parte 1
parte2
parte3
parte4
parte5
parte6
parte7
parte8
I VICERE di Sigfrido Ranucci In onda domenica 15 marzo alle 21.30 su Rai Tre (programma: Report)
Il professore Umberto Scapagnini, medico di fiducia di Silvio Berlusconi ha amministrato Catania per otto lunghi anni, dal 2000 al 2008.
Avrebbe voluto somministrare l'elisir di lunga vita anche alla città oltre che al premier. Non gli è riuscito: ha lasciato un buco di bilancio di oltre 360 milioni di euro e un indebitamento complessivo di circa un miliardo di euro. Lo scorso inverno a causa delle casse vuote, Catania è rimasta al buio. L'ha temporaneamente salvata un decreto del Governo che ha destinato i 140 milioni che il Cipe aveva concesso per la realizzazione di alcune opere urgenti, alla copertura dei disavanzi di bilancio degli anni passati evitando così allamministrazione siciliana la dichiarazione di dissesto finanziario.
Il comune non aveva pagato le bollette allEnel: il segno più evidente di una città sullorlo del fallimento. Duecento aziende fornitrici non sono state pagate, gli automezzi del trasporto urbano hanno viaggiato con lassicurazione scaduta e a singhiozzo perché non avevano i soldi per pagare il gasolio, i servizi sociali non erano più in grado di fornire assistenza, ancora oggi uffici giudiziari, scuole, commissariati rischiano lo sfratto perché il comune da mesi non paga laffitto. Come si è arrivati a questo?
Come sono stati spesi i soldi che hanno provocato il buco?
Con una gestione fatta di opere inutili e abbandonate, con milioni di euro spesi per i piccoli appalti alcuni dei quali finiti in mano ai clan, oppure per consulenze e progetti mai realizzati, o con una gestione dei 4 mila dipendenti comunali che ha trasformato lamministrazione siciliana in un gigantesco pachiderma che costa 400 mila euro al giorno. Umberto Scapagnini è stato poi nominato commissario straordinario per il traffico e per lemergenza sismica: ma ha lasciato l ufficio con poche opere realizzate, molti debiti causati dallappetito dei soliti imprenditori. Soldi spesi sempre alla ricerca del consenso elettorale.
Tutto in una città dove linformazione è in regime di monopolio e ha un nome ben preciso: Mario Ciancio editore e direttore de La Sicilia.
La salverà la patrona SantAgata?
domenica 22 marzo 2009
Report :I VICERE di Sigfrido Ranucci puntata di domenica 15 marzo Rai Tre
parte 1
parte2
parte3
parte4
parte5
parte6
parte7
parte8
I VICERE di Sigfrido Ranucci In onda domenica 15 marzo alle 21.30 su Rai Tre (programma: Report)
Il professore Umberto Scapagnini, medico di fiducia di Silvio Berlusconi ha amministrato Catania per otto lunghi anni, dal 2000 al 2008.
Avrebbe voluto somministrare l'elisir di lunga vita anche alla città oltre che al premier. Non gli è riuscito: ha lasciato un buco di bilancio di oltre 360 milioni di euro e un indebitamento complessivo di circa un miliardo di euro. Lo scorso inverno a causa delle casse vuote, Catania è rimasta al buio. L'ha temporaneamente salvata un decreto del Governo che ha destinato i 140 milioni che il Cipe aveva concesso per la realizzazione di alcune opere urgenti, alla copertura dei disavanzi di bilancio degli anni passati evitando così allamministrazione siciliana la dichiarazione di dissesto finanziario.
Il comune non aveva pagato le bollette allEnel: il segno più evidente di una città sullorlo del fallimento. Duecento aziende fornitrici non sono state pagate, gli automezzi del trasporto urbano hanno viaggiato con lassicurazione scaduta e a singhiozzo perché non avevano i soldi per pagare il gasolio, i servizi sociali non erano più in grado di fornire assistenza, ancora oggi uffici giudiziari, scuole, commissariati rischiano lo sfratto perché il comune da mesi non paga laffitto. Come si è arrivati a questo?
Come sono stati spesi i soldi che hanno provocato il buco?
Con una gestione fatta di opere inutili e abbandonate, con milioni di euro spesi per i piccoli appalti alcuni dei quali finiti in mano ai clan, oppure per consulenze e progetti mai realizzati, o con una gestione dei 4 mila dipendenti comunali che ha trasformato lamministrazione siciliana in un gigantesco pachiderma che costa 400 mila euro al giorno. Umberto Scapagnini è stato poi nominato commissario straordinario per il traffico e per lemergenza sismica: ma ha lasciato l ufficio con poche opere realizzate, molti debiti causati dallappetito dei soliti imprenditori. Soldi spesi sempre alla ricerca del consenso elettorale.
Tutto in una città dove linformazione è in regime di monopolio e ha un nome ben preciso: Mario Ciancio editore e direttore de La Sicilia.
La salverà la patrona SantAgata?
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I VICERE di Sigfrido Ranucci In onda domenica 15 marzo alle 21.30 su Rai Tre (programma: Report)
Il professore Umberto Scapagnini, medico di fiducia di Silvio Berlusconi ha amministrato Catania per otto lunghi anni, dal 2000 al 2008.
Avrebbe voluto somministrare l'elisir di lunga vita anche alla città oltre che al premier. Non gli è riuscito: ha lasciato un buco di bilancio di oltre 360 milioni di euro e un indebitamento complessivo di circa un miliardo di euro. Lo scorso inverno a causa delle casse vuote, Catania è rimasta al buio. L'ha temporaneamente salvata un decreto del Governo che ha destinato i 140 milioni che il Cipe aveva concesso per la realizzazione di alcune opere urgenti, alla copertura dei disavanzi di bilancio degli anni passati evitando così allamministrazione siciliana la dichiarazione di dissesto finanziario.
Il comune non aveva pagato le bollette allEnel: il segno più evidente di una città sullorlo del fallimento. Duecento aziende fornitrici non sono state pagate, gli automezzi del trasporto urbano hanno viaggiato con lassicurazione scaduta e a singhiozzo perché non avevano i soldi per pagare il gasolio, i servizi sociali non erano più in grado di fornire assistenza, ancora oggi uffici giudiziari, scuole, commissariati rischiano lo sfratto perché il comune da mesi non paga laffitto. Come si è arrivati a questo?
Come sono stati spesi i soldi che hanno provocato il buco?
Con una gestione fatta di opere inutili e abbandonate, con milioni di euro spesi per i piccoli appalti alcuni dei quali finiti in mano ai clan, oppure per consulenze e progetti mai realizzati, o con una gestione dei 4 mila dipendenti comunali che ha trasformato lamministrazione siciliana in un gigantesco pachiderma che costa 400 mila euro al giorno. Umberto Scapagnini è stato poi nominato commissario straordinario per il traffico e per lemergenza sismica: ma ha lasciato l ufficio con poche opere realizzate, molti debiti causati dallappetito dei soliti imprenditori. Soldi spesi sempre alla ricerca del consenso elettorale.
Tutto in una città dove linformazione è in regime di monopolio e ha un nome ben preciso: Mario Ciancio editore e direttore de La Sicilia.
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