venerdì 9 maggio 2008

PEPPINO IMPASTATO UNA VITA CONTRO LA MAFIA

Giuseppe Impastato (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978) è stato un attivista e giornalista italiano per le sue lotte è stato assassinato dalla mafia .





« Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio,negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare,aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato,si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore. »
(Dalla canzone I Cento Passi dei Modena City Ramblers)




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Giuseppe Impastato (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978) è stato un attivista e giornalista italiano per le sue lotte è stato assassinato dalla mafia .





« Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio,negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare,aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato,si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore. »
(Dalla canzone I Cento Passi dei Modena City Ramblers)




1 commento:

Orazio Vasta ha detto...

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Il 9 maggio 1978 l'Italia è scossa da uno degli eventi più drammatici della sua storia repubblicana. Il corpo dell'On. Aldo Moro (personaggio a dir poco centrale della politica italiana, a quell'epoca Presidente della D.C.) viene ritrovato a Roma in via Caetani, ucciso dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia. Di fronte ad una notizia così eclatante ogni altro avvenimento passa in secondo piano. Ed è così che pochi si accorgono della morte di un giovane (trent'anni all'epoca), i cui poveri resti sono trovati, nella notte fra l'8 e il 9 maggio, straziati da una carica di tritolo posta sui binari della ferrovia Palermo-Trapani. Quel giovane era Giuseppe "Peppino" Impastato, nato a Cinisi il 5 gennaio 1948, figura "scomoda" del panorama politico di Cinisi (provincia di Palermo), da anni impegnato in prima linea nella lotta contro gli abusi e le speculazioni di stampo mafioso che inquinavano la vita del suo paese.
In un primo tempo le indagini si indirizzarono verso un attentato terroristico mal riuscito o verso un suicidio "esibizionista". Solo con il duro impegno del fratello Giovanni e della madre Felicia, dei compagni di Radio Aut, e del Centro Siciliano di Documentazione (che successivamente venne intitolato proprio a Peppino Impastato) si arrivò lentamente e con molti, troppi anni di ritardo alla verità. Peppino fu ucciso dalla mafia, che ormai trovava intollerabili gli attacchi che quel ragazzo portava all'organizzazione (che proprio in quegli anni cercava di ampliare i propri traffici, adattandoli ad una realtà che andava mutando anche in Sicilia, abbandonando un modello economico prettamente rurale) e che probabilmente riteneva inaccettabile che Peppino venisse eletto nel Consiglio Comunale di Cinisi nelle imminenti elezioni amministrative (il 14 maggio Peppino venne simbolicamente eletto con 264 voti di preferenza, ed a Cinisi Democrazia Proletaria, nella cui lista si era presentato, raggiunse il 6% dei voti)...

Pubblicato da Orazio Vasta a rarika blog- venerdì, maggio 09, 2008

 
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