domenica 25 gennaio 2015

IL NAZARENZISMO

Di Bruno Pappalardo
Ma chi l’ha detto che il nuovo Presidente della Repubblica debba essere condiviso.
Ma chi ha detto che debba essere concertato con tutto l’arco parlamentare?
Ma chi ha detto che debba essere una volta secco e una volta chiatto?
Ma chi se l’è inventata sta cosa? E perché?
Pare che da “sempre” ( in passato) si debba fare così, ossia che le minoranze s’accordino con la maggioranza in Aula o fuori d’Essa, altrimenti non verrebbe fatto l’interesse del paese, del popolo.
Poteva essere, “semmai”, una volta quando i deputati venivano eletti nel propri collegi per la Prima Camera o per il Senato; Beh, allora, …forse, poteva avere anche un senso. Ma oggi, il mandato parlamentare non è più legato alla scelta degli elettori, non ne hanno più la delega, sono cani sciolti, come Scilipoti o De Gregori o Razzi e tanti altri che continuano a cambiare casacca per i propri fini e interessi personali .
Ammesso che, in un presunto e non credibile rispetto del concetto di “democrazia” (ricordo significa, per la nostra costituzione “ governo della sovranità popolare” ) venisse auspicato il maggior numero possibile di intese e conformità tra tutti i deputati delle camere, ebbene, questa dovrebbe essere una spontanea e autonoma partecipazione dei partiti.
E’ accaduto in passato , dopo, numerosi tentativi, di non pervenire ad una sollecita nomina del Capo dello Stato.
Forse, allora era giusto tecnicamente confrontarsi e con civile concordia, accordarsi. Ma neppure!
Altra cosa, tuttavia, è concertare, decidere, circa “un anno prima”, - il maneggio contro ogni principio costituzionale e dietro l’inconsapevolezza degli italiani - la qualità e quantità di riforme, tutte mutuate dalla condizionante scelta, beneficiante, del Nuovo Presidente perché costui, potesse, giunto al Colle più nobile, abbuonare gli oneri mai pagati di processi e malversazione di ogni genere, da pregiudicati e uomini di corte e lecca…i, tutto, alla facciaccia del popolo italiano.
Vogliono, dunque, far presto perché costui (Presidente della Repubblica) possa sciogliere le Camere e giungere alle urna. (la giostra dei nomi è una trastole mediatica e strumentale)
Perché? Perché quel figlio di “NN” ( Nuovo Nazareno, …il vecchio moltiplicava i pani, il Nuovo solo le tozzole dure e la fame ) pare stia perdendo colpi.
La percentuale di italiani che lo avevano inizialmente sostenuto con una sola consultazione in “primarie” stanno riducendosi e bisogna che ci si accordi.
Insomma il “figlio di NN”, per adesso ha paura. Ha paura di perdere. Pensa ai dissidenti di FI e quelli che della sua parte che non l’hanno sostenuto durante il “Salva Italia”. Trema anche se mostra calma.
Ma chi rabbrividisce veramente è il Sud!
Quanto vale in termini di vantaggio, di negozio, l’elezione del Presidente dello Stato?
Ad occhio e croce, NULLA!
Al SUD non serve! Al Sud occorre sapere dei nuovi governatori regionali, dei sindaci, dei presidenti circoscrizionali, degli uomini giusti sul territorio perché si controlli, si investighi, si fermino corruzioni e collusioni. Occorre sapere e ricercare uomini giusti ma soprattutto onesti e ce ne sono,… eccome!
Alcuni sono stati trovati!
Il Sud può contare di sollevarsi dalle sabbie mobili, dove siamo stati spinti, a sa a chi chiedere la cima per cingerci la vita e risalire dall’ insidioso pantano e ricolmare il fosso di nuove bianche radici.
SI RIPARTE DAL SUD.
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Di Bruno Pappalardo
Ma chi l’ha detto che il nuovo Presidente della Repubblica debba essere condiviso.
Ma chi ha detto che debba essere concertato con tutto l’arco parlamentare?
Ma chi ha detto che debba essere una volta secco e una volta chiatto?
Ma chi se l’è inventata sta cosa? E perché?
Pare che da “sempre” ( in passato) si debba fare così, ossia che le minoranze s’accordino con la maggioranza in Aula o fuori d’Essa, altrimenti non verrebbe fatto l’interesse del paese, del popolo.
Poteva essere, “semmai”, una volta quando i deputati venivano eletti nel propri collegi per la Prima Camera o per il Senato; Beh, allora, …forse, poteva avere anche un senso. Ma oggi, il mandato parlamentare non è più legato alla scelta degli elettori, non ne hanno più la delega, sono cani sciolti, come Scilipoti o De Gregori o Razzi e tanti altri che continuano a cambiare casacca per i propri fini e interessi personali .
Ammesso che, in un presunto e non credibile rispetto del concetto di “democrazia” (ricordo significa, per la nostra costituzione “ governo della sovranità popolare” ) venisse auspicato il maggior numero possibile di intese e conformità tra tutti i deputati delle camere, ebbene, questa dovrebbe essere una spontanea e autonoma partecipazione dei partiti.
E’ accaduto in passato , dopo, numerosi tentativi, di non pervenire ad una sollecita nomina del Capo dello Stato.
Forse, allora era giusto tecnicamente confrontarsi e con civile concordia, accordarsi. Ma neppure!
Altra cosa, tuttavia, è concertare, decidere, circa “un anno prima”, - il maneggio contro ogni principio costituzionale e dietro l’inconsapevolezza degli italiani - la qualità e quantità di riforme, tutte mutuate dalla condizionante scelta, beneficiante, del Nuovo Presidente perché costui, potesse, giunto al Colle più nobile, abbuonare gli oneri mai pagati di processi e malversazione di ogni genere, da pregiudicati e uomini di corte e lecca…i, tutto, alla facciaccia del popolo italiano.
Vogliono, dunque, far presto perché costui (Presidente della Repubblica) possa sciogliere le Camere e giungere alle urna. (la giostra dei nomi è una trastole mediatica e strumentale)
Perché? Perché quel figlio di “NN” ( Nuovo Nazareno, …il vecchio moltiplicava i pani, il Nuovo solo le tozzole dure e la fame ) pare stia perdendo colpi.
La percentuale di italiani che lo avevano inizialmente sostenuto con una sola consultazione in “primarie” stanno riducendosi e bisogna che ci si accordi.
Insomma il “figlio di NN”, per adesso ha paura. Ha paura di perdere. Pensa ai dissidenti di FI e quelli che della sua parte che non l’hanno sostenuto durante il “Salva Italia”. Trema anche se mostra calma.
Ma chi rabbrividisce veramente è il Sud!
Quanto vale in termini di vantaggio, di negozio, l’elezione del Presidente dello Stato?
Ad occhio e croce, NULLA!
Al SUD non serve! Al Sud occorre sapere dei nuovi governatori regionali, dei sindaci, dei presidenti circoscrizionali, degli uomini giusti sul territorio perché si controlli, si investighi, si fermino corruzioni e collusioni. Occorre sapere e ricercare uomini giusti ma soprattutto onesti e ce ne sono,… eccome!
Alcuni sono stati trovati!
Il Sud può contare di sollevarsi dalle sabbie mobili, dove siamo stati spinti, a sa a chi chiedere la cima per cingerci la vita e risalire dall’ insidioso pantano e ricolmare il fosso di nuove bianche radici.
SI RIPARTE DAL SUD.

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