lunedì 29 ottobre 2018

IL PARTITO DEL SUD ESCE DA POTERE AL POPOLO, MA RICHIAMA LA NECESSITA’ DI DAR VITA AD UN FRONTE COMUNE ALTERNATIVO, POPOLARE E DI SINISTRA



COMUNICATO STAMPA

 In un quadro politico nazionale ormai sempre più deteriorato dall’offensiva delle forze conservatrici, neoliberiste e qualunquiste, ora addirittura al governo, ed in un contesto di crescente razzismo stimolato, quando non ricercato, a fini elettorali dalle stesse forze di governo, il nostro Partito ha da sempre lavorato per costruire e portare all'interno di un ampio un fronte comune progressista le proprie idee meridionaliste progressiste, a difesa di quella parte delle classi lavoratrici e delle popolazioni del Sud che vedono la Macroregione meridionale come la più povera d’Europa, con più di tre milioni di poveri.

A nostro avviso il fronte progressista può ripartire con slancio solo da Sud, soprattutto ora che le tante promesse fatte ai cittadini del Mezzogiorno in campagna elettorale dal M5s risultano disattese. Quanto sopra non certo in contrapposizione al Settentrione, ma anzi cercando di unire da Sud a Nord le lotte comuni degli sfruttati. Per questo abbiamo aderito dall’inizio al percorso di Potere al Popolo insieme a organizzazioni politiche, sociali, sindacali che con coerenza esprimono posizioni antiliberiste, anticapitaliste e antirazziste

In questo quadro generale un anno fa abbiamo dato, dalla prima ora, la nostra convinta adesione al percorso di PaP condividendone il Manifesto, in cui abbiamo rappresentato l’anima meridionalista progressista. Manifesto sulla cui base sono state ricevute le adesioni al progetto e in cui si parla espressamente di unire le lotte comuni e non certo di formare un nuovo partito. Purtroppo le cose non sono andate come da noi auspicato visto che con le vicende dello statuto alcune componenti hanno deciso di procedere celermente a dar il via, nei fatti, alla formazione di un nuovo partito. 

Pertanto in linea con l’ultimo comunicato del 19 settembre 2018 il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud ha deciso all’unanimità l’immediata uscita, come Partito, dal percorso di Potere al Popolo, in quanto non vi sono più le condizioni minime per proseguire l’impegno politico diretto in quello che non è più un ampio fronte di forze ma, nei fatti, semplicemente un nuovo partito. 

Il passo si è reso obbligatorio e non procrastinabile dopo che il nostro Partito aveva inutilmente richiesto, come altri, di votare gli emendamenti su un unico statuto, sottolineando la necessità di proseguire sulla strada tracciata dal manifesto costitutivo di Pap e come – con la proposta delle maggioranze qualificate – si poneva l’obiettivo di evitare contrapposizioni distruttive dentro Potere al Popolo, come oggi si è verificato.

Purtroppo invece si è andati al voto su due differenti proposte di statuto, in cui abbiamo rimarcato che solo nel secondo statuto, da noi sostenuto, erano presenti richiami al Manifesto iniziale, al meridionalismo e a problematiche nazionali attualissime che riguardavano il Sud. Inoltre l’aver vista rifiutata la pubblicazione sul sito del testo di presentazione allo "Statuto per tutte e tutti", creando così una evidente, antidemocratica e inaccettabile condizione di disparità tra i due statuti di fronte alle/gli aderenti, ci ha costretto a ritirare la proposta e non partecipare al voto.

Va inoltre rimarcato che alcune forze, schierate sulla proposta di Statuto 1, hanno da sempre avuto il monopolio assoluto della comunicazione, senza mai condividerla con gli altri, come pure è stato regolarmente e ripetutamente richiesto all'interno del Coordinamento Nazionale, anche da noi.

Il risultato è stata una scarso partecipazione al voto che non ha raggiunto nemmeno la metà degli aderenti.

