lunedì 14 luglio 2014

‘O pazzariello e, … ‘e pazzielle!

Di Bruno Pappalardo
Una cosa colpisce, i titoloni dei giornali delle prime pagine. Sapete bene di cosa parlo; tutti vaniloqui insulsi, molte inquinate da un voyeurismo ossessivo e sciocco gossip.
Parrebbe, tra tutti il più serio, “il Fatto Quotidiano” se non fosse per quella fissa di Berlusconi.
Perdonatemi un coatto cinismo ma ecco i generi: morti, sport, attualità,politica, economia (che nessuno legge) cultura ( belle pagine ma talmente lontane dalle prime che si ritrovano spesso stropicciati nei WC.
Morti? Sono fondamentalmente singole. Le morti dei giovanissimi tirano di più, anzi tanto. Mettiamo la Franzoni,.. o il caso di Yara, che di quel dramma molte mamme riconoscono la propria figlia, poi Ciro, il tragico colpo di pistola di un ultrà romanista alle spalle di un bravo e semplice ragazzo tifoso napoletano; Salvatore morto sotto i pesanti stucchi della bella Galleria Umberto I. Bisogna ricordare il dolore indicibile dei loro genitori.
Bisogna ricordare soprattutto i tanti, …ma non vi è traccia! Tante morti bianche, specialmente al Sud (perché la sicurezza costa) ovvero quelle di poveri giovini padri di famiglia che a decine di decine, ogni giorno, lasciano sagome di gesso sull’asfalto. Bisogna ricordare quelle dell’ILVA. Avete letto su un giornale per intero, il “decreto Taranto” che rimette in gioco i Riva praticamente ridandogli libertà e fabbrica? Dove sta? Boh!...Forse tra una Pascale e una minorenne che si prostituisce per via internet. Provate!???
Bisogna ricordare, invece, le 250.000 vittime della Terra dei Fuochi ( solo fino ad oggi) e di due piccoli angeli al giorno che lasciano le braccia delle madri per leucemia. Sono state accertate tutte le responsabilità e le cause ma il risanamento costa! Bene non parlarne! Se la notizia non è sui giornali, ebbene, non esiste il neppure il fatto. Questi morti DOVE SONOOO SUI VOSTRI GIORNALI!!!
Politica? Povero Berlusconi preoccupato del processo Ruby e della lesbica Pascale,… ma che soddisfazione mandarlo in galera. Giusto, giustissimo, attendavamo da tempo. Ma non capiterà mai! B. lo sa.
La sua preoccupazione e una classica “sceneggiata” . C’è il sicuro accordo con Renzi, avviato nella sede PD, di salvargli il cculo rappresentandolo come “Padre Costituente” “padre della Patria” a cui non potrà essere negata “Grazia” che il duro Napolitano, personaggio “’o malamente” della stessa sceneggiata, gli nega inesorabile!
Berlusconi/FI, voteranno tutto quello che Renzi vorrà! Potrei continuare con i “mondiali” o perfino l’esaltante scoperta di un misterioso insetto nella tomba della Gioconda” Vergogna! Potrei parlare della Riforma del Senato ( una trastola tirata al cittadino) o quella irricevibile, per i docenti e discenti, “Riforma della Scuola” da rimpiangere la dotta Gelmini o la sommaria ingarbugliata “Riforma elettorale”? Basta! Le vere notizie sui giornali non ci sono. Ci sono invece, pazzielle! Cosa sono le “pazzielle”?
…Una volta, erano quei giocattoli semplici, spesso di legno, portati dalla Befana, accartocciati in semplici giornali e tenuti da un spago ben stretto. Arrivavano generalmente in quelle famiglie povere ma che tuttavia riuscivano a spalancare gli occhi e dilatare le pupille dei figlioli di quelle. Spesso erano anche il lavoro segreto di un papà che durante l’anno lavorava proprio alla costruzione di una sediolina, ‘seggiolella’ o una sgarrupata roccaforte -‘o furtino - con uno sparuto numero di soldati nordisti “ ‘e surdatielle” che vinti i sudisti, si volsero a guerreggiare “toro seduto” et cetera. I giuochi simulavano sempre la realtà delle cose intorno. Ovviamente non duravano che poche settimane e, da qui, un modo di dire tutto napoletano: “sò pazzielle”!
S’allude a minuzie fragili. a cose di poca importanza, sommarietà, quisquilie, ma,… al solito, una parola o una breve locuzione a Napoli, assume/va sempre altri e diversi significati. Per lo Stato ‘siamo pazzielle” era dire per le istituzioni siamo meno di zero! ‘Ma che stiamo a fare, pazzielle’? Come dire non fare cose serie!
Pazzielle da tutti i partiti e diffusi da un “’o pazzariello” in testa. ( pazzarello, quel personaggio spesso interpretato da Totò in livrea borbonica o napoleonica, con tanti suonarelli arrangiati e legati agli arti del corpo che a comando simulavano una perfetta banda o che anticipava il passo a dei suonatori per fare annunci clamorosi di strabocchevoli vini invitando tutti a gustarli in quella tal bottega) Pubblicità bella e buona,…che poi quel vino fosse acqua sporca poco contava.
Pubblicità, propaganda, tecniche attrattive, slideshow, collage, ritocchi, acqua inzaccherata e sudicia!
Quando mai compare il SUD sui giornali significa che le cose stanno veramente male!
