sabato 21 novembre 2015

"BASTARDI TERRONI"


Di Antonio Rosato

Se io leggessi un titolo a tutta pagina “BASTARDI TERRONI” mi offenderei. 
Se Leggessi un giornale straniero che a tutta pagina scrive “ITALIANI MAFIOSI” mi offenderei. Se leggessi un giornale arabo o cinese con scritto “NAZISTI CRISTIANI” metterebbe in crisi il mio sistema nervoso. Allo stesso modo nemmeno mi sarebbe piaciuto vedere come titolo “BASTARDI NORVEGESI” in occasione della strage terroristica sull’isola di Utoia dove persero la vita 77 persone tra l’autobomba esplosa in pieno centro di Oslo e l’isola della morte.  
Ma la falsa libertà di stampa italiana può permettersi di scrivere solo quello che vuole ad iniziare da titoli xenofobi-religiosi come abbiamo visto su "Libero" sabato scorso “BASTARDI ISLAMICI”. 

Tutto questo ovviamente in nome della libertà di stampa, che detto tra noi è talmente libera da occupare il 73° posto nella classifica mondiale per libertà di stampa appunto. 

Come italiano mi dissocio da questo titolo, e lo condanno con decisione senza se e senza ma. 

Il Sig. Belpietro farebbe bene a dare una sbirciata al Corano innanzi tutto, perché l’impressione e che non sappia neanche di cosa parla. Ma questo sarebbe il minimo, ma d'altra parte se non vuole approfondire certe lacune o conoscenze e restare ignorante nell’argomento specifico, è libero di farlo, ma non è affatto libero di mettere a repentaglio la mia sicurezza, la mia tranquillità, la mia vita. 

Quel giornale, con quel "brillantissimo" titolone, è stato preso ad esempio da jhadisti radicali e ora lo stanno facendo girare su tutti i lori canali fomentando l’odio verso i "crociati". Ci mancava anche questa; buttare benzina sul fuoco in un momento storico così delicato e pericoloso per l’Europa e l’Italia. 

Ieri sera sulla 7 ascoltavo Mario GIORDANO che difendeva a spada tratta questo titolo. 
Tra le tante difese, il suo cavallo di battaglia, ribadito, marcato, sottolineato tante volte nella trasmissione “LA GABBIA” è stato che un titolo di un giornale non ha mai ucciso nessuno, mentre gli islamici si, hanno ucciso.

Caro Giordano ti ricordo che proprio BELPIETRO è sotto scorta e scampato anche ad un attentato a casa sua nel 2010, e tuttora sotto scorta come lo era già allora per paura che qualcuno attenti alla sua vita. Quindi proprio parlando della stessa persona è acclarato che un titolo sbagliato può uccidere eccome. Altrimenti rinunci alla scorta, che motivo ha di avere la scorta se la paura che qualcuno possa ucciderlo è infondata, mi piacerebbe una sua risposta Sig. Giordano. Ma questa volta il Sig. Belpietro si è superato mettendo a rischio anche la sua vita caro Giordano, la mia e quello di tutti i “crociati” in Europa. 

Carissimo Giordano, lei ha richiesto e preteso pateticamente molte volte la condanna del mondo islamico italiano sugli attentati di Parigi. Ed è anche forse giusto, ma allo stesso tempo anche voi giornalisti dovreste avere l’umiltà di prendere le distanze da certi titoli. O vale solo per gli islamici la presa di distanze?  Perché chi non prende le distanze, è chiaro, fa quel titolo anche suo. 

Quindi devo pensare che lei è arrivato solo in ritardo rispetto a "LIBERO" ma il titolo lo sente anche suo. E questo viene da se abbastanza naturalmente quando non ci si dissocia e non lo si condanna. Altra cosa che è stata un suo ritornello nel corso delle trasmissione sopracitata, è stata nei confronti di quel gentil sesso che nel contesto islamico definite e indicate sempre come in uno stato di inferiorità all’uomo, questo per un certo tipo di giornalisti ovviamente, gentil sesso che poi quando è sotto le vostre penne trattate anche peggio, con arroganza e superiorità e anche una sottile violenza comunicativa e vessatoria. 

