giovedì 26 maggio 2011

Fare politica per il Sud


AMARE CONSIDERAZIONI DI UNA CANDIDATA MERIDIONALISTA NAPOLETANA


Fare politica per il Sud


UTOPIA E REALTÀ DEL MERIDIONALISMO CONTEMPORANEO
Riceviamo una nota di Annamaria Pisapia, candidata per il Partito del Sud a Napoli nelle elezioni Comunali 2011, nella quale vengono fatte considerazioni amare sullo stato attuale del meridionalismo (e dei meridionalisti), condividere un ideale e lavorare e lottare per esso non è sempre sinonimo di cooperazione o almeno di sostegno, fosse anche solo morale, purtroppo.
Quando al condiviso (si spera) desiderio di progresso e riscatto della nostra patria meridionale si aggiungono inutili orpelli (confessionali, dinastici, ideologici) si creano deleterie divisioni tra quelli che si sono autodefiniti "puri" e quelli che invece diventano cosí automaticamente "impuri", e bisogna fare molta attenzione qui, non sulla base dell’impegno meridionalista, della volontà di operare per il progresso del Sud, ma piuttosto in riferimento a vere e proprie "palle al piede" ideologiche a volte addirittura palesemente e antistoricamente clericali (e che poco hanno a che vedere con il Sud).
Non è quindi una divisione tra coloro che amano il Sud e coloro che non lo amano, ma tra visioni diverse della società meridionale, una legata al passato cristallizzato sia esso pre-unitario o peggio fascista (da non confondere con l’attività di revisione storica del periodo pre-unitario che è di grandissima utilità in prospettiva identitaria) ed una, quella del Partito del Sud, che guarda al futuro con proposte concrete per il progresso del sud. Come sempre, l’imposizione di palle al piede ideologiche e clericali (che si sa, sono lí proprio per creare inutili divisioni) sono sempre state utili ai colonizzatori,divide et impera).

Elezioni o... cosa?

Forse sono troppo ingenua, o forse la mia idea di fare politica è distante anni luce da come realmente essa va fatta, piena di sgomitate, pugni sui denti, denigrazioni, colpi bassi, accuse gratuite, per poi dichiarare, con candida ipocrisia, che tutto quanto affermato, in totale dispregio e della mia persona che in quella di mio marito, non corrispondeva a verità. Ripeto forse è cosí che va fatta la politica mentre per me, che sono poco piú di una principiante, era stata affrontata come don Chisciotte contro i mulini a vento, credendo che il mio amore smisurato per Napoli e per il Sud bastasse e mai avrei immaginato simili sconcezze.
Il nemico per me era altro, era tutto quanto era stato perpetrato al Sud e che ancora continua, grazie anche all’aiuto che viene proprio, paradossalmente, da quanti si dichiarano pronti a dare la vita pur di vederne il riscatto, ma che nei fatti dimostrano quanto essi siano distanti da tale idea e che in realtà loro perseguono solo quello che negli animali viene definita come "marcatura del territorio" fosse anche solo per l’idea che l’essere definito capo, magari di una decina di anonimi e inoffensivi adepti, sia per loro sinonimo di conquista.
È strano, ma avevo sempre pensato che chiunque si battesse per i miei stessi ideali non potesse rappresentare il nemico, che riconosco in tutti coloro i quali continuano il saccheggio del Sud, ma evidentemente o avevo sopravvalutato loro o avevo sopravvalutato me, peccando di presunzione, ritenendoli capaci di superare ogni piú basso istinto animale, elevandoli ad un gradino sui quali si collocano molti condottieri che hanno fatto dell’umiltà il loro punto di forza, vedi Gandhi, il Dalai Lama, etc. etc., ma forse mi sono spinta troppo in alto.
Altresí intravvedevo nella mia idea utopistica anche il ringraziamento reciproco per gli sforzi comuni, chi nei Movimenti, chi nei Partiti (piccoli o grandi che siano poco importa), chi in 20 anni di lavoro divulgativo, con conseguenti sbeffeggiamenti e discussioni animate, insomma in una parola credevo davvero che ci sentissimo tutti, "fratelli del Sud", e non "fratelli d’italia" e laddove ce ne fosse stato bisogno, l’uno sarebbe intervenuto a dare man forte all’altro, per il Sud e con il Sud, trovandoci collaborativi e non competitivi.
Comunque per mantenermi piú bassa, fino a quando ci sarà solo sete di protagonismo, fine a sé stesso, la lega nord potrà dormire sonni tranquilli.

