PONTE IMBUTO SULLO STRETTO DI MESSINA.
OCCORRE UN GRANDE REFERENDUM CONSULTIVO DI CALABRESI E DI SICILIANI SULLA COSTRUZIONE DI UN’OPERA PUBBLICA COSI’ IMPORTANTE E DEVASTANTE DA CAMBIARE TOTALMENTE , SE REALIZZATA, PERSINO LA GEOGRAFIA DELLE DUE REGIONI PIU’ DIRETTAMENTE INTERESSATE. E DA METTERNE IN PERICOLO LA ESISTENZA STESSA.
OPPORTUNA E MERITEVOLE DI APPREZZAMENTO LA DICHIARAZIONE DI UMBERTO BOSSI SULLA NECESSITA’ DEL REFERENDUM.
Gli Indipendentisti di lu FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU esprimono apprezzamento per le dichiarazioni di BOSSI sulla esigenza di un Referendum nel corso del quale le Popolazioni delle due Regioni più direttamente interessate si possano esprimere sulla opportunità di realizzare un’opera che da più parti è ritenuta inutile, dannosa, faraonica , insicura ed estremamente costosa. E che provocherà tante conseguenze a catena, che non è qui il caso di elencare.
L’FNS trova invece indecenti e ingiustificate le scomposte reazioni di tanti esponenti politici eletti in Sicilia che si sono affannati a dire che non si può invocare il Referendum ogni qualvolta si deve effettuare una QUALUNQUE OPERA PUBBLICA.
Se il PONTE IMBUTO SULLO STRETTO DI MESSINA FOSSE UN’ “OPERA PUBBLICA QUALUNQUE” NON COSTEREBBE TANTO. E NON VI SAREBBE STATO, PERALTRO, NON SOLO IL BISOGNO DEL REFERENDUM. MA NEPPURE IL BISOGNO DI METTERE IN MOTO QUELLA IGNOBILE “ GRANCASSA” CHE SI E’ FATTA SULL’ARGOMENTO ANCHE A PRESCINDERE DEL MOMENTO ELETTORALE. NE’ VI SAREBBE STATO- A FAVORE DEL PONTE-IMBUTO L’ACCANIMENTO TUTTO PARTICOLARE DELL’ASCARISMO SICILIANO DELLA PEGGIORE SPECIE E L’ACCANIMENTO DI QUANTI HANNO IL COMPLESSO COLONIALE DI NON SENTIRSI “TOTALMENTE” ITALIANI SENZA IL PONTE.
Insomma: se il Ponte fosse stato una “ qualunque opera pubblica”( come sembrerebbe essere diventato adesso pur di non fare il Referendum ), tanti esponenti politici del Governo e dell’Opposizione non si sarebbero sbracciati, così come ha fatto lo stesso BERLUSCONI mettendo questa opera al primo posto del suo programma per il SUD ( Ahinoi !!!). E così come hanno fatto e fanno tanti referenti dell’una e dell’altra parte.
Altrettanto meschine e prive di valore giuridico o politico ( anzi peggio :da queste emerge una logica quasi “ricattatoria” ) appaiono le affermazioni secondo le quali, se si facesse il REFERENDUM per il PONTE ,si dovrebbe fare anche il REFERENDUM per MALPENSA O PER LINATE O PER L’ALITALIA O PER LA STRADELLA INTERPODERALE . Si tratta di posizioni sterili che dimostrano più la mancanza di argomentazioni che grandi capacità politiche. E non aggiungiamo altro perché a buon intenditor…poche parole.
Nel ribadire il Proprio NO al Ponte e nel ribadire il convincimento che soltanto un corretto REFERENDUM potrebbe dare un MINIMO DI LEGITTIMITAZIONE ( prescindendo da altre considerazioni) al PONTE IMBUTO, l’FNS vuole puntualizzare che oggi i Partiti politici tradizionali devono ammettere che il PADANO BOSSI HA DATO LORO UNA LEZIONE DI DEMOCRAZIA, della quale farebbero bene a tener conto.
In quanto il REFERENDUM è uno strumento prezioso di Democrazia il cui uso va garantito proprio quando si devono adottare decisioni IMPORTANTI.
Palermo,
IL SEGRETARIO FNS
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