domenica 7 dicembre 2014

LA PAROLA D’ONORE

Di Bruno Pappalardo 


Pensate che questa locuzione era talmente inflazionata quando ero ragazzo che credevo fosse una componente linguistica della quotidiana parlata del mio vicolo. Poi scomparve! Si risentì per indicare altro;… “uomini d’onore” ( ritornava dal passato) ma s’alludeva a cupole e massonerie generanti quella criminalità che negli anni ’80 ebbero, - fino ai primi anni dei ’90 - la soddisfazione di scrivere cruenti pagine di cronaca nera per mafia commista a terrorismo nero o rosso e istituzioni. 
Il paradosso che gli ‘uomini d’onore ‘ erano i criminali e non i magistrati o i militari che ci lasciavano la pelle in quella sanguinaria lotta alla legittimità , … ma lasciamo stare. 

Questa epoca ha almeno avuto la coerenza di non usare ( in rarissimi casi) più il termine “ONORE” Ma cosa sarebbe la ‘parola d’onore’? E’ quello stato dell’animo, quel senso, quell’impulso ma anche quel ragionato concetto di precise norme che condizionano il nostro comportamento. 
Chi l’offre ad un altro soggetto deve avere una reputazione. Dell’altro si deve presupporre che abbia la stesso valore etico del primo, che segua le stesse norme coincidenti sempre con il rispetto del Diritto e nel contempo, stesso rispetto del Dovere. 

In breve, chi destina la propria parola d’onore è persona ( ma anche ente, istituto, Stato ecc. ecc.) che si riconosca in quelle stesse norme detta anche Morale. 
La parola d’onore può sancire dei patti tra due soggetti. La parola d’onore può avere un durata indefinita oppure se finalizzato ad una specifica cosa solo in un determinato tempo. La parola d’onore può, proprio perché salda e inequivocabile, formalizzarsi anche in un patto scritto che definisca i dettagli dell’accordo. 

 Il 14 Agosto di quest’anno il Sindaco Luigi de Magistris incontra il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi per sancire un protocollo, quello di Bagnoli, Ossia l’opera di risanamento e riqualificazione dell’area dell’ex Italsider e la ricostruzione della Città della Scienza secondo un progetto del Comune di Napoli e ritenuto congruo, perfetto per la sanità dell’ampia zona. 
 Sul protocollo vengono apposte le firme di entrambi. Uno rappresentante la Città di Napoli, l’altro il Governo, gestore delle cose dello Stato italiano. L’accordo è corretto perché nella Carta è prevista l’autonomia territoriale. Un patto d’onore. 

Ma improvviso giunge una enorme mazzata sul Comune, …de Magistris deve lasciare la sua carica di sindaco. Non si comprende il senso di questa disposizione. 
Il Governo non può non sapere;… forse bisogna ammorbidire un pochetto il personaggio. Forse perché non si dichiara troppo entusiasta del dinamico “fare” del nuovo governo? Il sindaco ne esce da eroe. Allora altra mazzata! Viene rinverdito anche a Napoli il Patto del Nazareno. L’ATITEK di Gianni Lettieri, diretto avversario in Giunta ha bisogno d’aiuto.
 Il Governo arriva veloce in elicottero sul suolo partenopeo e neppure chiede di salutare il padrone di casa. 

Viene destituito l’ONORE svendendo, annullando l’attuale Maggioranza di Sinistra,quella del governo in carica. La Destra minoritaria si va ringalluzzendo e all’impresario Gianni Lettieri gli verranno presto dei benefici dalla Finmeccanica per allargare la propria azienda. 
C’è ancora una cosa da fare ma non viene affrontata faccia a faccia, da uomo a uomo: Bagnoli. L’area dovrà essere commissariata lasciando tutto nelle mani della Regione al governatore di Destra Caldoro. E’ la nuova strada per ridimensionare l’attuale buon governo e potere. La Parola D’Onore del Governo è stata ritirata e senza preavviso. 

Il sindaco de Magistris sa bene cosa significa. Significa aprire al malaffare e ai “prenditori” del Nord e delle nostre parti. Come è tutto triste! Svilire il proprio ‘onore’ e come doloroso è il patire la fitta punta dell’affilata lama dietro l schiena. Tutti possono dare la propria ‘parola d’onore’ e concertar patti ma solo gli uomini onesti riescono a reggerla e farne caposaldo contro la lotta al’immoralità e cialtroneria. La lettera di Luigi de Magistris di qualche giorno fa al Governo è la risposta a ciò ch’é già accaduto. Spero non sia una trappola!



