sabato 8 novembre 2008

LA MIA BANCA E' DELINQUENTE


Di Gino Giammarino


Una volta c'erano i negozi con dentro la merce ed i commercianti che cercavano di produrre ogni giorno ricchezza. Poi divennero banche ed arrivò la povertà ad azionariato diffuso.
"La mia banca è differente": con i tempi che corrono e la sfiducia galoppante di noi consumatori si stanno dando un bel po' da fare con la pubblicità per convincerci a non andare a riprenderci il gruzzolo (chi ce l'ha ancora, naturalmente...). Certo è, che si notava da tempo una trasformazione nella distribuzione con la chiusura di punti vendita al dettaglio sostituiti da nuovi sportelli bancari.
Un segnale non sufficientemente valutato di quanto i consumi fossero già in flessione da lungo tempo. Nelle strade delle nostre città è accaduto un fatto che ricorda gli scritti fantasiosi e paradossali di Kafka.
Una buona parte di negozianti, oberati dall'aumento delle tasse e dei costi da una parte, dalla presenza sempre più scarsa di clienti dall'altra, cominciava a valutare seriamente di chiudere il proprio punto vendita.
Un bel cartello con su scritto "Svendita" o "Liquidazione" segnalava l'avvio del processo. La merce degli scaffali veniva trasformata in danaro che, una volta saldati i debiti, rendeva l'ex imprenditore un nuovo "investitore".

Il ruolo acquisito di fresco imponeva una scelta: "Dove li metto i miei risparmi?"
- che domande: "In banca!"Non c'era da fare neanche tanta strada visto che buona parte dei negozi chiusi, come dicevo prima, si sono trasformati in sportelli bancari.
Risultato: la merce tramutatasi in assegni e banconote tornava tra le stesse mura da dove era venuta e lì veniva trasformata nuovamente in numeri di computer col segno "più".A questo punto, il direttore o l'impiegato, entrambi sorridenti e cortesi, "consigliavano" al neorisparmaitore i titoli da acquistare con quei numeri del PC.
Il bello delle banche è che, o avete danaro, o avete titoli, sono sempre loro a custodire le vostre cose, inviandovi cumuli di note ed estratti conto "trasparenti" in modo che divega un "costo" anche il semplice sapere che fine hanno fatto i vostri beni. Sempre che siate in grado di interpretare il "Codice da Perdi" che sembrano usare proprio contro quella trasparenza tanto sbandierata a chiacchiere. Ora stiamo verificando che dietro quei sorrisi non sempre c'erano cortesia e disponibilità.

"Le banche italiane scoppiano di liquidità!" - ci hanno fatto sapere immediatamente per tranquillizzarci.
E ci credo, non ne prestano quasi a nessuno preferendo fare i brookers anzichè gli istituti di credito!Ci aspetta una lunga resa dei conti, c'è da navigare lungamente nella burrasca.
Resta una sola certezza: quando si parla di rapinatori delle banche o di rapina in banca l'immaginazione si collega immediatamente all'idea di personaggi mascherati e con le pistole spianate contro clienti ed impiegati, un'idea che va aggiornata. Appare chiaro, infatti, come il vero rapinatore sia quello in giacca e cravatta che vi sorride davanti.
Personalmente, se mi trovassi nel mezzo di una rapina tra il bancario ed il delinquente entrato alle mie spalle con la rivoltella spianata, mi fiderei molto più di quest'ultimo.
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Di Gino Giammarino


Una volta c'erano i negozi con dentro la merce ed i commercianti che cercavano di produrre ogni giorno ricchezza. Poi divennero banche ed arrivò la povertà ad azionariato diffuso.
"La mia banca è differente": con i tempi che corrono e la sfiducia galoppante di noi consumatori si stanno dando un bel po' da fare con la pubblicità per convincerci a non andare a riprenderci il gruzzolo (chi ce l'ha ancora, naturalmente...). Certo è, che si notava da tempo una trasformazione nella distribuzione con la chiusura di punti vendita al dettaglio sostituiti da nuovi sportelli bancari.
Un segnale non sufficientemente valutato di quanto i consumi fossero già in flessione da lungo tempo. Nelle strade delle nostre città è accaduto un fatto che ricorda gli scritti fantasiosi e paradossali di Kafka.
Una buona parte di negozianti, oberati dall'aumento delle tasse e dei costi da una parte, dalla presenza sempre più scarsa di clienti dall'altra, cominciava a valutare seriamente di chiudere il proprio punto vendita.
Un bel cartello con su scritto "Svendita" o "Liquidazione" segnalava l'avvio del processo. La merce degli scaffali veniva trasformata in danaro che, una volta saldati i debiti, rendeva l'ex imprenditore un nuovo "investitore".

Il ruolo acquisito di fresco imponeva una scelta: "Dove li metto i miei risparmi?"
- che domande: "In banca!"Non c'era da fare neanche tanta strada visto che buona parte dei negozi chiusi, come dicevo prima, si sono trasformati in sportelli bancari.
Risultato: la merce tramutatasi in assegni e banconote tornava tra le stesse mura da dove era venuta e lì veniva trasformata nuovamente in numeri di computer col segno "più".A questo punto, il direttore o l'impiegato, entrambi sorridenti e cortesi, "consigliavano" al neorisparmaitore i titoli da acquistare con quei numeri del PC.
Il bello delle banche è che, o avete danaro, o avete titoli, sono sempre loro a custodire le vostre cose, inviandovi cumuli di note ed estratti conto "trasparenti" in modo che divega un "costo" anche il semplice sapere che fine hanno fatto i vostri beni. Sempre che siate in grado di interpretare il "Codice da Perdi" che sembrano usare proprio contro quella trasparenza tanto sbandierata a chiacchiere. Ora stiamo verificando che dietro quei sorrisi non sempre c'erano cortesia e disponibilità.

"Le banche italiane scoppiano di liquidità!" - ci hanno fatto sapere immediatamente per tranquillizzarci.
E ci credo, non ne prestano quasi a nessuno preferendo fare i brookers anzichè gli istituti di credito!Ci aspetta una lunga resa dei conti, c'è da navigare lungamente nella burrasca.
Resta una sola certezza: quando si parla di rapinatori delle banche o di rapina in banca l'immaginazione si collega immediatamente all'idea di personaggi mascherati e con le pistole spianate contro clienti ed impiegati, un'idea che va aggiornata. Appare chiaro, infatti, come il vero rapinatore sia quello in giacca e cravatta che vi sorride davanti.
Personalmente, se mi trovassi nel mezzo di una rapina tra il bancario ed il delinquente entrato alle mie spalle con la rivoltella spianata, mi fiderei molto più di quest'ultimo.
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