venerdì 26 settembre 2008

Energia dalle onde, al via il primo impianto in Portogallo


Alcuni mesi fa avevamo già parlato di queste nuove tecnologie, nel frattempo i nostri politici continuano a parlare di apertura al nucleare...(PdSUD ER)



Di Luca Salvioli


Il primo impianto commerciale in grado di produrre energia con le onde marine è stato inaugurato ufficialmente, con un ritardo di un anno causato da problemi tecnici, in Portogallo.
I grossi serpenti marini daranno corrente elettrica alla rete a cinque chilometri dalle coste di Aguçadoura, nel nord del Paese, sopra Porto.
L'ente elettrico Energias de Portugal (Edp) ha annunciato la creazione di un consorzio con il gruppo di investimento australiano Babcock & Brown e l' impresa portoghese Efacec. Il capitale del consorzio, che non a caso si chiama «Ondas de Portugal», è detenuto per il 45% da Edp, per il 35% da Enersis, controllata portoghese di Babcock & Brown, e per il restante 20% da Efacec, la più importante impresa elettromeccanica portoghese.
L'investimento iniziale è stato di 9 milioni di euro. «Il ritardo di un anno è dovuto a dei problemi nella trasmissione dell'energia elettrica prodotta in mare», ha spiegato un ingegnere coinvolto nel progetto alla Bbc.
Per ora è operativo uno solo dei tre convertitori «Pelamis» previsti: strutture cilindriche di tecnologia scozzese in grado di fornire 2,25 Megawatt ciascuna. Si tratta di "serpenti marini" rossi da 700 tonnellate ciascuno, per 142 metri di lunghezza e 3,5 metri di diametro.
Una volta a regime tutti e tre potranno soddisfare il fabbisogno energetico di 1.500 abitazioni. Ma il progetto del consorzio mira ad installare in seguito altri 25 convertitori. Ogni serpentone è formato da più cilindri galleggianti uniti da giunture mobili, che seguono l'andamento del moto ondoso.
Su ogni giuntura è posto un martinetto idraulico che aziona i generatori elettrici. Sono assicurati al fondo del mare da cavi di acciaio ancorati a qualche decina di metri di profondità. Un cavo sottomarino si occupa di trasportare la corrente a una centrale sulla terraferma che si occupa di convogliarla e distribuirla nella rete.
«L'energia delle onde ha un potenziale enorme per il Portogallo ma anche per altri Paesi, in quanto rappresenta una fonte d'energia inesauribile e pulita», ha sottolineato il ministro dell'Economia portoghese Manuel Pinho.
La stessa tecnologia è in fase prototipale sulla coste Scozzesi e in Cornovaglia. Sono previste installazioni in Norvegia, Spagna, Francia, Sudafrica e Stati Uniti.
Sul fronte dell'energia prodotta dalle onde del mare, a luglio alcuni ricercatori inglesi hanno annunciato la realizzazione del prototipo di «Anaconda», un serpente marino che sfrutta un meccanismo simile.
Solo che è fatto di gomma, e promette costi decisamente inferiori.
Fonte:
ilsole24ore
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Alcuni mesi fa avevamo già parlato di queste nuove tecnologie, nel frattempo i nostri politici continuano a parlare di apertura al nucleare...(PdSUD ER)



Di Luca Salvioli


Il primo impianto commerciale in grado di produrre energia con le onde marine è stato inaugurato ufficialmente, con un ritardo di un anno causato da problemi tecnici, in Portogallo.
I grossi serpenti marini daranno corrente elettrica alla rete a cinque chilometri dalle coste di Aguçadoura, nel nord del Paese, sopra Porto.
L'ente elettrico Energias de Portugal (Edp) ha annunciato la creazione di un consorzio con il gruppo di investimento australiano Babcock & Brown e l' impresa portoghese Efacec. Il capitale del consorzio, che non a caso si chiama «Ondas de Portugal», è detenuto per il 45% da Edp, per il 35% da Enersis, controllata portoghese di Babcock & Brown, e per il restante 20% da Efacec, la più importante impresa elettromeccanica portoghese.
L'investimento iniziale è stato di 9 milioni di euro. «Il ritardo di un anno è dovuto a dei problemi nella trasmissione dell'energia elettrica prodotta in mare», ha spiegato un ingegnere coinvolto nel progetto alla Bbc.
Per ora è operativo uno solo dei tre convertitori «Pelamis» previsti: strutture cilindriche di tecnologia scozzese in grado di fornire 2,25 Megawatt ciascuna. Si tratta di "serpenti marini" rossi da 700 tonnellate ciascuno, per 142 metri di lunghezza e 3,5 metri di diametro.
Una volta a regime tutti e tre potranno soddisfare il fabbisogno energetico di 1.500 abitazioni. Ma il progetto del consorzio mira ad installare in seguito altri 25 convertitori. Ogni serpentone è formato da più cilindri galleggianti uniti da giunture mobili, che seguono l'andamento del moto ondoso.
Su ogni giuntura è posto un martinetto idraulico che aziona i generatori elettrici. Sono assicurati al fondo del mare da cavi di acciaio ancorati a qualche decina di metri di profondità. Un cavo sottomarino si occupa di trasportare la corrente a una centrale sulla terraferma che si occupa di convogliarla e distribuirla nella rete.
«L'energia delle onde ha un potenziale enorme per il Portogallo ma anche per altri Paesi, in quanto rappresenta una fonte d'energia inesauribile e pulita», ha sottolineato il ministro dell'Economia portoghese Manuel Pinho.
La stessa tecnologia è in fase prototipale sulla coste Scozzesi e in Cornovaglia. Sono previste installazioni in Norvegia, Spagna, Francia, Sudafrica e Stati Uniti.
Sul fronte dell'energia prodotta dalle onde del mare, a luglio alcuni ricercatori inglesi hanno annunciato la realizzazione del prototipo di «Anaconda», un serpente marino che sfrutta un meccanismo simile.
Solo che è fatto di gomma, e promette costi decisamente inferiori.
Fonte:
ilsole24ore

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