domenica 6 novembre 2022

UN 5 NOVEMBRE A ROMA CONTRO LA GUERRA!

Di Natale Cuccurese

A Roma ieri ha sfilato il popolo della Pace. Un enorme corteo, una manifestazione a cui ha dato la sua adesione formale agli organizzatori il Partito del Sud, che ha chiesto la via diplomatica per la fine di tutte le guerre. Un movimento dal popolare necessario per una manifestazione forte, variegata, unitaria contro la guerra. Senza bandiere di partito, sperando che a sinistra i partiti si occupino di pace non strumentalmente, con un necessario “mea culpa” per chi ha aumentato le spese militari.

Quello che chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.
I pacifisti vogliono fermare la guerra, i guerrafondai vogliono vincere la guerra come precondizione per fermarla. Su questo crinale corre la demarcazione tra chi opera per la pace e chi parla di pace e concretamente alimenta la guerra. Attorno a questo nodo è stato possibile partecipare ad una manifestazione nazionale che ha dato finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste che hanno caratterizzato il governo Draghi e la sua maggioranza e che già caratterizzano il nuovo governo di destra.
Ripudiare la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione, fermare l’invio di armi, ridurre le spese militari: poche e semplici parole d’ordine. È il caso quindi di continuare ad organizzarsi con sempre maggior decisione non solo sugli aspetti politici, ma anche sugli aspetti organizzativi e di analisi e diffusione dei veri motivi che causano la “Questione Meridionale, prima che i guerrafondai al governo ci portino diritti in guerra. Una guerra che sarebbe ancora una volta pagata soprattutto dai figli del Sud.

Ieri 100.000 persone a Roma e 10.000 a Napoli hanno perciò manifestato contro la guerra.
A Napoli anche contro le decisioni dei governi in campo economico e sociale che hanno portato, e porteranno ancor di più con l’Autonomia differenziata, il Sud e di conseguenza il paese tutto al disastro sociale e ad una balcanizzazione ormai dietro l’angolo.
Solo in 500 (ad essere buoni) a Milano gli “interventisti” con Calenda.

Eppure per i media di regime nazionali quest’ultima manifestazione merita più spazio di quella di Roma. Di quella di Napoli poi non ne parla praticamente nessuno.
Diecimila per il dissenso non fanno alcun rumore né notizia. Insorgere è giusto e per il Mezzogiorno appare ormai l’unica opzione percorribile!



Leggi tutto »

Di Natale Cuccurese

A Roma ieri ha sfilato il popolo della Pace. Un enorme corteo, una manifestazione a cui ha dato la sua adesione formale agli organizzatori il Partito del Sud, che ha chiesto la via diplomatica per la fine di tutte le guerre. Un movimento dal popolare necessario per una manifestazione forte, variegata, unitaria contro la guerra. Senza bandiere di partito, sperando che a sinistra i partiti si occupino di pace non strumentalmente, con un necessario “mea culpa” per chi ha aumentato le spese militari.

Quello che chiediamo come Partito del Sud è di dare una chance alla pace.
I pacifisti vogliono fermare la guerra, i guerrafondai vogliono vincere la guerra come precondizione per fermarla. Su questo crinale corre la demarcazione tra chi opera per la pace e chi parla di pace e concretamente alimenta la guerra. Attorno a questo nodo è stato possibile partecipare ad una manifestazione nazionale che ha dato finalmente voce a quella maggioranza del popolo italiano che non si riconosce nelle pratiche belliciste che hanno caratterizzato il governo Draghi e la sua maggioranza e che già caratterizzano il nuovo governo di destra.
Ripudiare la guerra, come chiede l’Art.11 della Costituzione, fermare l’invio di armi, ridurre le spese militari: poche e semplici parole d’ordine. È il caso quindi di continuare ad organizzarsi con sempre maggior decisione non solo sugli aspetti politici, ma anche sugli aspetti organizzativi e di analisi e diffusione dei veri motivi che causano la “Questione Meridionale, prima che i guerrafondai al governo ci portino diritti in guerra. Una guerra che sarebbe ancora una volta pagata soprattutto dai figli del Sud.

Ieri 100.000 persone a Roma e 10.000 a Napoli hanno perciò manifestato contro la guerra.
A Napoli anche contro le decisioni dei governi in campo economico e sociale che hanno portato, e porteranno ancor di più con l’Autonomia differenziata, il Sud e di conseguenza il paese tutto al disastro sociale e ad una balcanizzazione ormai dietro l’angolo.
Solo in 500 (ad essere buoni) a Milano gli “interventisti” con Calenda.

Eppure per i media di regime nazionali quest’ultima manifestazione merita più spazio di quella di Roma. Di quella di Napoli poi non ne parla praticamente nessuno.
Diecimila per il dissenso non fanno alcun rumore né notizia. Insorgere è giusto e per il Mezzogiorno appare ormai l’unica opzione percorribile!



Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India