Ma dicevo del suo ritornello nei confronti di quelle giovani islamiche a cui ha intimato più volte di denunciare i terroristi che frequentano le moschee. Intanto preciso che questo fa capire che lei non è mai entrato in una moschea, poiché uomini e donne hanno entrate e uscite separate e mai possono frequentare e ascoltare ciò che succede dall’altra parte della moschea nel settore riservato all'altro sesso. Dubito comunque che qualcuno nell’ora di preghiera in moschea si alzi in piedi e dica che voglia fare un attentato. Magari mandi lei, sig. Giordano, dei colleghi musulmani in moschea, e così magari scoprirete qualcosa. Ma facendo la domanda all’inverso io le chiedo quanti mafiosi, camorristi o politici corrotti o preti pedofili lei ha mai scoperto e denunciato. Eppure vive in Italia allo stesso modo di come quelle ragazze vivono la moschea. E con il lavoro privilegiato che fa, avrà notizie e fonti di prima mano, documenti, foto e chi sa che altro su mafiosi politici corrotti, tangenti etc etc. 

Quante persone per mafia o camorra quindi ha denunciato Sig. Giordano e quanti ne ha fatti sbattere in galera. O forse questo sistema è valido solo per i musulmani, lei invece è immune per opera divina da questo discorso. Della serie armiamoci e partite. Gli altri devono denunciare, lei no invece. 

Come possiamo definirlo questo modo di fare? Io qualche termine da suggerire lo avrei pure, ma lascio a chi legge l’orgoglio e la soddisfazione forse, di usare quello che più ritiene opportuno. 

Si inneggia alla guerra, o guerra santa visto parole pensieri opere e omissioni di questi giorni. Radiamo………”radiamo” al suolo l’Isis. Ottima iniziativa o suggerimento, niente da dire. Solo che radiamo “sta” per andate voi a fare la guerra, io la descrivo dalla scrivania del mio caldo ufficio nel bel centro di Milano. Ancora una volta “armiamoci e partite”. 

Guerra, molti si riempiono la bocca di questa parola. Guerra come e in che modo innanzi tutto. 
Con chi poi? Facciamo un patto con la Francia che con la guerra si svincola anche dalle incombenze economiche verso l’Europa, o con Putin al quale abbiamo inasprito le sanzioni più volte. O forse con L’Iran cosi facciamo arrabbiare Israele e Arabia Saudita?

Ma poi non si sono fatte campagne contro le spese militari e aerei che non andavano comprati vista la crisi. Le guerre costano, e con quali soldi le facciamo se non possiamo mettere la benzina nei mezzi militari. Mandiamo i nostri soldati con i barconi di ritorno in Libia forse? E poi dove facciamo la guerra.? Da dove iniziamo, da quale città o stato. Radiamo al suolo tutto o salviamo qualcuno, magari cristiani che non sono pochi da quelle parti. Iniziamo dalla Libia e ci accodiamo si francesi in Siria? E con quale armi, e quali mezzi, e quali soldi soprattutto? 

Putin bombarda le postazioni e loro sotto terra sbucano da cunicoli scavati a chilometri di distanza. Guerra asimmetrica qualcuno sa di cosa si tratta e come funziona? E non per ultimo, poi lasciamo tutto come in Iraq o Afganistan i Libia post Gheddafi? 

Ricordo che i talebani sembravano i demoni più terribili e radicali. Poi Al Qaeda con le sembianze di demoni. Adesso il nemico si chiama ISIS. E dopo questa guerra come si chiamerà, e come si manifesterà la prossima? 

Ma nessuno di questi grandi luminari dà idee o suggerimenti sul dopo. Chi dopo Assad. 
Ai più non importa, vogliono giustamente salvare il panda gigante o le balene nell’artico , ma "estinguere" per sempre una buona parte di una popolazione di 1.5 miliardi di persone non li preoccupa molto. Già qualcuno voleva nel recente passato della storia d'Europa "estinguere" una minoranza, la storia è ciclica e tende purtroppo a ripetersi nel sangue.




