martedì 12 novembre 2013

MEMENTO, ... per i napoletani smemorati e austroungarici

Di Bruno Pappalardo

luoghi comuni prendono il sopravvento della  “ragion pura”; Nulla da fare, il pregiudizio è forte, ma tanto forte che annebbia la mente dei soliti detrattori del Sud e primariamente di Napoli.
Siamo alle solite, Napoli non serve tanto ai camorristi quanto alla politica! Più si affossa il Meridione e Napoli, maggiore è la possibilità che facciano sorgere una emergenza per, “secondo il metodo Boffo-Bertolasi” sui cui spingere del denaro.   
Il Patto per Roma prevede per la differenziata e raccolta rifiuti nella città eterna, un appannaggio di 52,8 milioni di euro, per Napoli solo 5;  Significherà che il Comune troverà immense difficoltà col rischio che il dramma del 2009/10 ritorni prepotente. Ecco che riNasce l’emergenza! La cassa del Mezzogiorno non esiste più per arricchire la politica italiana. Ci si inventerà un’ltro giocattolo per lo stesso giuoco.
Ecco che il LUOGO COMUNE diventa il COMUNE LUOGO  raccolta di  “ non si rifiuta”     
lunedì 11 novembre 2013
Napoli premiata ma per "il Sole 24 Ore" non va bene....
Ufficio stampa del consiglio comunale di napoli

NAPOLI PREMIATA SUL PATTO DI STABILITA' E IL "SOLE" SI SORPRENDE....  

Questa mattina Il Sole 24 Ore riporta con la consueta perizia le novità sul cosiddetto Patto di stabilità dei Comuni da applicare nel 2014. Ovvero la somma che i Comuni sono tenuti a risparmiare non per la loro stabilità, ma per garantire quella dello Stato. In pratica ogni Comune è costretto a rinunciare a una parte della somma spendibile cioè a chiudere in conti in attivo. La novità per il 2014 è che cambia il periodo di riferimento della spesa media, sulla quale si calcola il Patto, che scorre dal 2007-2009 al 2009-2011. In pratica si tolgono dal conteggio i bilanci del 2007 e 2008 e si inseriscono quelli del 2010 e 2011. Ebbene, Napoli è la città d'Italia che ne riceve il vantaggio maggiore sia in termini assoluti sia percentuali, visto che il suo obbligo al surplus scende da 88,1 a 64,8 milioni, con un recupero del 26%. I napoletani non se ne stupiscono perché è stato evidente in città che il Comune fine mandato Iervolino e inizio de Magistris ha frenato fortemente la spesa, per tutti i tagli che ci sono stati (ancor più nel 2012, anno ancora fuori dai calcoli). Se ne stupisce però Il Sole che scrive: "E' difficile scorgere la 'meritocrazia', a meno di non voler annoverare Napoli (in pre-dissesto) come il capoluogo più 'virtuoso' d'Italia". Si fa gran confusione. Non c'è un merito nel premio che riceve Napoli ma solo la certificazione che è stata la città d'Italia costretta a ridurre di più la spesa per l'applicazione di un federalismo fiscale che premia i ricchi e azzoppa chi ha già meno. E' vero che i tagli hanno colpito tutti i Comuni, ma dove la capacità fiscale è elevata è stato sufficiente qualche ritocco di aliquota per compensare il mancato gettito. Altrimenti non si spiegherebbe il +45,4% di impegno richiesto a Roma che grazie alla peculiarità di esser capitale è al riparo dalle strette finanziarie o il +20% tondo chiesto a Milano. Detto ciò, è chiaro che il meccanismo del Patto è troppo meccanico e imporrebbe per esempio all'Aquila di aumentare di tre volte l'obiettivo solo perché - ovviamente - la spesa del Comune è cresciuta per gli interventi del dopo-terremoto. Ma almeno si riconosca a Napoli quel che è di Napoli: ci avete impoverito, non sorprendetevi se abbiamo smesso di spendere. Fonte : comune di napoli 

