domenica 14 dicembre 2008

MARANO DIFFIDA IL GOVERNO: SI ATTENDA IL GIUDIZIO DEL TAR SULLA DISCARICA DI CHIAIANO


“Si attenda l’esito del giudizio presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio sulla discarica di Chiaiano”.
Con un atto di diffida formale, il sindaco di Marano Salvatore Perrotta ha invitato ufficialmente il sottosegretario Guido Bertolaso ed il generale Franco Giannini a sospendere ogni attività di allestimento della discarica nella cava del Poligono a Chiaiano.
La diffida, predisposta dall’avvocato Raffaello Capunzo, si basa sul procedimento in corso dinanzi al Tar e che ha già visto richiedere ai giudici del collegio una serie di atti e documentazioni di approfondimento sulle procedure adottate: l’udienza è stata fissata, proprio su richiesta dei giudici, in tempi relativamente ravvicinati, il 25 febbraio 2009.
Sino a quella data, ritiene l’amministrazione comunale di Marano, non si dovrebbe procedere ad alcun intervento all’interno della cava.
Peraltro, nel documento si fa riferimento anche ai problemi scaturiti nell’area a seguito delle copiose piogge di questi giorni.
Come si evince infatti anche dalle immagini delle webcam in diretta, l’intera cava si è allagata e si è registrata anche la diluizione di materiali biancastri nell’intera superficie già ricoperta da teloni e guaine.
La stessa struttura commissariale ha inoltre confermato, secondo fonti di stampa, un piccolo smottamento nella zona presidiata dai militari.
“Sono tutti elementi che ci preoccupano per la precarietà idrogeologica dell’intera zona di Chiaiano - spiega il sindaco Salvatore Perrotta - ai quali sono da aggiungere anche i dubbi e le perplessità sull’intera vicenda del ritrovamento dell’amianto, di cui abbiamo appreso, come spesso accade, da fonti di stampa, ma senza comunicazioni ufficiali.
Per questo riteniamo che si debba attendere il giudizio del Tar: del resto, come è noto e chiaro a tutti finalmente, il sito di Chiaiano non ha alcuna rilevanza sull’intero sistema di uscita dall’emergenza-rifiuti.
Ed anzi - rilancia il primo cittadino - potrebbe essere l’occasione giusta per “ripensare” a Chiaiano come sito non più per la raccolta del “tal quale” ma, come abbiamo più volte suggerito, visto che dovrebbe in ogni caso accogliere soltanto i rifiuti di Chiaiano, Mugnano e Marano, individuando una soluzione compatibile con il contesto in cui si inserisce, tenendo in considerazione anche la nostra manifesta disponibilità ad accogliere un sito per il compostaggio anaerobico”.

Per visualizzare il testo integrale della diffida clicca qui

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“Si attenda l’esito del giudizio presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio sulla discarica di Chiaiano”.
Con un atto di diffida formale, il sindaco di Marano Salvatore Perrotta ha invitato ufficialmente il sottosegretario Guido Bertolaso ed il generale Franco Giannini a sospendere ogni attività di allestimento della discarica nella cava del Poligono a Chiaiano.
La diffida, predisposta dall’avvocato Raffaello Capunzo, si basa sul procedimento in corso dinanzi al Tar e che ha già visto richiedere ai giudici del collegio una serie di atti e documentazioni di approfondimento sulle procedure adottate: l’udienza è stata fissata, proprio su richiesta dei giudici, in tempi relativamente ravvicinati, il 25 febbraio 2009.
Sino a quella data, ritiene l’amministrazione comunale di Marano, non si dovrebbe procedere ad alcun intervento all’interno della cava.
Peraltro, nel documento si fa riferimento anche ai problemi scaturiti nell’area a seguito delle copiose piogge di questi giorni.
Come si evince infatti anche dalle immagini delle webcam in diretta, l’intera cava si è allagata e si è registrata anche la diluizione di materiali biancastri nell’intera superficie già ricoperta da teloni e guaine.
La stessa struttura commissariale ha inoltre confermato, secondo fonti di stampa, un piccolo smottamento nella zona presidiata dai militari.
“Sono tutti elementi che ci preoccupano per la precarietà idrogeologica dell’intera zona di Chiaiano - spiega il sindaco Salvatore Perrotta - ai quali sono da aggiungere anche i dubbi e le perplessità sull’intera vicenda del ritrovamento dell’amianto, di cui abbiamo appreso, come spesso accade, da fonti di stampa, ma senza comunicazioni ufficiali.
Per questo riteniamo che si debba attendere il giudizio del Tar: del resto, come è noto e chiaro a tutti finalmente, il sito di Chiaiano non ha alcuna rilevanza sull’intero sistema di uscita dall’emergenza-rifiuti.
Ed anzi - rilancia il primo cittadino - potrebbe essere l’occasione giusta per “ripensare” a Chiaiano come sito non più per la raccolta del “tal quale” ma, come abbiamo più volte suggerito, visto che dovrebbe in ogni caso accogliere soltanto i rifiuti di Chiaiano, Mugnano e Marano, individuando una soluzione compatibile con il contesto in cui si inserisce, tenendo in considerazione anche la nostra manifesta disponibilità ad accogliere un sito per il compostaggio anaerobico”.

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