A questo si aggiunga che le contrapposizioni nei post in rete tra "vecchi e giovani", tra "organizzazioni", viste come la fonte di tutti i mali, e "militanti senza partito", sono state argomenti di propaganda e di contrasto che, oltre a non apparire nuovi, non han fatto bene a nessuno. Il nostro non è stato il tentativo di arenarci su una questione formale, ma il frutto della convinzione che fretta, modalità sbrigative, omissioni, assenza di trasparenza e di rispetto per storie e persone, hanno segnato un passo falso indelebile, destinato a riproporre quelle stesse caratteristiche nella gestione dell’intero percorso, compromettendone il futuro; affermiamo questo convinti che l'idea e il bisogno che hanno portato a Pap siano ancora, e più che mai, vivi.

Continueremo pertanto a difendere la nostra posizione politica in difesa di un meridionalismo che riesca finalmente ad unire il Paese, da Sud a Nord, tramite l’applicazione puntuale della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e con queste motivazioni ci rendiamo da subito disponibili a proseguire su di una proposta, proprietà di nessuno, ma di tutte/i coloro che si erano sentite/i rappresentate/i da un manifesto che diceva no alle egemonie, no ad un processo verticistico.

Sì pertanto all’unione delle forze, alla connessione delle vertenze, ad una politica che sia partecipazione attiva, rispetto, condivisione di percorsi differenti in un fronte comune plurale, che valorizzi ciò che unisce e non ciò che divide. Ci impegniamo a fare in modo che le parole del manifesto di PaP, quelle alle quali ci siamo inutilmente aggrappati nell’estremo tentativo di rimanere coese/i, possano avere vita e respiro, possano configurare una realtà praticabile per creare, insieme a quelle forze di sinistra alternativa che lo vorranno e che sentono l’urgenza di costruire un’alternativa credibile al Governo Lega-M5S, e agli altri poli oggi esistenti, compreso quello del cosiddetto centro-sinistra, una prospettiva comune sul piano europeo e nazionale. In questo rimarchiamo come la proposta nata dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, a cui ci lega un percorso di stima e condivisione iniziato già dal 2011 e che stiamo seguendo insieme ad altre forze di sinistra da giugno, nel corso di successivi incontri, potrebbe rappresentare una alternativa percorribile e credibile per dare una risposta alle necessità di territori e popolazione.

Consiglio Direttivo Nazionale Partito del Sud 29/10/2018

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COMUNICATO STAMPA

 In un quadro politico nazionale ormai sempre più deteriorato dall’offensiva delle forze conservatrici, neoliberiste e qualunquiste, ora addirittura al governo, ed in un contesto di crescente razzismo stimolato, quando non ricercato, a fini elettorali dalle stesse forze di governo, il nostro Partito ha da sempre lavorato per costruire e portare all'interno di un ampio un fronte comune progressista le proprie idee meridionaliste progressiste, a difesa di quella parte delle classi lavoratrici e delle popolazioni del Sud che vedono la Macroregione meridionale come la più povera d’Europa, con più di tre milioni di poveri.

A nostro avviso il fronte progressista può ripartire con slancio solo da Sud, soprattutto ora che le tante promesse fatte ai cittadini del Mezzogiorno in campagna elettorale dal M5s risultano disattese. Quanto sopra non certo in contrapposizione al Settentrione, ma anzi cercando di unire da Sud a Nord le lotte comuni degli sfruttati. Per questo abbiamo aderito dall’inizio al percorso di Potere al Popolo insieme a organizzazioni politiche, sociali, sindacali che con coerenza esprimono posizioni antiliberiste, anticapitaliste e antirazziste

In questo quadro generale un anno fa abbiamo dato, dalla prima ora, la nostra convinta adesione al percorso di PaP condividendone il Manifesto, in cui abbiamo rappresentato l’anima meridionalista progressista. Manifesto sulla cui base sono state ricevute le adesioni al progetto e in cui si parla espressamente di unire le lotte comuni e non certo di formare un nuovo partito. Purtroppo le cose non sono andate come da noi auspicato visto che con le vicende dello statuto alcune componenti hanno deciso di procedere celermente a dar il via, nei fatti, alla formazione di un nuovo partito. 

