lunedì 18 agosto 2008

Petrolio, in Basilicata inizia la corsa allo sfruttamento della Tempa Rossa ( a proposito di federalismo...)


Roma, 17 ago. (Adnkronos) - Dopo tutta la parte protocollare degli accordi e delle intese, inizia davvero la corsa allo sfruttamento del secondo giacimento petrolifero di 'Tempa Rossa' che insieme a quello già operativo dell'Eni 'Val d'Agri' fa della Basilicata il principale apportatore all'offerta energetica nazionale con l'8 per cento del fabbisogno. Entro i primi di settembre la joint venture petrolifera presenterà i documenti per l'avvio delle procedure che porteranno all'appalto.

Sono in ballo investimenti complessivi per 877 milioni di euro che riguarderanno tra l'altro la realizzazione del Centro Oli di Corleto Perticara (Potenza), il secondo in Basilicata dopo quello dell'Eni a Viggiano.
Procedure che sono rapide perché il giacimento di idrocarburi 'Tempa Rossa' rientra nel programma delle infrastrutture strategiche (legge Obiettivo, n. 443/2001). L'entrata in esercizio è prevista nel 2011.
Quando ciò avverrà e quando entrambi i giacimenti saranno a regime il prelievo giornaliero di greggio sarà di
circa 150 mila barili al giorno.

La Basilicata continua così a dare un grande contributo al Paese ma al suo interno restano sempre vigili le associazioni ambientaliste che chiedono maggiori controlli anche se nel contempo una valanga di royalties e benefici nella fornitura del gas sono una notevole compensazione per il sacrificio della piccola regione meridionale incastonata tra due mari e monti.

Essere il maggiore serbatoio di oro nero, fa della Lucania (appena 600 mila abitanti) il 'Texas d'Italia'. '
Tempa Rossa' ha riserve stimate di 420 milioni di barili di greggio nella valle del Sauro tra le province di Potenza e Matera, tecnicamente la concessione è denominata 'Gorgoglione'. Il campo di 'Tempa Rossa' è stato scoperto nel 1989.
Total è il principale operatore (50 per cento), insieme a a Shell (25 per cento) ed Exxon Mobil (25 per cento)
, le tre società sono in joint-venture e lo sfruttamento sarà almeno ventennale.
L'altro giacimento, quello della limitrofa Val d'Agri, dove arde già la fiammella dell'Eni, si estende su una superficie territoriale di 61.515 ettari e comprende due concessioni: Volturino e Grumento Nova.
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Roma, 17 ago. (Adnkronos) - Dopo tutta la parte protocollare degli accordi e delle intese, inizia davvero la corsa allo sfruttamento del secondo giacimento petrolifero di 'Tempa Rossa' che insieme a quello già operativo dell'Eni 'Val d'Agri' fa della Basilicata il principale apportatore all'offerta energetica nazionale con l'8 per cento del fabbisogno. Entro i primi di settembre la joint venture petrolifera presenterà i documenti per l'avvio delle procedure che porteranno all'appalto.

Sono in ballo investimenti complessivi per 877 milioni di euro che riguarderanno tra l'altro la realizzazione del Centro Oli di Corleto Perticara (Potenza), il secondo in Basilicata dopo quello dell'Eni a Viggiano.
Procedure che sono rapide perché il giacimento di idrocarburi 'Tempa Rossa' rientra nel programma delle infrastrutture strategiche (legge Obiettivo, n. 443/2001). L'entrata in esercizio è prevista nel 2011.
Quando ciò avverrà e quando entrambi i giacimenti saranno a regime il prelievo giornaliero di greggio sarà di
circa 150 mila barili al giorno.

La Basilicata continua così a dare un grande contributo al Paese ma al suo interno restano sempre vigili le associazioni ambientaliste che chiedono maggiori controlli anche se nel contempo una valanga di royalties e benefici nella fornitura del gas sono una notevole compensazione per il sacrificio della piccola regione meridionale incastonata tra due mari e monti.

Essere il maggiore serbatoio di oro nero, fa della Lucania (appena 600 mila abitanti) il 'Texas d'Italia'. '
Tempa Rossa' ha riserve stimate di 420 milioni di barili di greggio nella valle del Sauro tra le province di Potenza e Matera, tecnicamente la concessione è denominata 'Gorgoglione'. Il campo di 'Tempa Rossa' è stato scoperto nel 1989.
Total è il principale operatore (50 per cento), insieme a a Shell (25 per cento) ed Exxon Mobil (25 per cento)
, le tre società sono in joint-venture e lo sfruttamento sarà almeno ventennale.
L'altro giacimento, quello della limitrofa Val d'Agri, dove arde già la fiammella dell'Eni, si estende su una superficie territoriale di 61.515 ettari e comprende due concessioni: Volturino e Grumento Nova.

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