giovedì 11 dicembre 2008

Il tranello del dialogo sulla giustizia


Berlusconi ha deciso che è priorità assoluta fare la riforma della giustizia. A dire il vero è sempre stata una sua priorità, solo che per fare una riforma di questo tipo ci vuole tempo, quindi prima è corso ai ripari facendosi il lodo alfano visto che il processo Mills si avvicinava pericolosamente alla sentenza e adesso cerca di sistemare la giustizia in modo che non gli dia più problemi in futuro.

A questo punto si è iniziato a parlare nuovamente del dialogo. Fini ha richiamato alla necessità di una riforma condivisa, Schifani lo segue a ruota, Casini ha detto che l'Udc è gia seduta al tavolo per dialogare. Ma la maggioranza ha davvero così tanta voglia di dialogare? Berlusconi ad agosto aveva gia posto i pilastri della riforma, quindi le idee ce le ha chiare da parecchio tempo, è possibile sperare che le mette in discussione con l'opposizione?

Dalle parole dello stesso Berlusconi sembra proprio di no, infatti ha dichiarato: "Con questa opposizione non c'è possibilità di dialogare. non si può parlare con chi mi paragona ad Hitler, a un dittatore argentino, con chi mi accusa di essere il diavolo". La verità semplicemente è che Berlusconi la sua idea di riforma non vuole metterla in discussione, o l'opposizione fa finta di dialogare e fa la riforma come la vuole lui oppure se vogliono dialogare tentando di modificarne il contenuto sono dei sovversivi con cui non si può discutere. Ovviamente all'opposizione hanno risposto: se la riforma mira a velocizzare i processi siamo pronti a dialogare, se punta a cambiare le regole costituzionali sulla magistratura no.

Quello che Berlusconi vuole è avere una scusa per poter fare la riforma da solo e quindi mette in scena un tranello diverso per ogni occasione. In questo caso il nostro Signore dei Tranelli ha attuato la seguente strategia: quelli della maggioranza (Fini e Schifani) chiedono il dialogo, l'opposizione fissa i paletti (cioè se si discute ci dovete ascoltare) e lui li accusa di essere dei sovversivi con cui non si può parlare così lui avrà la scusa per potersi fare la riforma come piace a lui (e come piaceva alla P2) e l'opposizione ne esce come quella dalla parte del torto. Se non è autoritarismo questo...


Per chi vuole approfondire l'argomento giustizia e in particolare la separazione delle carriere vi propongo un articolo di Bruno Tinti:
- La separazione delle carriere - Bruno Tinti

Per par-condicio anche un articolo pubblicato sul Giornale dove ovviamente si sostiene la tesi opposta:
- Separare le carriere e punire chi sbaglia - Mauro Mellini


Fonte:
Liberautopia
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Berlusconi ha deciso che è priorità assoluta fare la riforma della giustizia. A dire il vero è sempre stata una sua priorità, solo che per fare una riforma di questo tipo ci vuole tempo, quindi prima è corso ai ripari facendosi il lodo alfano visto che il processo Mills si avvicinava pericolosamente alla sentenza e adesso cerca di sistemare la giustizia in modo che non gli dia più problemi in futuro.

A questo punto si è iniziato a parlare nuovamente del dialogo. Fini ha richiamato alla necessità di una riforma condivisa, Schifani lo segue a ruota, Casini ha detto che l'Udc è gia seduta al tavolo per dialogare. Ma la maggioranza ha davvero così tanta voglia di dialogare? Berlusconi ad agosto aveva gia posto i pilastri della riforma, quindi le idee ce le ha chiare da parecchio tempo, è possibile sperare che le mette in discussione con l'opposizione?

Dalle parole dello stesso Berlusconi sembra proprio di no, infatti ha dichiarato: "Con questa opposizione non c'è possibilità di dialogare. non si può parlare con chi mi paragona ad Hitler, a un dittatore argentino, con chi mi accusa di essere il diavolo". La verità semplicemente è che Berlusconi la sua idea di riforma non vuole metterla in discussione, o l'opposizione fa finta di dialogare e fa la riforma come la vuole lui oppure se vogliono dialogare tentando di modificarne il contenuto sono dei sovversivi con cui non si può discutere. Ovviamente all'opposizione hanno risposto: se la riforma mira a velocizzare i processi siamo pronti a dialogare, se punta a cambiare le regole costituzionali sulla magistratura no.

Quello che Berlusconi vuole è avere una scusa per poter fare la riforma da solo e quindi mette in scena un tranello diverso per ogni occasione. In questo caso il nostro Signore dei Tranelli ha attuato la seguente strategia: quelli della maggioranza (Fini e Schifani) chiedono il dialogo, l'opposizione fissa i paletti (cioè se si discute ci dovete ascoltare) e lui li accusa di essere dei sovversivi con cui non si può parlare così lui avrà la scusa per potersi fare la riforma come piace a lui (e come piaceva alla P2) e l'opposizione ne esce come quella dalla parte del torto. Se non è autoritarismo questo...


Per chi vuole approfondire l'argomento giustizia e in particolare la separazione delle carriere vi propongo un articolo di Bruno Tinti:
- La separazione delle carriere - Bruno Tinti

Per par-condicio anche un articolo pubblicato sul Giornale dove ovviamente si sostiene la tesi opposta:
- Separare le carriere e punire chi sbaglia - Mauro Mellini


Fonte:
Liberautopia

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