lunedì 16 dicembre 2013

LA FACCIA

Di Bruno Pappalardo

Si dice “ a FACCIA a FACCIA” e tu, Madiba non l’ha mai sottratta davanti al potere dei bianchi,
Avevi una bella FACCIA che mostravi garbato ai tuoi aguzzini molestandoli; Avevi una BRUTTA FACCIA quando la trasfiguravi durante la lotta armata o quando dovevi affrontare un giudice e a costui diceva “IN FACCIA”, sul muso, le tue ragioni.
Ti chiamavano anche FACCIA D’ANGELO ma che, con sfrontato dominio, sapevi esibire in FACCIA ai boia della tua gente e con una insolente FACCIA da bronzo, irriguardoso e coraggioso affrontavi la subdola dialettica delle leggi dei bianchi.
Avevi la FACCIA pitturata come il colore della tua terra e diventava NERA per sbattere in faccia a tutti i diritti non solo tuoi o solo della tua gente ma quelli di tutti.
Avevi la FACCIA TOSTA di guardare in faccia il carceriere e leggergli in faccia la confusione, il disorientamento che gli creavi piazzandoti, petto in fuori, davanti per lasciarti frustare, e loro, sbigottiti, s’impaurivano. Tu non guardavi in FACCIA NESSUNO per non scendere a compromessi e dire in FACCIA come anticipatamente avresti agito e cosa ritenevi giusto, senza badare agli strumenti coercitivi e la tortura che usavano per il tuo corpo, sul tuo viso mentre tu, restavi immobile come una statua, un monumento vivente perché avanzasse l’ idealità della libertà dei diritti. Difficile resistere sapendo dei morti dell’ Apartheid, ebbene, allora non perdevi la FACCIA o avresti perso i diritti e la libertà di tutti e gli ridevi in FACCIA a quei banchieri, notabili, politici, imprenditori speculatori pitturati di bianco e alla pari con i tuoi eterni denti bianchi
Hai saputo SPUTARE IN FACCIA alla morte, alla paura, a quella a cui volevano giungere gli speculatori della carne, della compravendita dei corpi e della dignità della tua terra attraverso la segregazione razziale e il martirio. Bene!
Ma la tua gente voleva vedere la tua FA CCIA!
Non è stato permesso a quelli della tua tribù d’origine di partecipare al tuo funerale! Hanno impedito che la vedessero.
La FACCIA è tutto! Non è un organo vitale, non è un cuore o un cervello ma di più!
La FACCIA è l’anima e la storia di una vita, di un uomo e delle sue radici, della sua identità, il suo racconto!
E’ veramente diventato progredito e moderno il tuo Sudafrica tanto da impedire, per un grande cerimoniale mediatico, che essi non ti vedessero, come accade in tutto il mondo? E,… allora hai GIRATO LA FACCIA non lasciando che colpissero di nuovo l’altra guancia.
Qualcuno sorvegli la bara, …qualcuno un giorno scoprirà un paese senza volto.

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Di Bruno Pappalardo

Si dice “ a FACCIA a FACCIA” e tu, Madiba non l’ha mai sottratta davanti al potere dei bianchi,
Avevi una bella FACCIA che mostravi garbato ai tuoi aguzzini molestandoli; Avevi una BRUTTA FACCIA quando la trasfiguravi durante la lotta armata o quando dovevi affrontare un giudice e a costui diceva “IN FACCIA”, sul muso, le tue ragioni.
Ti chiamavano anche FACCIA D’ANGELO ma che, con sfrontato dominio, sapevi esibire in FACCIA ai boia della tua gente e con una insolente FACCIA da bronzo, irriguardoso e coraggioso affrontavi la subdola dialettica delle leggi dei bianchi.
Avevi la FACCIA pitturata come il colore della tua terra e diventava NERA per sbattere in faccia a tutti i diritti non solo tuoi o solo della tua gente ma quelli di tutti.
Avevi la FACCIA TOSTA di guardare in faccia il carceriere e leggergli in faccia la confusione, il disorientamento che gli creavi piazzandoti, petto in fuori, davanti per lasciarti frustare, e loro, sbigottiti, s’impaurivano. Tu non guardavi in FACCIA NESSUNO per non scendere a compromessi e dire in FACCIA come anticipatamente avresti agito e cosa ritenevi giusto, senza badare agli strumenti coercitivi e la tortura che usavano per il tuo corpo, sul tuo viso mentre tu, restavi immobile come una statua, un monumento vivente perché avanzasse l’ idealità della libertà dei diritti. Difficile resistere sapendo dei morti dell’ Apartheid, ebbene, allora non perdevi la FACCIA o avresti perso i diritti e la libertà di tutti e gli ridevi in FACCIA a quei banchieri, notabili, politici, imprenditori speculatori pitturati di bianco e alla pari con i tuoi eterni denti bianchi
Hai saputo SPUTARE IN FACCIA alla morte, alla paura, a quella a cui volevano giungere gli speculatori della carne, della compravendita dei corpi e della dignità della tua terra attraverso la segregazione razziale e il martirio. Bene!
Ma la tua gente voleva vedere la tua FA CCIA!
Non è stato permesso a quelli della tua tribù d’origine di partecipare al tuo funerale! Hanno impedito che la vedessero.
La FACCIA è tutto! Non è un organo vitale, non è un cuore o un cervello ma di più!
La FACCIA è l’anima e la storia di una vita, di un uomo e delle sue radici, della sua identità, il suo racconto!
E’ veramente diventato progredito e moderno il tuo Sudafrica tanto da impedire, per un grande cerimoniale mediatico, che essi non ti vedessero, come accade in tutto il mondo? E,… allora hai GIRATO LA FACCIA non lasciando che colpissero di nuovo l’altra guancia.
Qualcuno sorvegli la bara, …qualcuno un giorno scoprirà un paese senza volto.

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