.
Leggi tutto »

Di Antonio Rosato

Se io leggessi un titolo a tutta pagina “BASTARDI TERRONI” mi offenderei. 
Se Leggessi un giornale straniero che a tutta pagina scrive “ITALIANI MAFIOSI” mi offenderei. Se leggessi un giornale arabo o cinese con scritto “NAZISTI CRISTIANI” metterebbe in crisi il mio sistema nervoso. Allo stesso modo nemmeno mi sarebbe piaciuto vedere come titolo “BASTARDI NORVEGESI” in occasione della strage terroristica sull’isola di Utoia dove persero la vita 77 persone tra l’autobomba esplosa in pieno centro di Oslo e l’isola della morte.  
Ma la falsa libertà di stampa italiana può permettersi di scrivere solo quello che vuole ad iniziare da titoli xenofobi-religiosi come abbiamo visto su "Libero" sabato scorso “BASTARDI ISLAMICI”. 

Tutto questo ovviamente in nome della libertà di stampa, che detto tra noi è talmente libera da occupare il 73° posto nella classifica mondiale per libertà di stampa appunto. 

Come italiano mi dissocio da questo titolo, e lo condanno con decisione senza se e senza ma. 

Il Sig. Belpietro farebbe bene a dare una sbirciata al Corano innanzi tutto, perché l’impressione e che non sappia neanche di cosa parla. Ma questo sarebbe il minimo, ma d'altra parte se non vuole approfondire certe lacune o conoscenze e restare ignorante nell’argomento specifico, è libero di farlo, ma non è affatto libero di mettere a repentaglio la mia sicurezza, la mia tranquillità, la mia vita. 

Quel giornale, con quel "brillantissimo" titolone, è stato preso ad esempio da jhadisti radicali e ora lo stanno facendo girare su tutti i lori canali fomentando l’odio verso i "crociati". Ci mancava anche questa; buttare benzina sul fuoco in un momento storico così delicato e pericoloso per l’Europa e l’Italia. 

Ieri sera sulla 7 ascoltavo Mario GIORDANO che difendeva a spada tratta questo titolo. 
Tra le tante difese, il suo cavallo di battaglia, ribadito, marcato, sottolineato tante volte nella trasmissione “LA GABBIA” è stato che un titolo di un giornale non ha mai ucciso nessuno, mentre gli islamici si, hanno ucciso.

Caro Giordano ti ricordo che proprio BELPIETRO è sotto scorta e scampato anche ad un attentato a casa sua nel 2010, e tuttora sotto scorta come lo era già allora per paura che qualcuno attenti alla sua vita. Quindi proprio parlando della stessa persona è acclarato che un titolo sbagliato può uccidere eccome. Altrimenti rinunci alla scorta, che motivo ha di avere la scorta se la paura che qualcuno possa ucciderlo è infondata, mi piacerebbe una sua risposta Sig. Giordano. Ma questa volta il Sig. Belpietro si è superato mettendo a rischio anche la sua vita caro Giordano, la mia e quello di tutti i “crociati” in Europa. 

Carissimo Giordano, lei ha richiesto e preteso pateticamente molte volte la condanna del mondo islamico italiano sugli attentati di Parigi. Ed è anche forse giusto, ma allo stesso tempo anche voi giornalisti dovreste avere l’umiltà di prendere le distanze da certi titoli. O vale solo per gli islamici la presa di distanze?  Perché chi non prende le distanze, è chiaro, fa quel titolo anche suo. 

Quindi devo pensare che lei è arrivato solo in ritardo rispetto a "LIBERO" ma il titolo lo sente anche suo. E questo viene da se abbastanza naturalmente quando non ci si dissocia e non lo si condanna. Altra cosa che è stata un suo ritornello nel corso delle trasmissione sopracitata, è stata nei confronti di quel gentil sesso che nel contesto islamico definite e indicate sempre come in uno stato di inferiorità all’uomo, questo per un certo tipo di giornalisti ovviamente, gentil sesso che poi quando è sotto le vostre penne trattate anche peggio, con arroganza e superiorità e anche una sottile violenza comunicativa e vessatoria. 