Pertanto in linea con l’ultimo comunicato del 19 settembre 2018 il Consiglio Direttivo Nazionale del Partito del Sud ha deciso all’unanimità l’immediata uscita, come Partito, dal percorso di Potere al Popolo, in quanto non vi sono più le condizioni minime per proseguire l’impegno politico diretto in quello che non è più un ampio fronte di forze ma, nei fatti, semplicemente un nuovo partito. 

Il passo si è reso obbligatorio e non procrastinabile dopo che il nostro Partito aveva inutilmente richiesto, come altri, di votare gli emendamenti su un unico statuto, sottolineando la necessità di proseguire sulla strada tracciata dal manifesto costitutivo di Pap e come – con la proposta delle maggioranze qualificate – si poneva l’obiettivo di evitare contrapposizioni distruttive dentro Potere al Popolo, come oggi si è verificato.

Purtroppo invece si è andati al voto su due differenti proposte di statuto, in cui abbiamo rimarcato che solo nel secondo statuto, da noi sostenuto, erano presenti richiami al Manifesto iniziale, al meridionalismo e a problematiche nazionali attualissime che riguardavano il Sud. Inoltre l’aver vista rifiutata la pubblicazione sul sito del testo di presentazione allo "Statuto per tutte e tutti", creando così una evidente, antidemocratica e inaccettabile condizione di disparità tra i due statuti di fronte alle/gli aderenti, ci ha costretto a ritirare la proposta e non partecipare al voto.

Va inoltre rimarcato che alcune forze, schierate sulla proposta di Statuto 1, hanno da sempre avuto il monopolio assoluto della comunicazione, senza mai condividerla con gli altri, come pure è stato regolarmente e ripetutamente richiesto all'interno del Coordinamento Nazionale, anche da noi.

Il risultato è stata una scarso partecipazione al voto che non ha raggiunto nemmeno la metà degli aderenti.

A questo si aggiunga che le contrapposizioni nei post in rete tra "vecchi e giovani", tra "organizzazioni", viste come la fonte di tutti i mali, e "militanti senza partito", sono state argomenti di propaganda e di contrasto che, oltre a non apparire nuovi, non han fatto bene a nessuno. Il nostro non è stato il tentativo di arenarci su una questione formale, ma il frutto della convinzione che fretta, modalità sbrigative, omissioni, assenza di trasparenza e di rispetto per storie e persone, hanno segnato un passo falso indelebile, destinato a riproporre quelle stesse caratteristiche nella gestione dell’intero percorso, compromettendone il futuro; affermiamo questo convinti che l'idea e il bisogno che hanno portato a Pap siano ancora, e più che mai, vivi.

Continueremo pertanto a difendere la nostra posizione politica in difesa di un meridionalismo che riesca finalmente ad unire il Paese, da Sud a Nord, tramite l’applicazione puntuale della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e con queste motivazioni ci rendiamo da subito disponibili a proseguire su di una proposta, proprietà di nessuno, ma di tutte/i coloro che si erano sentite/i rappresentate/i da un manifesto che diceva no alle egemonie, no ad un processo verticistico.

Sì pertanto all’unione delle forze, alla connessione delle vertenze, ad una politica che sia partecipazione attiva, rispetto, condivisione di percorsi differenti in un fronte comune plurale, che valorizzi ciò che unisce e non ciò che divide. Ci impegniamo a fare in modo che le parole del manifesto di PaP, quelle alle quali ci siamo inutilmente aggrappati nell’estremo tentativo di rimanere coese/i, possano avere vita e respiro, possano configurare una realtà praticabile per creare, insieme a quelle forze di sinistra alternativa che lo vorranno e che sentono l’urgenza di costruire un’alternativa credibile al Governo Lega-M5S, e agli altri poli oggi esistenti, compreso quello del cosiddetto centro-sinistra, una prospettiva comune sul piano europeo e nazionale. In questo rimarchiamo come la proposta nata dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, a cui ci lega un percorso di stima e condivisione iniziato già dal 2011 e che stiamo seguendo insieme ad altre forze di sinistra da giugno, nel corso di successivi incontri, potrebbe rappresentare una alternativa percorribile e credibile per dare una risposta alle necessità di territori e popolazione.

Consiglio Direttivo Nazionale Partito del Sud 29/10/2018

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