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Di Bruno Pappalardo

luoghi comuni prendono il sopravvento della  “ragion pura”; Nulla da fare, il pregiudizio è forte, ma tanto forte che annebbia la mente dei soliti detrattori del Sud e primariamente di Napoli.
Siamo alle solite, Napoli non serve tanto ai camorristi quanto alla politica! Più si affossa il Meridione e Napoli, maggiore è la possibilità che facciano sorgere una emergenza per, “secondo il metodo Boffo-Bertolasi” sui cui spingere del denaro.   
Il Patto per Roma prevede per la differenziata e raccolta rifiuti nella città eterna, un appannaggio di 52,8 milioni di euro, per Napoli solo 5;  Significherà che il Comune troverà immense difficoltà col rischio che il dramma del 2009/10 ritorni prepotente. Ecco che riNasce l’emergenza! La cassa del Mezzogiorno non esiste più per arricchire la politica italiana. Ci si inventerà un’ltro giocattolo per lo stesso giuoco.
Ecco che il LUOGO COMUNE diventa il COMUNE LUOGO  raccolta di  “ non si rifiuta”     
lunedì 11 novembre 2013
Napoli premiata ma per "il Sole 24 Ore" non va bene....
Ufficio stampa del consiglio comunale di napoli

NAPOLI PREMIATA SUL PATTO DI STABILITA' E IL "SOLE" SI SORPRENDE....  

Questa mattina Il Sole 24 Ore riporta con la consueta perizia le novità sul cosiddetto Patto di stabilità dei Comuni da applicare nel 2014. Ovvero la somma che i Comuni sono tenuti a risparmiare non per la loro stabilità, ma per garantire quella dello Stato. In pratica ogni Comune è costretto a rinunciare a una parte della somma spendibile cioè a chiudere in conti in attivo. La novità per il 2014 è che cambia il periodo di riferimento della spesa media, sulla quale si calcola il Patto, che scorre dal 2007-2009 al 2009-2011. In pratica si tolgono dal conteggio i bilanci del 2007 e 2008 e si inseriscono quelli del 2010 e 2011. Ebbene, Napoli è la città d'Italia che ne riceve il vantaggio maggiore sia in termini assoluti sia percentuali, visto che il suo obbligo al surplus scende da 88,1 a 64,8 milioni, con un recupero del 26%. I napoletani non se ne stupiscono perché è stato evidente in città che il Comune fine mandato Iervolino e inizio de Magistris ha frenato fortemente la spesa, per tutti i tagli che ci sono stati (ancor più nel 2012, anno ancora fuori dai calcoli). Se ne stupisce però Il Sole che scrive: "E' difficile scorgere la 'meritocrazia', a meno di non voler annoverare Napoli (in pre-dissesto) come il capoluogo più 'virtuoso' d'Italia". Si fa gran confusione. Non c'è un merito nel premio che riceve Napoli ma solo la certificazione che è stata la città d'Italia costretta a ridurre di più la spesa per l'applicazione di un federalismo fiscale che premia i ricchi e azzoppa chi ha già meno. E' vero che i tagli hanno colpito tutti i Comuni, ma dove la capacità fiscale è elevata è stato sufficiente qualche ritocco di aliquota per compensare il mancato gettito. Altrimenti non si spiegherebbe il +45,4% di impegno richiesto a Roma che grazie alla peculiarità di esser capitale è al riparo dalle strette finanziarie o il +20% tondo chiesto a Milano. Detto ciò, è chiaro che il meccanismo del Patto è troppo meccanico e imporrebbe per esempio all'Aquila di aumentare di tre volte l'obiettivo solo perché - ovviamente - la spesa del Comune è cresciuta per gli interventi del dopo-terremoto. Ma almeno si riconosca a Napoli quel che è di Napoli: ci avete impoverito, non sorprendetevi se abbiamo smesso di spendere. Fonte : comune di napoli 

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