lunedì 9 dicembre 2013

REGGIO EMILIA 8 DICEMBRE 2013: CORTEO DI PROTESTA CONTRO IL BIOCIDIO AL SUD



"PER IL LAVORO EMIGRIAMO MA NON DIMENTICHIAMO LA TERRA CHE AMIAMO"

Ieri a Reggio Emilia per il corteo di protesta contro il biocidio nella Terra dei Fuochi. Dopo Modena il 3 Novembre 2013 ancora si protesta in Emilia.

Il Partito del Sud ancora presente, senza bandiere come richiesto dagli organizzatori, con donne e uomini delle sue sezioni al nord insieme ad altre Associazioni, Movimenti e singoli cittadini. Presenti fra gli altri il Presidente Nazionale del Partito del Sud Natale Cuccurese, il Coord. Regionale Emilia Romagna Fabrizio Bensai, Giovanni Cutolo e Domenico Summa.

Il corteo si è snodato per le strade del centro di Reggio Emilia, durante il percorso sono stati distribuiti volanti ai passanti, ricevendo condivisione e solidarietà da parte dei cittadini reggiani. Al termine del corteo rilasciati nel cielo palloncini bianchi a rappresentare le anime innocenti dei bambini morti per malattia nella Terra dei Fuochi.Ancora una volta dimostrato nei fatti l'attaccamento alla propria terra d'origine dei tanti cittadini meridionali emigrati per lavoro al nord.

Ringraziamo il Coord. territoriale Comitati Fuochi Nord.

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Riportiamo il Comunicato del Coord.Comitati Fuochi Nord di ieri :



Stamattina, a Reggio Emilia, le sezioni settentrionali del Coordinamento Comitato Fuochi sono scese un'altra volta in piazza per dar vita a un nuovo significativo corteo, fatto di informazione e di protesta.
Organizzata dal Coordinamento Comitato Fuochi di Reggio Emilia, la marcia è partita alle ore 11 da Piazza Vittoria, dove ha fatto ritorno dopo aver sfilato per le vie più importanti del centro cittadino.
Tanti i temi toccati, ma principalmente si è informata la cittadinanza locale sul terribile nesso causa-effetto, che a partire dall'avvelenamento dei territori campani con i rifiuti tossici sta facendo registrare, in quella stessa zona, un'aumento di tumori di rilevante gravità.
"Guardati nel piatto. Non solo made in sud" lo slogan più scandito dai tanti manifestanti, che hanno distribuito almeno un migliaio di piattini con un teschio incollato sul fondo e con la stessa dicitura.
Un modo forte per toccare le coscienze e informare i cittadini che la non tracciabilità dei prodotti alimentari rende tutti ugualmente esposti al rischio di avvelenamento, su tutto il territorio nazionale e non solo a causa dei prodotti campani.
Prodotti campani che sono stati, invece, strenuamente difesi mettendo in guardia sul rischio di cadere in attacchi mediatici che già stanno fortemente danneggiando il comparto agroalimentare campano.
Perchè oggi, più che mai, bisogna stare al fianco dei tantissimi produttori campani onesti e dei loro prodotti sani, difendendoli dalla speculazione e chiedendo allo stesso tempo, alle autorità, un impegno serio a favore della tracciabilità dei prodotti e dello stop alle colture nei campi avvelenati dagli sversamenti.
 Ma non solo di questo si è trattato: largo spazio è stato dato ai dieci punti programmatici del #fiumeinpiena, dallo stop ai roghi tossici, al no alla militarizzazione del territorio senza dimenticare la democrazia reale, con la partecipazione e il controllo diffuso preteso dai Comitati e dalle stesse associazioni popolari presenti sul territorio da sempre impegnate contro l'ecocidio.
Quella stessa democrazia reale puntualmente disattesa e ignorata anche nell'ultimo, propagandistico e inadeguato decreto "speciale" sulla terra dei fuochi.
Quella che è scesa stamattina per le strade di Reggio è stata una rappresentanza che con indignazione ha gridato la propria denuncia (tra gli slogan più scanditi "imprenditore mandante, camorrista esecutore, stato complice): la voce dirompente di chi ora sa e non ha intenzione di essere zittito. Non solo provenienti da più parti dell'Emilia, ma anche dalla Lombardia e dal lontano Friuli.
In conclusione, dopo tanti passi di rabbia scanditi dai nomi dei comuni che non devono morire, il corteo si è sciolto con un ulteriore breve sit in di informazione, al termine del quale sono stati lasciati volare in cielo i palloncini bianchi, che fin dalla prima marcia di Modena simboleggiano le anime innocenti che ci hanno lasciato troppo presto.
Da Terra dei Fuochi al ritorno della Campania Felix, forse lo slogan più speranzoso della giornata.
Per questa speranza e questo sogno siamo disposti a organizzare mille altre marce e iniziative, in aiuto e in concerto coi nostri fratelli che protestano in Campania, finchè non saremo veramente ascoltati e la nostra terra non sarà risanata.

