sabato 4 aprile 2020

Natale Cuccurese: “I dati della diffusione del contagio coronavirus al Sud smentiscono i soliti pregiudizi antimeridionali”

L’emergenza coronavirus impazza soprattutto nelle regioni settentrionali, in primis, la Lombardia e l’Emilia Romagna, evidenziando i limiti delle politiche sanitarie attuate dalle loro classi dirigenti, e la “narrazione” predominante alimentata dai media è quella del solito Sud “anarcoide”, refrattario ad ogni forma di rispetto delle regole e di senso civico.
Tuttavia, i dati della diffusione del contagio nelle “contrade” meridionali smentiscono questo luogo comune riproposto ed amplificato dai giornali e dalle televisioni nazionali per potere sviare l’attenzione dalle responsabilità delle classi dirigenti settentrionali, che, nonostante la fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria in atto, addirittura, si ostinano a continuare a chiedere una maggiore autonomia in termini di poteri, funzioni e risorse finanziarie. "Malgrado le giornaliere diffamazioni contro i cittadini del Sud ad opera dei giornali – ha osservato via social il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese – (tutti, non solo Libero che ne rappresenta la sguaiata punta dell’iceberg) opinionisti e Tg a reti unificate, la mancanza di fornitura di DPI, reagenti e ventilatori polmonari, la situazione a ieri è la seguente: 14500 positivi e 932 morti nel Mezzogiorno (12% e 6,3% del totale nazionale)”.
Secondo il Prof. Lopalco – ha proseguito Cuccurese –, grazie alle misure di distanziamento sociale il rallentamento dell’epidemia è stato più efficace al Sud che al Nord. Ricordando che dalla prima grande ‘fuga dei meridionali dal Nord’ sono già passati 26 giorni, il problema secondo Lopalco è che proprio il rispetto del distanziamento sociale al Sud comporta che molte meno persone siano immunizzate rispetto al Nord, e quindi sarà necessario stare in quarantena più a lungo. Avanti così che ne usciamo”.
Insomma, il Nord è travolto dall’emergenza, il Sud regge e i media nazionali continuano a denigrarlo.


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L’emergenza coronavirus impazza soprattutto nelle regioni settentrionali, in primis, la Lombardia e l’Emilia Romagna, evidenziando i limiti delle politiche sanitarie attuate dalle loro classi dirigenti, e la “narrazione” predominante alimentata dai media è quella del solito Sud “anarcoide”, refrattario ad ogni forma di rispetto delle regole e di senso civico.
Tuttavia, i dati della diffusione del contagio nelle “contrade” meridionali smentiscono questo luogo comune riproposto ed amplificato dai giornali e dalle televisioni nazionali per potere sviare l’attenzione dalle responsabilità delle classi dirigenti settentrionali, che, nonostante la fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria in atto, addirittura, si ostinano a continuare a chiedere una maggiore autonomia in termini di poteri, funzioni e risorse finanziarie. "Malgrado le giornaliere diffamazioni contro i cittadini del Sud ad opera dei giornali – ha osservato via social il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese – (tutti, non solo Libero che ne rappresenta la sguaiata punta dell’iceberg) opinionisti e Tg a reti unificate, la mancanza di fornitura di DPI, reagenti e ventilatori polmonari, la situazione a ieri è la seguente: 14500 positivi e 932 morti nel Mezzogiorno (12% e 6,3% del totale nazionale)”.
Secondo il Prof. Lopalco – ha proseguito Cuccurese –, grazie alle misure di distanziamento sociale il rallentamento dell’epidemia è stato più efficace al Sud che al Nord. Ricordando che dalla prima grande ‘fuga dei meridionali dal Nord’ sono già passati 26 giorni, il problema secondo Lopalco è che proprio il rispetto del distanziamento sociale al Sud comporta che molte meno persone siano immunizzate rispetto al Nord, e quindi sarà necessario stare in quarantena più a lungo. Avanti così che ne usciamo”.
Insomma, il Nord è travolto dall’emergenza, il Sud regge e i media nazionali continuano a denigrarlo.


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