Annamaria Pisapia


Fonte: DueSicilie.org


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AMARE CONSIDERAZIONI DI UNA CANDIDATA MERIDIONALISTA NAPOLETANA


Fare politica per il Sud


UTOPIA E REALTÀ DEL MERIDIONALISMO CONTEMPORANEO
Riceviamo una nota di Annamaria Pisapia, candidata per il Partito del Sud a Napoli nelle elezioni Comunali 2011, nella quale vengono fatte considerazioni amare sullo stato attuale del meridionalismo (e dei meridionalisti), condividere un ideale e lavorare e lottare per esso non è sempre sinonimo di cooperazione o almeno di sostegno, fosse anche solo morale, purtroppo.
Quando al condiviso (si spera) desiderio di progresso e riscatto della nostra patria meridionale si aggiungono inutili orpelli (confessionali, dinastici, ideologici) si creano deleterie divisioni tra quelli che si sono autodefiniti "puri" e quelli che invece diventano cosí automaticamente "impuri", e bisogna fare molta attenzione qui, non sulla base dell’impegno meridionalista, della volontà di operare per il progresso del Sud, ma piuttosto in riferimento a vere e proprie "palle al piede" ideologiche a volte addirittura palesemente e antistoricamente clericali (e che poco hanno a che vedere con il Sud).
Non è quindi una divisione tra coloro che amano il Sud e coloro che non lo amano, ma tra visioni diverse della società meridionale, una legata al passato cristallizzato sia esso pre-unitario o peggio fascista (da non confondere con l’attività di revisione storica del periodo pre-unitario che è di grandissima utilità in prospettiva identitaria) ed una, quella del Partito del Sud, che guarda al futuro con proposte concrete per il progresso del sud. Come sempre, l’imposizione di palle al piede ideologiche e clericali (che si sa, sono lí proprio per creare inutili divisioni) sono sempre state utili ai colonizzatori,divide et impera).

Elezioni o... cosa?

Forse sono troppo ingenua, o forse la mia idea di fare politica è distante anni luce da come realmente essa va fatta, piena di sgomitate, pugni sui denti, denigrazioni, colpi bassi, accuse gratuite, per poi dichiarare, con candida ipocrisia, che tutto quanto affermato, in totale dispregio e della mia persona che in quella di mio marito, non corrispondeva a verità. Ripeto forse è cosí che va fatta la politica mentre per me, che sono poco piú di una principiante, era stata affrontata come don Chisciotte contro i mulini a vento, credendo che il mio amore smisurato per Napoli e per il Sud bastasse e mai avrei immaginato simili sconcezze.
Il nemico per me era altro, era tutto quanto era stato perpetrato al Sud e che ancora continua, grazie anche all’aiuto che viene proprio, paradossalmente, da quanti si dichiarano pronti a dare la vita pur di vederne il riscatto, ma che nei fatti dimostrano quanto essi siano distanti da tale idea e che in realtà loro perseguono solo quello che negli animali viene definita come "marcatura del territorio" fosse anche solo per l’idea che l’essere definito capo, magari di una decina di anonimi e inoffensivi adepti, sia per loro sinonimo di conquista.
È strano, ma avevo sempre pensato che chiunque si battesse per i miei stessi ideali non potesse rappresentare il nemico, che riconosco in tutti coloro i quali continuano il saccheggio del Sud, ma evidentemente o avevo sopravvalutato loro o avevo sopravvalutato me, peccando di presunzione, ritenendoli capaci di superare ogni piú basso istinto animale, elevandoli ad un gradino sui quali si collocano molti condottieri che hanno fatto dell’umiltà il loro punto di forza, vedi Gandhi, il Dalai Lama, etc. etc., ma forse mi sono spinta troppo in alto.
Altresí intravvedevo nella mia idea utopistica anche il ringraziamento reciproco per gli sforzi comuni, chi nei Movimenti, chi nei Partiti (piccoli o grandi che siano poco importa), chi in 20 anni di lavoro divulgativo, con conseguenti sbeffeggiamenti e discussioni animate, insomma in una parola credevo davvero che ci sentissimo tutti, "fratelli del Sud", e non "fratelli d’italia" e laddove ce ne fosse stato bisogno, l’uno sarebbe intervenuto a dare man forte all’altro, per il Sud e con il Sud, trovandoci collaborativi e non competitivi.
Comunque per mantenermi piú bassa, fino a quando ci sarà solo sete di protagonismo, fine a sé stesso, la lega nord potrà dormire sonni tranquilli.

Annamaria Pisapia


Fonte: DueSicilie.org


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