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Di Bruno Pappalardo
Una cosa colpisce, i titoloni dei giornali delle prime pagine. Sapete bene di cosa parlo; tutti vaniloqui insulsi, molte inquinate da un voyeurismo ossessivo e sciocco gossip.
Parrebbe, tra tutti il più serio, “il Fatto Quotidiano” se non fosse per quella fissa di Berlusconi.
Perdonatemi un coatto cinismo ma ecco i generi: morti, sport, attualità,politica, economia (che nessuno legge) cultura ( belle pagine ma talmente lontane dalle prime che si ritrovano spesso stropicciati nei WC.
Morti? Sono fondamentalmente singole. Le morti dei giovanissimi tirano di più, anzi tanto. Mettiamo la Franzoni,.. o il caso di Yara, che di quel dramma molte mamme riconoscono la propria figlia, poi Ciro, il tragico colpo di pistola di un ultrà romanista alle spalle di un bravo e semplice ragazzo tifoso napoletano; Salvatore morto sotto i pesanti stucchi della bella Galleria Umberto I. Bisogna ricordare il dolore indicibile dei loro genitori.
Bisogna ricordare soprattutto i tanti, …ma non vi è traccia! Tante morti bianche, specialmente al Sud (perché la sicurezza costa) ovvero quelle di poveri giovini padri di famiglia che a decine di decine, ogni giorno, lasciano sagome di gesso sull’asfalto. Bisogna ricordare quelle dell’ILVA. Avete letto su un giornale per intero, il “decreto Taranto” che rimette in gioco i Riva praticamente ridandogli libertà e fabbrica? Dove sta? Boh!...Forse tra una Pascale e una minorenne che si prostituisce per via internet. Provate!???
Bisogna ricordare, invece, le 250.000 vittime della Terra dei Fuochi ( solo fino ad oggi) e di due piccoli angeli al giorno che lasciano le braccia delle madri per leucemia. Sono state accertate tutte le responsabilità e le cause ma il risanamento costa! Bene non parlarne! Se la notizia non è sui giornali, ebbene, non esiste il neppure il fatto. Questi morti DOVE SONOOO SUI VOSTRI GIORNALI!!!
Politica? Povero Berlusconi preoccupato del processo Ruby e della lesbica Pascale,… ma che soddisfazione mandarlo in galera. Giusto, giustissimo, attendavamo da tempo. Ma non capiterà mai! B. lo sa.
La sua preoccupazione e una classica “sceneggiata” . C’è il sicuro accordo con Renzi, avviato nella sede PD, di salvargli il cculo rappresentandolo come “Padre Costituente” “padre della Patria” a cui non potrà essere negata “Grazia” che il duro Napolitano, personaggio “’o malamente” della stessa sceneggiata, gli nega inesorabile!
Berlusconi/FI, voteranno tutto quello che Renzi vorrà! Potrei continuare con i “mondiali” o perfino l’esaltante scoperta di un misterioso insetto nella tomba della Gioconda” Vergogna! Potrei parlare della Riforma del Senato ( una trastola tirata al cittadino) o quella irricevibile, per i docenti e discenti, “Riforma della Scuola” da rimpiangere la dotta Gelmini o la sommaria ingarbugliata “Riforma elettorale”? Basta! Le vere notizie sui giornali non ci sono. Ci sono invece, pazzielle! Cosa sono le “pazzielle”?
…Una volta, erano quei giocattoli semplici, spesso di legno, portati dalla Befana, accartocciati in semplici giornali e tenuti da un spago ben stretto. Arrivavano generalmente in quelle famiglie povere ma che tuttavia riuscivano a spalancare gli occhi e dilatare le pupille dei figlioli di quelle. Spesso erano anche il lavoro segreto di un papà che durante l’anno lavorava proprio alla costruzione di una sediolina, ‘seggiolella’ o una sgarrupata roccaforte -‘o furtino - con uno sparuto numero di soldati nordisti “ ‘e surdatielle” che vinti i sudisti, si volsero a guerreggiare “toro seduto” et cetera. I giuochi simulavano sempre la realtà delle cose intorno. Ovviamente non duravano che poche settimane e, da qui, un modo di dire tutto napoletano: “sò pazzielle”!
S’allude a minuzie fragili. a cose di poca importanza, sommarietà, quisquilie, ma,… al solito, una parola o una breve locuzione a Napoli, assume/va sempre altri e diversi significati. Per lo Stato ‘siamo pazzielle” era dire per le istituzioni siamo meno di zero! ‘Ma che stiamo a fare, pazzielle’? Come dire non fare cose serie!
Pazzielle da tutti i partiti e diffusi da un “’o pazzariello” in testa. ( pazzarello, quel personaggio spesso interpretato da Totò in livrea borbonica o napoleonica, con tanti suonarelli arrangiati e legati agli arti del corpo che a comando simulavano una perfetta banda o che anticipava il passo a dei suonatori per fare annunci clamorosi di strabocchevoli vini invitando tutti a gustarli in quella tal bottega) Pubblicità bella e buona,…che poi quel vino fosse acqua sporca poco contava.
Pubblicità, propaganda, tecniche attrattive, slideshow, collage, ritocchi, acqua inzaccherata e sudicia!
Quando mai compare il SUD sui giornali significa che le cose stanno veramente male!

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