lunedì 5 maggio 2014

Elezioni Europee. “Io? Una degna brigantessa”

Vita Maria Marinelli (IdV) presenta il suo programma per le Europee. “Il più bel complimento? Me l’ha fatto Antonio Ciano del Partito del Sud, che mi ha definito una degna brigantessa”.
A parlare è Vita Maria Marinelli, originaria di Villa Castelli, trapiantata da quasi vent’anni a Bologna dove lavora e che ha deciso oggi, a 39 anni, di candidarsi per la Circoscrizione Sud alle europee del 25 maggio prossimo nella lista dell’Italia dei Valori.
“Sono una cittadina attiva nella città in cui vivo – spiega – ma anche una cittadina che non avrebbe più votato se nel panorama politico italiano non avessi trovato un partito che ha a cuore la giustizia e la coesione sociale. Una certa politica urlata e volgare, manomessa, mi procurava malessere”.
Vita ha scelto come slogan “Sono europea, parlo italiano”: perché?
 “Perché credo nella capacità di uscire da se stessi e trasformarsi in altro; perché mi fanno paura i fanatismi nazionalisti, mi piace la protezione di una comunità; perché settant’anni di pace sono una cosa bella se le favole da bambina erano quelle terribili di un conflitto mondiale; perché essere in Europa non può e non deve essere un cinico calcolo politico-economico, deve piuttosto ispirarsi ad un’autentica cultura politica fondata sull’idea che un’ Europa senza la Grecia o senza l’Italia è inconcepibile. Mi rendo conto – aggiunge – che nell’universo economico le remote radici possano passare in secondo piano, che in un sistema globale manovrato dai mercati finanziari tutto ciò che non produce profitto, la memoria culturale, ad esempio, possa apparire un pericoloso ostacolo. Italia dei Valori vuole andare in Europa e restarci, coerentemente. Non come altre forze politiche dichiaratamente antieuropee che semplicemente stanno strumentalizzando la corsa elettorale per rivendicazioni interne”.
Ed anche sul programma, Vita pone l’accento su alcune questioni particolari, a suo parere fondamentali.
“La difesa dell’acqua pubblica, il diritto al lavoro, con la raccolta firme per l’abolizione della legge Fornero, il contrasto alle dimissioni in bianco o al gioco d’azzardo, la necessità di una crescita economica sostenibile, l’equità sociale, la tutela ambientale. Quest’ultimo punto – sottolinea – molto importante per un Paese come l’Italia, a grande vocazione paesaggistica ambientale. Per questo diciamo no al nucleare, sì ad energie pulite e rinnovabili, fotovoltaico ed eolico, facilmente reperibili grazie ad un clima favorevole. E ancora: no agli OGM: il Sud vive di agricoltura. Bisogna proteggerlo e far sì che i fondi europei ad esso destinati non si fermino ad Eboli, come Cristo”.
Né poteva mancare, vista la professionalità della candidata (“analista del credito per dieci anni”) un intervento sui temi economico-finanziari, a cominciare dalla “normalizzazione dei parametri dl credito, con la richiesta di un tasso soglia usura europeo. Avendo lavorato per diversi anni per un istituto bancario – conclude Vita – so quanto costi il denaro ai cittadini e quanto poco costi alle banche. A ciò vanno affiancati la denuncia dei vizi dello scudo fiscale, in palese violazione delle norme antiriciclaggio e l’utilizzo dei beni confiscati alle mafie, fondamentale”.
 Scritto da Pippo De Vitis su Oraquadra.it

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Vita Maria Marinelli (IdV) presenta il suo programma per le Europee. “Il più bel complimento? Me l’ha fatto Antonio Ciano del Partito del Sud, che mi ha definito una degna brigantessa”.
A parlare è Vita Maria Marinelli, originaria di Villa Castelli, trapiantata da quasi vent’anni a Bologna dove lavora e che ha deciso oggi, a 39 anni, di candidarsi per la Circoscrizione Sud alle europee del 25 maggio prossimo nella lista dell’Italia dei Valori.
“Sono una cittadina attiva nella città in cui vivo – spiega – ma anche una cittadina che non avrebbe più votato se nel panorama politico italiano non avessi trovato un partito che ha a cuore la giustizia e la coesione sociale. Una certa politica urlata e volgare, manomessa, mi procurava malessere”.
Vita ha scelto come slogan “Sono europea, parlo italiano”: perché?
 “Perché credo nella capacità di uscire da se stessi e trasformarsi in altro; perché mi fanno paura i fanatismi nazionalisti, mi piace la protezione di una comunità; perché settant’anni di pace sono una cosa bella se le favole da bambina erano quelle terribili di un conflitto mondiale; perché essere in Europa non può e non deve essere un cinico calcolo politico-economico, deve piuttosto ispirarsi ad un’autentica cultura politica fondata sull’idea che un’ Europa senza la Grecia o senza l’Italia è inconcepibile. Mi rendo conto – aggiunge – che nell’universo economico le remote radici possano passare in secondo piano, che in un sistema globale manovrato dai mercati finanziari tutto ciò che non produce profitto, la memoria culturale, ad esempio, possa apparire un pericoloso ostacolo. Italia dei Valori vuole andare in Europa e restarci, coerentemente. Non come altre forze politiche dichiaratamente antieuropee che semplicemente stanno strumentalizzando la corsa elettorale per rivendicazioni interne”.
Ed anche sul programma, Vita pone l’accento su alcune questioni particolari, a suo parere fondamentali.
“La difesa dell’acqua pubblica, il diritto al lavoro, con la raccolta firme per l’abolizione della legge Fornero, il contrasto alle dimissioni in bianco o al gioco d’azzardo, la necessità di una crescita economica sostenibile, l’equità sociale, la tutela ambientale. Quest’ultimo punto – sottolinea – molto importante per un Paese come l’Italia, a grande vocazione paesaggistica ambientale. Per questo diciamo no al nucleare, sì ad energie pulite e rinnovabili, fotovoltaico ed eolico, facilmente reperibili grazie ad un clima favorevole. E ancora: no agli OGM: il Sud vive di agricoltura. Bisogna proteggerlo e far sì che i fondi europei ad esso destinati non si fermino ad Eboli, come Cristo”.
Né poteva mancare, vista la professionalità della candidata (“analista del credito per dieci anni”) un intervento sui temi economico-finanziari, a cominciare dalla “normalizzazione dei parametri dl credito, con la richiesta di un tasso soglia usura europeo. Avendo lavorato per diversi anni per un istituto bancario – conclude Vita – so quanto costi il denaro ai cittadini e quanto poco costi alle banche. A ciò vanno affiancati la denuncia dei vizi dello scudo fiscale, in palese violazione delle norme antiriciclaggio e l’utilizzo dei beni confiscati alle mafie, fondamentale”.
 Scritto da Pippo De Vitis su Oraquadra.it

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