lunedì 20 dicembre 2021

CONTRO LE SPECULAZIONI SUI BIGLIETTI FERROVIARI ED AEREI IN OCCASIONI DELLE FESTIVITA’ A DANNO DEI MERIDIONALI EMIGRATI - COMUNICATO STAMPA

 


Come ogni anno le compagnie aeree e ferroviarie rincarano fino al 300% i prezzi dei biglietti per taglieggiare i meridionali che rientrano a casa per le feste.

Una vergogna che come Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud segnaliamo anno dopo anno in occasione delle festività natalizie e di quelle estive, ma il Governo attuale, così come i precedenti, continua a non prendere alcun provvedimento per calmierare i prezzi.

La forte sensazione è che i prezzi dei biglietti vengano aumentati non solo per effetto della maggiore domanda, ma come conseguenza di una pratica speculativa che approfitta dello stato di necessità di quei cittadini meridionali che vogliono o devono tornare nel proprio comune di residenza per trascorrere le festività in famiglia. Una speculazione miserabile così come miserabile ed arretrato è questo Paese diseguale, dove camerieri politici, anche del Sud, sono al servizio permanente solo degli interessi di prenditori e aziende con sede legale al Nord o Multinazionali.

Cosi mentre al Nord aumentano i treni ad alta velocità, nel Mezzogiorno viaggiano vecchie carrozze diesel e migliaia di persone non prendono più il treno per via dei prezzi alti, dei tagli, del degrado del servizio, della mancanza di corse e dei tempi biblici di percorrenza.

Pochi anni fa persino la Commissione europea, tramite la Commissaria Corina Cretu, era intervenuta presso il Governo affichè la Calabria non rimanesse sconnessa dal resto d’Europa. Ma a parte le solite chiacchiere di circostanza la politica politicante italiana, malgrado ce lo chiedesse l’Europa, nulla ha fatto per risolvere il problema. Anche la mancanza da sempre di infrastrutture moderne al Sud è servita a far destinare all’Italia la più altra quota d’Europa del Recovery Fund (191,5 Miliardi) al fine di iniziare a ridurre le differenze fra Nord e Sud, anche in infrastrutture. Nulla di quanto chiesto dall’Europa però si sta realizzando, anzi la quota da destinarsi al Mezzogiorno del 65% dei fondi indicata dall’Europa, è stata ridotta al 40% con un tratto di penna dal Governo Draghi, mentre il sindaco di Milano Sala già sta sgomitando per poter sottrarre al Sud più fondi possibili, indifferente al fatto che in tutto il Sud ogni giorno circolano meno treni, più vecchi e più lenti, che nella sola Lombardia.

Così non solo molti cittadini meridionali sono costretti ad emigrare per mancanza di opportunità, ma in più, tornare nella propria terra per le festività, assume grazie alla speculazione tariffaria le sembianze di un sopruso e di una rapina.


Basti pensare che il biglietto del treno per Salerno tocca la cifra folle di 240,00€. E pensare che Salerno è una città ancora ben collegata visto che è li che arriva e si ferma la AV, mentre per recarsi in Calabria o in Sicilia, in tempi sopportabili, le uniche soluzioni disponibili sono aerei dai costi proibitivi.

Ad esempio, un volo per Palermo il 23 dicembre supera facilmente i 300€ a persona e lo stesso vale per chi prova a raggiungere Lamezia Terme da Milano. Per spendere meno di 200 euro, l’alternativa è prevedere scali a Tolosa o a Budapest.

Così anche per i Precari fuori sede che, a Natale per tornare alle loro famiglie al Sud, spenderanno 400 euro di biglietto aereo solo andata. Quest’anno più che mai i costi sono saliti alle stelle, per cui molti rinunciano aumentando l’amarezza di chi resta lontano e non può nemmeno passare le festività con i propri cari. 

Per queste festività poi è arrivata anche la ciliegina della presa in giro di Trenitalia che per la tratta Av Milano-Parigi, appena inaugurata, prevede un costo di 29€ per un tempo di percorrenza di 6 ore. Mentre, ad esempio, per la tratta, non Av, Milano-Potenza (a Matera non arriva il treno…) il costo arriva a 164,85€ e si è a destinazione in ben 14 ore.

Questo il livello di disattenzione e di disservizio che Ferrovie e Stato italiano riservano ai cittadini del Mezzogiorno, che ora si apprestano a diventare anche di fatto cittadini di serie B grazie alla prossima approvazione del collegato dell’Autonomia differenziata alla Legge di Bilancio.

Come Partito del Sud chiediamo che il Governo intervenga immediatamente presso le compagnie di trasporti aerei, ferroviari e autostradali per calmierare i prezzi durante tutte le festività a calendario, perché non sono più tollerabili queste speculazioni ai danni dei cittadini del Mezzogiorno che violano il diritto a ricongiungersi alla famiglia e che in presenza di posti liberi su aerei e treni diventano un vero e proprio inaccettabile sopruso e uno schiaffo a chi già è costretto da questo Stato ad emigrare per mancanza di opportunità nel proprio territorio.

