martedì 26 novembre 2013

La questione meridionale oggi.

Fonte: TRN - news

Riceviamo e pubblichiamo
Basta fare un po’ di conti per capire che il meridione d’Italia è immerso in una economia di tipo coloniale i cui ritmi sono scanditi e imposti da una classe politico-imprenditoriale dedita alla rapina sistematica del bene pubblico.
Su 100 euro di spesa negli esercizi commerciali nostrani solo 6 rimangono al Sud; 94 prendono la via delle voraci tasche del Nord.
Ciascun nostro studente laureato nelle blasonate università nordiste ci costa mediamente 150.000 euro che vanno a pagare i mutui dei proprietari di case nelle sedi universitarie.
Cervelli che spesso non tornano più al Sud essendo “costretti” a lavorare all’estero o comunque lontani dalla propria terra e dalla propria famiglia.
Su 112 milioni di euro stanziati per l’adeguamento sismico delle scuole pubbliche solo il 3% è stato destinato alle regioni del Sud nelle quali si trova circa il 60% delle scuole a rischio e fatiscenti.
Tutto il resto se lo pappano Lombardia, Piemonte, Veneto e altri dove non solo non si sentono sismi ma le scuole sono quasi tutte a norma.
Metti pure che l’ILVA avvelena e uccide Taranto ma paga le tasse in Lombardia, che le banche e le grandi catene di supermercati fanno la stessa cosa;
metti che l’alta velocità ferroviaria si ferma a Napoli e che stanno togliendo il trasporto ferroviario al Sud, metti che molti dei nostri territori sono stati inquinati con i rifiuti tossici e nucleari provenienti dal Nord e seppelliti qua con l’aiuto della criminalità organizzata.
Il tutto con la complicità dello stato che ha secretato i verbali di Carmine Schiavone e ignorato il biocidio e lo sterminio sistematico delle popolazioni con i tassi di mortalità per tumore più alti d’Italia; metti quindi lo stato italiano complice, a questo punto, degli inquinatori. Insomma, c’è n’è abbastanza per dichiararci una colonia del Nord?
Di contro, non vediamo una classe politica meridionale e meridionalista che riesca finalmente a difendere gli interessi di queste disgraziate terre di conquista ma assistiamo al più becero collaborazionismo finalizzato al saccheggio del Sud.
La cooperativa sociale Santissimi Pietro e Paolo di Lamezia Terme ed il Partito del Sud Calabria ne parleranno con alcuni sindaci in un dibattito pubblico che si terrà a Lamezia verso metà Dicembre.
Franco Gallo

Fonte: TRN - news

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Fonte: TRN - news

Riceviamo e pubblichiamo
Basta fare un po’ di conti per capire che il meridione d’Italia è immerso in una economia di tipo coloniale i cui ritmi sono scanditi e imposti da una classe politico-imprenditoriale dedita alla rapina sistematica del bene pubblico.
Su 100 euro di spesa negli esercizi commerciali nostrani solo 6 rimangono al Sud; 94 prendono la via delle voraci tasche del Nord.
Ciascun nostro studente laureato nelle blasonate università nordiste ci costa mediamente 150.000 euro che vanno a pagare i mutui dei proprietari di case nelle sedi universitarie.
Cervelli che spesso non tornano più al Sud essendo “costretti” a lavorare all’estero o comunque lontani dalla propria terra e dalla propria famiglia.
Su 112 milioni di euro stanziati per l’adeguamento sismico delle scuole pubbliche solo il 3% è stato destinato alle regioni del Sud nelle quali si trova circa il 60% delle scuole a rischio e fatiscenti.
Tutto il resto se lo pappano Lombardia, Piemonte, Veneto e altri dove non solo non si sentono sismi ma le scuole sono quasi tutte a norma.
Metti pure che l’ILVA avvelena e uccide Taranto ma paga le tasse in Lombardia, che le banche e le grandi catene di supermercati fanno la stessa cosa;
metti che l’alta velocità ferroviaria si ferma a Napoli e che stanno togliendo il trasporto ferroviario al Sud, metti che molti dei nostri territori sono stati inquinati con i rifiuti tossici e nucleari provenienti dal Nord e seppelliti qua con l’aiuto della criminalità organizzata.
Il tutto con la complicità dello stato che ha secretato i verbali di Carmine Schiavone e ignorato il biocidio e lo sterminio sistematico delle popolazioni con i tassi di mortalità per tumore più alti d’Italia; metti quindi lo stato italiano complice, a questo punto, degli inquinatori. Insomma, c’è n’è abbastanza per dichiararci una colonia del Nord?
Di contro, non vediamo una classe politica meridionale e meridionalista che riesca finalmente a difendere gli interessi di queste disgraziate terre di conquista ma assistiamo al più becero collaborazionismo finalizzato al saccheggio del Sud.
La cooperativa sociale Santissimi Pietro e Paolo di Lamezia Terme ed il Partito del Sud Calabria ne parleranno con alcuni sindaci in un dibattito pubblico che si terrà a Lamezia verso metà Dicembre.
Franco Gallo

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