martedì 11 novembre 2008

Fare il blogger è una attività d’impresa: il governo prepara la sorpesa.Obiettivo: zittire e censurare la libera informazione




La Commissione Cultura della Camera sta in questi giorni lavorando segretamente ad un decreto legge per tassare i blogger. Se n’è accorto Minotti.


La linea che abbiamo denunciato poco tempo fa nel nostro articolo “Quella sottile linea che divide un blog da un giornale online“, è stata varcata.
Il Governo italiano vuole passare il Rubicone: far iscrivere tutti i Blog al ROC, il Registro degli Operatori di Comunicazione.

Ad accorgersi che nel silenzio più completo la commissione Cultura del Parlamento sta portando avanti il progetto è Daniele Minotti, il noto avvocato che collabora con Punto Informatico e al quale affida la diffusione del comunicato.

L’articolo che inchioderebbe di fatto milioni di blogs sarebbe il seguente:

Art. 2.(Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.Qualsiasi blog rientra in questa definizione.


Art. 8.(Attività editoriale sulla rete internet).
1. L’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro.
(
PDL 1269)

L’insidia maggiore si nasconde proprio nel punto 3 dell’articolo: sebbene a prima vista - ribadisce Minotti - sembra che siano esclusi la maggior parte di bloggers, nella realtà non è affatto così. Secondo la definizione di attività d’impresa dell’Agenzia delle Entrate, un Blog che ha al suo interno i banner Adsense di Google o qualsiasi altro prodotto affiliativo (banners, links testuali, etc) è da considerarsi una impresa a tutti gli effetti. Perciò va adeguatamene tassata e il titolare deve onorare le spese dell’apertura e della gestione di una apposita Partita IVA. Ciò significa che se il Blogger non svolge una attività professionale sul web si ritrova a dover pagare di tasca propria la sua passione.

Cosa succederà, dunque? Qual’è lo scenario apocalittico che devono aspettarsi i Blogger?

Se passa il disegno di legge, per prima cosa una vera e propria fuga dall’Italia di tutti i piccoli Blog. Infatti i quattro soldini che Adsense fruttava ai Blog servivano proprio per il suo mantenimento, e non per pagare gli stipendi dell’Agenzia delle Entrate. Gli studenti non potranno più fare i blogger; e chi di loro resisterà, dovrà onorare ogni anno tasse IVA e contributi INPS.
Come dire, chi è ricco continuerà ad arricchirsi, e chi è povero, peggiorerà la sua condizione.


Fonte:Wikibanda
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La Commissione Cultura della Camera sta in questi giorni lavorando segretamente ad un decreto legge per tassare i blogger. Se n’è accorto Minotti.


La linea che abbiamo denunciato poco tempo fa nel nostro articolo “Quella sottile linea che divide un blog da un giornale online“, è stata varcata.
Il Governo italiano vuole passare il Rubicone: far iscrivere tutti i Blog al ROC, il Registro degli Operatori di Comunicazione.

Ad accorgersi che nel silenzio più completo la commissione Cultura del Parlamento sta portando avanti il progetto è Daniele Minotti, il noto avvocato che collabora con Punto Informatico e al quale affida la diffusione del comunicato.

L’articolo che inchioderebbe di fatto milioni di blogs sarebbe il seguente:

Art. 2.(Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.Qualsiasi blog rientra in questa definizione.


Art. 8.(Attività editoriale sulla rete internet).
1. L’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall’obbligo dell’iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un’organizzazione imprenditoriale del lavoro.
(
PDL 1269)

L’insidia maggiore si nasconde proprio nel punto 3 dell’articolo: sebbene a prima vista - ribadisce Minotti - sembra che siano esclusi la maggior parte di bloggers, nella realtà non è affatto così. Secondo la definizione di attività d’impresa dell’Agenzia delle Entrate, un Blog che ha al suo interno i banner Adsense di Google o qualsiasi altro prodotto affiliativo (banners, links testuali, etc) è da considerarsi una impresa a tutti gli effetti. Perciò va adeguatamene tassata e il titolare deve onorare le spese dell’apertura e della gestione di una apposita Partita IVA. Ciò significa che se il Blogger non svolge una attività professionale sul web si ritrova a dover pagare di tasca propria la sua passione.

Cosa succederà, dunque? Qual’è lo scenario apocalittico che devono aspettarsi i Blogger?

Se passa il disegno di legge, per prima cosa una vera e propria fuga dall’Italia di tutti i piccoli Blog. Infatti i quattro soldini che Adsense fruttava ai Blog servivano proprio per il suo mantenimento, e non per pagare gli stipendi dell’Agenzia delle Entrate. Gli studenti non potranno più fare i blogger; e chi di loro resisterà, dovrà onorare ogni anno tasse IVA e contributi INPS.
Come dire, chi è ricco continuerà ad arricchirsi, e chi è povero, peggiorerà la sua condizione.


Fonte:Wikibanda

2 commenti:

CampaniArrabbiata ha detto...

E' imprenditore colui che ha un'organizzazione di mezzi volto a produrre o scambiare beni o servizi (art 2082 cc). Noi che abbiamo dei siti personali, che non abbiamo scopo di lucro e non produciamo niente, non siamo imprenditori.

NON MI ARRENDO ha detto...

Riguarda solo questi:

un Blog che ha al suo interno i banner Adsense di Google o qualsiasi altro prodotto affiliativo (banners, links testuali, etc) è da considerarsi una impresa a tutti gli effetti. Perciò va adeguatamene tassata e il titolare deve onorare le spese dell’apertura e della gestione di una apposita Partita IVA.

Normalmente sono i più giovani che li utilizzano...

 
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