#ioL8!

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"PER IL LAVORO EMIGRIAMO MA NON DIMENTICHIAMO LA TERRA CHE AMIAMO"

Ieri a Reggio Emilia per il corteo di protesta contro il biocidio nella Terra dei Fuochi. Dopo Modena il 3 Novembre 2013 ancora si protesta in Emilia.

Il Partito del Sud ancora presente, senza bandiere come richiesto dagli organizzatori, con donne e uomini delle sue sezioni al nord insieme ad altre Associazioni, Movimenti e singoli cittadini. Presenti fra gli altri il Presidente Nazionale del Partito del Sud Natale Cuccurese, il Coord. Regionale Emilia Romagna Fabrizio Bensai, Giovanni Cutolo e Domenico Summa.

Il corteo si è snodato per le strade del centro di Reggio Emilia, durante il percorso sono stati distribuiti volanti ai passanti, ricevendo condivisione e solidarietà da parte dei cittadini reggiani. Al termine del corteo rilasciati nel cielo palloncini bianchi a rappresentare le anime innocenti dei bambini morti per malattia nella Terra dei Fuochi.Ancora una volta dimostrato nei fatti l'attaccamento alla propria terra d'origine dei tanti cittadini meridionali emigrati per lavoro al nord.

Ringraziamo il Coord. territoriale Comitati Fuochi Nord.

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Riportiamo il Comunicato del Coord.Comitati Fuochi Nord di ieri :



Stamattina, a Reggio Emilia, le sezioni settentrionali del Coordinamento Comitato Fuochi sono scese un'altra volta in piazza per dar vita a un nuovo significativo corteo, fatto di informazione e di protesta.
Organizzata dal Coordinamento Comitato Fuochi di Reggio Emilia, la marcia è partita alle ore 11 da Piazza Vittoria, dove ha fatto ritorno dopo aver sfilato per le vie più importanti del centro cittadino.
Tanti i temi toccati, ma principalmente si è informata la cittadinanza locale sul terribile nesso causa-effetto, che a partire dall'avvelenamento dei territori campani con i rifiuti tossici sta facendo registrare, in quella stessa zona, un'aumento di tumori di rilevante gravità.
"Guardati nel piatto. Non solo made in sud" lo slogan più scandito dai tanti manifestanti, che hanno distribuito almeno un migliaio di piattini con un teschio incollato sul fondo e con la stessa dicitura.
Un modo forte per toccare le coscienze e informare i cittadini che la non tracciabilità dei prodotti alimentari rende tutti ugualmente esposti al rischio di avvelenamento, su tutto il territorio nazionale e non solo a causa dei prodotti campani.
Prodotti campani che sono stati, invece, strenuamente difesi mettendo in guardia sul rischio di cadere in attacchi mediatici che già stanno fortemente danneggiando il comparto agroalimentare campano.
Perchè oggi, più che mai, bisogna stare al fianco dei tantissimi produttori campani onesti e dei loro prodotti sani, difendendoli dalla speculazione e chiedendo allo stesso tempo, alle autorità, un impegno serio a favore della tracciabilità dei prodotti e dello stop alle colture nei campi avvelenati dagli sversamenti.
 Ma non solo di questo si è trattato: largo spazio è stato dato ai dieci punti programmatici del #fiumeinpiena, dallo stop ai roghi tossici, al no alla militarizzazione del territorio senza dimenticare la democrazia reale, con la partecipazione e il controllo diffuso preteso dai Comitati e dalle stesse associazioni popolari presenti sul territorio da sempre impegnate contro l'ecocidio.
Quella stessa democrazia reale puntualmente disattesa e ignorata anche nell'ultimo, propagandistico e inadeguato decreto "speciale" sulla terra dei fuochi.
Quella che è scesa stamattina per le strade di Reggio è stata una rappresentanza che con indignazione ha gridato la propria denuncia (tra gli slogan più scanditi "imprenditore mandante, camorrista esecutore, stato complice): la voce dirompente di chi ora sa e non ha intenzione di essere zittito. Non solo provenienti da più parti dell'Emilia, ma anche dalla Lombardia e dal lontano Friuli.
In conclusione, dopo tanti passi di rabbia scanditi dai nomi dei comuni che non devono morire, il corteo si è sciolto con un ulteriore breve sit in di informazione, al termine del quale sono stati lasciati volare in cielo i palloncini bianchi, che fin dalla prima marcia di Modena simboleggiano le anime innocenti che ci hanno lasciato troppo presto.
Da Terra dei Fuochi al ritorno della Campania Felix, forse lo slogan più speranzoso della giornata.
Per questa speranza e questo sogno siamo disposti a organizzare mille altre marce e iniziative, in aiuto e in concerto coi nostri fratelli che protestano in Campania, finchè non saremo veramente ascoltati e la nostra terra non sarà risanata.

#ioL8!

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