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Di Bruno Pappalardo 


Pensate che questa locuzione era talmente inflazionata quando ero ragazzo che credevo fosse una componente linguistica della quotidiana parlata del mio vicolo. Poi scomparve! Si risentì per indicare altro;… “uomini d’onore” ( ritornava dal passato) ma s’alludeva a cupole e massonerie generanti quella criminalità che negli anni ’80 ebbero, - fino ai primi anni dei ’90 - la soddisfazione di scrivere cruenti pagine di cronaca nera per mafia commista a terrorismo nero o rosso e istituzioni. 
Il paradosso che gli ‘uomini d’onore ‘ erano i criminali e non i magistrati o i militari che ci lasciavano la pelle in quella sanguinaria lotta alla legittimità , … ma lasciamo stare. 

Questa epoca ha almeno avuto la coerenza di non usare ( in rarissimi casi) più il termine “ONORE” Ma cosa sarebbe la ‘parola d’onore’? E’ quello stato dell’animo, quel senso, quell’impulso ma anche quel ragionato concetto di precise norme che condizionano il nostro comportamento. 
Chi l’offre ad un altro soggetto deve avere una reputazione. Dell’altro si deve presupporre che abbia la stesso valore etico del primo, che segua le stesse norme coincidenti sempre con il rispetto del Diritto e nel contempo, stesso rispetto del Dovere. 

In breve, chi destina la propria parola d’onore è persona ( ma anche ente, istituto, Stato ecc. ecc.) che si riconosca in quelle stesse norme detta anche Morale. 
La parola d’onore può sancire dei patti tra due soggetti. La parola d’onore può avere un durata indefinita oppure se finalizzato ad una specifica cosa solo in un determinato tempo. La parola d’onore può, proprio perché salda e inequivocabile, formalizzarsi anche in un patto scritto che definisca i dettagli dell’accordo. 

 Il 14 Agosto di quest’anno il Sindaco Luigi de Magistris incontra il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi per sancire un protocollo, quello di Bagnoli, Ossia l’opera di risanamento e riqualificazione dell’area dell’ex Italsider e la ricostruzione della Città della Scienza secondo un progetto del Comune di Napoli e ritenuto congruo, perfetto per la sanità dell’ampia zona. 
 Sul protocollo vengono apposte le firme di entrambi. Uno rappresentante la Città di Napoli, l’altro il Governo, gestore delle cose dello Stato italiano. L’accordo è corretto perché nella Carta è prevista l’autonomia territoriale. Un patto d’onore. 

Ma improvviso giunge una enorme mazzata sul Comune, …de Magistris deve lasciare la sua carica di sindaco. Non si comprende il senso di questa disposizione. 
Il Governo non può non sapere;… forse bisogna ammorbidire un pochetto il personaggio. Forse perché non si dichiara troppo entusiasta del dinamico “fare” del nuovo governo? Il sindaco ne esce da eroe. Allora altra mazzata! Viene rinverdito anche a Napoli il Patto del Nazareno. L’ATITEK di Gianni Lettieri, diretto avversario in Giunta ha bisogno d’aiuto.
 Il Governo arriva veloce in elicottero sul suolo partenopeo e neppure chiede di salutare il padrone di casa. 

Viene destituito l’ONORE svendendo, annullando l’attuale Maggioranza di Sinistra,quella del governo in carica. La Destra minoritaria si va ringalluzzendo e all’impresario Gianni Lettieri gli verranno presto dei benefici dalla Finmeccanica per allargare la propria azienda. 
C’è ancora una cosa da fare ma non viene affrontata faccia a faccia, da uomo a uomo: Bagnoli. L’area dovrà essere commissariata lasciando tutto nelle mani della Regione al governatore di Destra Caldoro. E’ la nuova strada per ridimensionare l’attuale buon governo e potere. La Parola D’Onore del Governo è stata ritirata e senza preavviso. 

Il sindaco de Magistris sa bene cosa significa. Significa aprire al malaffare e ai “prenditori” del Nord e delle nostre parti. Come è tutto triste! Svilire il proprio ‘onore’ e come doloroso è il patire la fitta punta dell’affilata lama dietro l schiena. Tutti possono dare la propria ‘parola d’onore’ e concertar patti ma solo gli uomini onesti riescono a reggerla e farne caposaldo contro la lotta al’immoralità e cialtroneria. La lettera di Luigi de Magistris di qualche giorno fa al Governo è la risposta a ciò ch’é già accaduto. Spero non sia una trappola!



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