 

Consiglio Direttivo Nazionale                                     

Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti



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Come ogni anno le compagnie aeree e ferroviarie rincarano fino al 300% i prezzi dei biglietti per taglieggiare i meridionali che rientrano a casa per le feste.

Una vergogna che come Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud segnaliamo anno dopo anno in occasione delle festività natalizie e di quelle estive, ma il Governo attuale, così come i precedenti, continua a non prendere alcun provvedimento per calmierare i prezzi.

La forte sensazione è che i prezzi dei biglietti vengano aumentati non solo per effetto della maggiore domanda, ma come conseguenza di una pratica speculativa che approfitta dello stato di necessità di quei cittadini meridionali che vogliono o devono tornare nel proprio comune di residenza per trascorrere le festività in famiglia. Una speculazione miserabile così come miserabile ed arretrato è questo Paese diseguale, dove camerieri politici, anche del Sud, sono al servizio permanente solo degli interessi di prenditori e aziende con sede legale al Nord o Multinazionali.

Cosi mentre al Nord aumentano i treni ad alta velocità, nel Mezzogiorno viaggiano vecchie carrozze diesel e migliaia di persone non prendono più il treno per via dei prezzi alti, dei tagli, del degrado del servizio, della mancanza di corse e dei tempi biblici di percorrenza.

Pochi anni fa persino la Commissione europea, tramite la Commissaria Corina Cretu, era intervenuta presso il Governo affichè la Calabria non rimanesse sconnessa dal resto d’Europa. Ma a parte le solite chiacchiere di circostanza la politica politicante italiana, malgrado ce lo chiedesse l’Europa, nulla ha fatto per risolvere il problema. Anche la mancanza da sempre di infrastrutture moderne al Sud è servita a far destinare all’Italia la più altra quota d’Europa del Recovery Fund (191,5 Miliardi) al fine di iniziare a ridurre le differenze fra Nord e Sud, anche in infrastrutture. Nulla di quanto chiesto dall’Europa però si sta realizzando, anzi la quota da destinarsi al Mezzogiorno del 65% dei fondi indicata dall’Europa, è stata ridotta al 40% con un tratto di penna dal Governo Draghi, mentre il sindaco di Milano Sala già sta sgomitando per poter sottrarre al Sud più fondi possibili, indifferente al fatto che in tutto il Sud ogni giorno circolano meno treni, più vecchi e più lenti, che nella sola Lombardia.

Così non solo molti cittadini meridionali sono costretti ad emigrare per mancanza di opportunità, ma in più, tornare nella propria terra per le festività, assume grazie alla speculazione tariffaria le sembianze di un sopruso e di una rapina.


Basti pensare che il biglietto del treno per Salerno tocca la cifra folle di 240,00€. E pensare che Salerno è una città ancora ben collegata visto che è li che arriva e si ferma la AV, mentre per recarsi in Calabria o in Sicilia, in tempi sopportabili, le uniche soluzioni disponibili sono aerei dai costi proibitivi.

Ad esempio, un volo per Palermo il 23 dicembre supera facilmente i 300€ a persona e lo stesso vale per chi prova a raggiungere Lamezia Terme da Milano. Per spendere meno di 200 euro, l’alternativa è prevedere scali a Tolosa o a Budapest.

Così anche per i Precari fuori sede che, a Natale per tornare alle loro famiglie al Sud, spenderanno 400 euro di biglietto aereo solo andata. Quest’anno più che mai i costi sono saliti alle stelle, per cui molti rinunciano aumentando l’amarezza di chi resta lontano e non può nemmeno passare le festività con i propri cari. 

Per queste festività poi è arrivata anche la ciliegina della presa in giro di Trenitalia che per la tratta Av Milano-Parigi, appena inaugurata, prevede un costo di 29€ per un tempo di percorrenza di 6 ore. Mentre, ad esempio, per la tratta, non Av, Milano-Potenza (a Matera non arriva il treno…) il costo arriva a 164,85€ e si è a destinazione in ben 14 ore.

Questo il livello di disattenzione e di disservizio che Ferrovie e Stato italiano riservano ai cittadini del Mezzogiorno, che ora si apprestano a diventare anche di fatto cittadini di serie B grazie alla prossima approvazione del collegato dell’Autonomia differenziata alla Legge di Bilancio.

Come Partito del Sud chiediamo che il Governo intervenga immediatamente presso le compagnie di trasporti aerei, ferroviari e autostradali per calmierare i prezzi durante tutte le festività a calendario, perché non sono più tollerabili queste speculazioni ai danni dei cittadini del Mezzogiorno che violano il diritto a ricongiungersi alla famiglia e che in presenza di posti liberi su aerei e treni diventano un vero e proprio inaccettabile sopruso e uno schiaffo a chi già è costretto da questo Stato ad emigrare per mancanza di opportunità nel proprio territorio.

 

Consiglio Direttivo Nazionale                                     

Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti



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