventano e nell’Avellinese».
E citando i dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa), Legambiente sottolinea che sono 2.551 i siti da bonificare tra discariche, zone di abbandono incontrollato di rifiuti o sversamenti di residui industriali.
ABUSIVISMO - Dopo anni di costante flessione, nel corso del 2008, in tutta Italia l’abusivismo sembra aver rialzato la testa con 28 mila nuove unità (dati Cresme). Stabile e solida al primo posto la Campania anche per quanto riguarda il ciclo illegale del cemento (oltre che dei rifiuti): 1.267 infrazioni accertate, 1.685 persone denunciate e 625 sequestri.
«Il cemento - si legge nel rapporto - è il luogo ideale per riciclare i proventi dalle attività criminose e nel caso campano si tratta di proventi ingenti che si traducono in interi quartieri abusivi. Basti pensare che il 67% dei comuni campani sciolti per infiltrazione mafiosa, dal 1991 a oggi, lo sono stati proprio per abusivismo edilizio».
E l’abusivismo non risparmia neppure le località di pregio, a cominciare dalle costiere (amalfitana e cilentana) e dall’area dei templi di Paestum, come a Ischia.
Fonte:Corriere del Mezzogiorno 05 maggio 2009
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