martedì 26 agosto 2008

Lombardo pronto ad indossare anche la camicia rossa garibaldina pur di ottenere i finanziamenti per festeggiare "il risorgimento" nel 2011...


Chiedere finanziamenti per festeggiare l'invasione del Sud, il suo saccheggio e lo sterminio di un milione di meridionali ..??!!.....
Invitato d'onore ai festeggiamenti il Sindaco di Pontelandolfo....
Evviva !!
(PdSud ER)
Vittorio Sgarbi
si è accorto che la Sicilia
non ha chiesto il becco di
un quattrino per celebrare il Risorgimento nel 2011.
Lo hanno già fatto in tanti, ottenendo il finanziamento di opere pubbliche importanti, legati in qualche modo alla ricorrenza, la Regione invece non ha presentato alcun progetto. I termini sono scaduti, avrebbe dovuto farlo entro il 30 giugno, ma c’è la possibilità di riparare perché spetta al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assumere le decisioni finali.

Sgarbi, da sindaco di Salemi, si è rivolto al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, chiedendo conto e ragione di questa dimenticanza e adombrando una volontà “ideologica” di Lombardo, che l’interessato ha smentito, dicendosi pronto ad indossare anche la camicia rossa garibaldina pur di ottenere i finanziamenti per la Sicilia. Ha detto di non avere saputo nulla del provvedimento e di non avere perciò avuto alcuna possibilità di esprimere un giudizio in merito.

Fra Sgarbi e Lombardo, dopo un primo duro scambio di battute, è arrivato il giorno della pace e della convivenza. I due si sono incontrati ed hanno confrontato le reciproche posizioni, come fanno i grandi personaggi che cercano di smussare gli angoli ma non arretrano di una virgola. I caratteri dei due sono imprevedibili, Sgarbi è un’altalena di sentimenti, passioni, umori, convinzioni. Tutto. Sostiene una cosa e il suo contrario con la stessa tenacia e determinazione. Da quando fa il sindaco di Salemi non ha sbagliato molto, è riuscito a tenere nelle pagine dei giornali sia lui che la città che amministra. Un buon risultato per Salemi, che aveva affidato allo sbarco dei Mille la sua presenza in vita.
Sul valore del Risorgimento e su Giuseppe Garibaldi, inoltre, Sgarbi la pensa in modo diametralmente opposto a Lombardo. Mentre questi plaudiva all’iniziativa del sindaco di Capo D’Orlando, che ha picconato la lapide di Garibaldi, Sgarbi esprimeva con tono risentito il suo dissenso.

La questione ha coinvolto storici, politici, intellettuali e semplici cittadini. Lo testimonia il numero di commenti che Siciliainformazioni ospita sull’argomento da un mese a questa parte. Su Repubblica il professore Andrea Manzella ha affrontato l’argomento, in un editoriale dedicato al profondo cambiamento che l’idea di nazione ha subito nel nostro Paese.

Manzella fa del Sindaco di Capo d’Orlando, che scalpella il nome di Giuseppe Garibaldi da una piazza cittadina, l’icona di questa ritirata dell’idea di nazione che Manzella sospetta.
“Certo, quel poveretto (il sindaco di Capo d’Orlando; n.d.r.) non poteva sapere che Garibaldi le uniche sue dimissioni politiche da parlamentare le dette il 7 gennaio 1864, per protestare proprio contro certe indiscriminate repressioni militari in Sicilia, il “pacchetto sicurezza” dell’epoca.
Scrisse il generale: “non mi consiglia solo l’affetto dovuto alla Sicilia, ma il pensiero che in essa furono offesi il diritto e l’onore, compromessa la salute di tutta l’Italia
”.
siciliainformazioni.com
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Chiedere finanziamenti per festeggiare l'invasione del Sud, il suo saccheggio e lo sterminio di un milione di meridionali ..??!!.....
Invitato d'onore ai festeggiamenti il Sindaco di Pontelandolfo....
Evviva !!
(PdSud ER)
Vittorio Sgarbi
si è accorto che la Sicilia
non ha chiesto il becco di
un quattrino per celebrare il Risorgimento nel 2011.
Lo hanno già fatto in tanti, ottenendo il finanziamento di opere pubbliche importanti, legati in qualche modo alla ricorrenza, la Regione invece non ha presentato alcun progetto. I termini sono scaduti, avrebbe dovuto farlo entro il 30 giugno, ma c’è la possibilità di riparare perché spetta al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assumere le decisioni finali.

Sgarbi, da sindaco di Salemi, si è rivolto al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, chiedendo conto e ragione di questa dimenticanza e adombrando una volontà “ideologica” di Lombardo, che l’interessato ha smentito, dicendosi pronto ad indossare anche la camicia rossa garibaldina pur di ottenere i finanziamenti per la Sicilia. Ha detto di non avere saputo nulla del provvedimento e di non avere perciò avuto alcuna possibilità di esprimere un giudizio in merito.

Fra Sgarbi e Lombardo, dopo un primo duro scambio di battute, è arrivato il giorno della pace e della convivenza. I due si sono incontrati ed hanno confrontato le reciproche posizioni, come fanno i grandi personaggi che cercano di smussare gli angoli ma non arretrano di una virgola. I caratteri dei due sono imprevedibili, Sgarbi è un’altalena di sentimenti, passioni, umori, convinzioni. Tutto. Sostiene una cosa e il suo contrario con la stessa tenacia e determinazione. Da quando fa il sindaco di Salemi non ha sbagliato molto, è riuscito a tenere nelle pagine dei giornali sia lui che la città che amministra. Un buon risultato per Salemi, che aveva affidato allo sbarco dei Mille la sua presenza in vita.
Sul valore del Risorgimento e su Giuseppe Garibaldi, inoltre, Sgarbi la pensa in modo diametralmente opposto a Lombardo. Mentre questi plaudiva all’iniziativa del sindaco di Capo D’Orlando, che ha picconato la lapide di Garibaldi, Sgarbi esprimeva con tono risentito il suo dissenso.

La questione ha coinvolto storici, politici, intellettuali e semplici cittadini. Lo testimonia il numero di commenti che Siciliainformazioni ospita sull’argomento da un mese a questa parte. Su Repubblica il professore Andrea Manzella ha affrontato l’argomento, in un editoriale dedicato al profondo cambiamento che l’idea di nazione ha subito nel nostro Paese.

Manzella fa del Sindaco di Capo d’Orlando, che scalpella il nome di Giuseppe Garibaldi da una piazza cittadina, l’icona di questa ritirata dell’idea di nazione che Manzella sospetta.
“Certo, quel poveretto (il sindaco di Capo d’Orlando; n.d.r.) non poteva sapere che Garibaldi le uniche sue dimissioni politiche da parlamentare le dette il 7 gennaio 1864, per protestare proprio contro certe indiscriminate repressioni militari in Sicilia, il “pacchetto sicurezza” dell’epoca.
Scrisse il generale: “non mi consiglia solo l’affetto dovuto alla Sicilia, ma il pensiero che in essa furono offesi il diritto e l’onore, compromessa la salute di tutta l’Italia
”.
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