Ma dicevo del suo ritornello nei confronti di quelle giovani islamiche a cui ha intimato più volte di denunciare i terroristi che frequentano le moschee. Intanto preciso che questo fa capire che lei non è mai entrato in una moschea, poiché uomini e donne hanno entrate e uscite separate e mai possono frequentare e ascoltare ciò che succede dall’altra parte della moschea nel settore riservato all'altro sesso. Dubito comunque che qualcuno nell’ora di preghiera in moschea si alzi in piedi e dica che voglia fare un attentato. Magari mandi lei, sig. Giordano, dei colleghi musulmani in moschea, e così magari scoprirete qualcosa. Ma facendo la domanda all’inverso io le chiedo quanti mafiosi, camorristi o politici corrotti o preti pedofili lei ha mai scoperto e denunciato. Eppure vive in Italia allo stesso modo di come quelle ragazze vivono la moschea. E con il lavoro privilegiato che fa, avrà notizie e fonti di prima mano, documenti, foto e chi sa che altro su mafiosi politici corrotti, tangenti etc etc. 

Quante persone per mafia o camorra quindi ha denunciato Sig. Giordano e quanti ne ha fatti sbattere in galera. O forse questo sistema è valido solo per i musulmani, lei invece è immune per opera divina da questo discorso. Della serie armiamoci e partite. Gli altri devono denunciare, lei no invece. 

Come possiamo definirlo questo modo di fare? Io qualche termine da suggerire lo avrei pure, ma lascio a chi legge l’orgoglio e la soddisfazione forse, di usare quello che più ritiene opportuno. 

Si inneggia alla guerra, o guerra santa visto parole pensieri opere e omissioni di questi giorni. Radiamo………”radiamo” al suolo l’Isis. Ottima iniziativa o suggerimento, niente da dire. Solo che radiamo “sta” per andate voi a fare la guerra, io la descrivo dalla scrivania del mio caldo ufficio nel bel centro di Milano. Ancora una volta “armiamoci e partite”. 

Guerra, molti si riempiono la bocca di questa parola. Guerra come e in che modo innanzi tutto. 
Con chi poi? Facciamo un patto con la Francia che con la guerra si svincola anche dalle incombenze economiche verso l’Europa, o con Putin al quale abbiamo inasprito le sanzioni più volte. O forse con L’Iran cosi facciamo arrabbiare Israele e Arabia Saudita?

Ma poi non si sono fatte campagne contro le spese militari e aerei che non andavano comprati vista la crisi. Le guerre costano, e con quali soldi le facciamo se non possiamo mettere la benzina nei mezzi militari. Mandiamo i nostri soldati con i barconi di ritorno in Libia forse? E poi dove facciamo la guerra.? Da dove iniziamo, da quale città o stato. Radiamo al suolo tutto o salviamo qualcuno, magari cristiani che non sono pochi da quelle parti. Iniziamo dalla Libia e ci accodiamo si francesi in Siria? E con quale armi, e quali mezzi, e quali soldi soprattutto? 

Putin bombarda le postazioni e loro sotto terra sbucano da cunicoli scavati a chilometri di distanza. Guerra asimmetrica qualcuno sa di cosa si tratta e come funziona? E non per ultimo, poi lasciamo tutto come in Iraq o Afganistan i Libia post Gheddafi? 

Ricordo che i talebani sembravano i demoni più terribili e radicali. Poi Al Qaeda con le sembianze di demoni. Adesso il nemico si chiama ISIS. E dopo questa guerra come si chiamerà, e come si manifesterà la prossima? 

Ma nessuno di questi grandi luminari dà idee o suggerimenti sul dopo. Chi dopo Assad. 
Ai più non importa, vogliono giustamente salvare il panda gigante o le balene nell’artico , ma "estinguere" per sempre una buona parte di una popolazione di 1.5 miliardi di persone non li preoccupa molto. Già qualcuno voleva nel recente passato della storia d'Europa "estinguere" una minoranza, la storia è ciclica e tende purtroppo a ripetersi nel sangue.




.

Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India