mercoledì 13 novembre 2013

ELLE TV - I Briganti del Sud sugli eccidi dei Savoia nel Risorgimento

http://www.youtube.com/watch?v=kGGkz5DGbIw

  Un incontro dedicato alla storia negata. Presso l'osteria "Terra di Briganti" di Castelforte, in provincia di Latina, si è svolta la presentazione in anteprima nazionale del libro: "Stragi ed eccidi dei Savoia durante il Risorgimento" di Antonio Ciano, Vittoria Longo e Domenico Offi. Dei temi che hanno molto a che fare con il Sannio, soprattutto con i paesi protagonisti della strage e dell'eccidio di cittadini, Casalduni e Pontelandolfo, quando nell'agosto del 1861, a pochi mesi dalla nascita ufficiale dello Stato Unitario, si verificò un evento rimasto quasi del tutto sotto silenzio per circa 150 anni. A conferma della gravità degli eventi, nell'ambito delle manifestazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, Giuliano Amato, presidente del Comitato dei Garanti delle Celebrazioni, dichiarò agli abitanti di Pontelandolfo: "A nome del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, vi chiedo scusa per quanto qui è successo e che è stato relegato ai margini dei libri di storia".

Si tratta di un riconoscimento ufficiale di quanto avvenuto e, soprattutto, una conferma di quanto sottolineato, in relazione a come nelle scuole sono stati riportati tanti avvenimenti. Era il periodo della guerra contro i "briganti", i combattenti che si opposero pagando con la vita alle truppe del neonato Stato italiano durante il Risorgimento. E' stato raccontato un Sud ribelle contro un 'Italia Savoiarda durante l'incontro moderato da Ortensia De Cesare, forse pronipote della brigantessa Michelina De Cesare. L'attrice Patrizia Stefanelli invece ha recitato una poesia sul tema della serata. Presente anche Gianmatteo Metullo -- archeologo, che ha dato il proprio contributo al discorso. I due coniugi studiosi di storia risorgimentale, Longo e Offi, in maniera chiara ed impeccabile hanno ripercorso con orgoglio questo importante lasso temporale, mettendo in risalto le proprietà positive dei territori del Sud.

Un modo per rimarcare ciò che c'è stato e che è stato relegato ai margini della storia. "Il Libro è il risultato della riflessione, della dignità e dell'indignazione di un uomo che ha riscoperto, nella sua carne, una ferita antica e mai chiusa: il martirio della sua città, Gaeta, per favorire la nascita dell'Italia unita, rivelatasi matrigna e persino ancora nemica di chi, a quella costruzione storica, ha pagato, per tutti, il prezzo più alto, in risorse e sangue." Questa l'introduzione del libro , affidata al giornalista Pino Aprile, che parla dell'amico Antonio Ciano, uno degli autori del volume.

Antonio Ciano di Gaeta scriveva di queste tematiche gia' molti anni fa quando in pochi si occupavano di questo scorcio della storia patria poco approfondita. Il suo primo libro " I Savoia e il Massacro del Sud" apri' gli occhi a tanti che nulla sapevano oltre alla storia ufficiale. Un video, ad inizio conferenza, ha mostrato cosa c'era e cosa hanno saputo realizzare gli uomini del Sud: opifici (Opificio Borbonico di Pietrarsa, era il più grande polo siderurgico della penisola italiana), fabbriche, orfanotrofi e tanto altro.

Un Regno delle Due Sicilie davvero florido dal punto di vista sociale , economico e culturale. E' stata ricordata la figura di Ferdinando II di Borbone contrapposta a quella dei cosiddetti 'macellai garibaldini' al seguito di Vittorio Emanuele di Savoia che durante il Risorgimento, per favorire l'Unità d'Italia, invasero letteralmente il Sud saccheggiandolo e depredandolo. Ciò che ci hanno insegnato a scuola -- hanno detto -- non corrisponde alla verità: l'Unità d'Italia è stata artificiale. Le grandi potenze dell'epoca invogliarono il Piemonte a conquistare il resto della Penisola. In particolar modo, il Regno Unito e la Francia non vedevano di buon occhio uno Stato libero, indipendente e prospero come il Regno delle Due Sicilie, che si affacciava in maniera predominante nel Sud dell'Europa. Lo stesso Antonio Ciano ebbe guai giudiziari per aver raccontato i massacri e le stragi che caratterizzarono quegli anni.

Una serata tanto attesa per i tanti meridionalisti e "briganti" che hanno presenziato. A pubblicare il libro la West Indian di Molinara(BN), casa editrice indipendente. 10 euro il costo del volume che forse sarà presentato anche a Benevento.

EMILIO SPINIELLO

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http://www.youtube.com/watch?v=kGGkz5DGbIw

  Un incontro dedicato alla storia negata. Presso l'osteria "Terra di Briganti" di Castelforte, in provincia di Latina, si è svolta la presentazione in anteprima nazionale del libro: "Stragi ed eccidi dei Savoia durante il Risorgimento" di Antonio Ciano, Vittoria Longo e Domenico Offi. Dei temi che hanno molto a che fare con il Sannio, soprattutto con i paesi protagonisti della strage e dell'eccidio di cittadini, Casalduni e Pontelandolfo, quando nell'agosto del 1861, a pochi mesi dalla nascita ufficiale dello Stato Unitario, si verificò un evento rimasto quasi del tutto sotto silenzio per circa 150 anni. A conferma della gravità degli eventi, nell'ambito delle manifestazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, Giuliano Amato, presidente del Comitato dei Garanti delle Celebrazioni, dichiarò agli abitanti di Pontelandolfo: "A nome del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, vi chiedo scusa per quanto qui è successo e che è stato relegato ai margini dei libri di storia".

Si tratta di un riconoscimento ufficiale di quanto avvenuto e, soprattutto, una conferma di quanto sottolineato, in relazione a come nelle scuole sono stati riportati tanti avvenimenti. Era il periodo della guerra contro i "briganti", i combattenti che si opposero pagando con la vita alle truppe del neonato Stato italiano durante il Risorgimento. E' stato raccontato un Sud ribelle contro un 'Italia Savoiarda durante l'incontro moderato da Ortensia De Cesare, forse pronipote della brigantessa Michelina De Cesare. L'attrice Patrizia Stefanelli invece ha recitato una poesia sul tema della serata. Presente anche Gianmatteo Metullo -- archeologo, che ha dato il proprio contributo al discorso. I due coniugi studiosi di storia risorgimentale, Longo e Offi, in maniera chiara ed impeccabile hanno ripercorso con orgoglio questo importante lasso temporale, mettendo in risalto le proprietà positive dei territori del Sud.

Un modo per rimarcare ciò che c'è stato e che è stato relegato ai margini della storia. "Il Libro è il risultato della riflessione, della dignità e dell'indignazione di un uomo che ha riscoperto, nella sua carne, una ferita antica e mai chiusa: il martirio della sua città, Gaeta, per favorire la nascita dell'Italia unita, rivelatasi matrigna e persino ancora nemica di chi, a quella costruzione storica, ha pagato, per tutti, il prezzo più alto, in risorse e sangue." Questa l'introduzione del libro , affidata al giornalista Pino Aprile, che parla dell'amico Antonio Ciano, uno degli autori del volume.

Antonio Ciano di Gaeta scriveva di queste tematiche gia' molti anni fa quando in pochi si occupavano di questo scorcio della storia patria poco approfondita. Il suo primo libro " I Savoia e il Massacro del Sud" apri' gli occhi a tanti che nulla sapevano oltre alla storia ufficiale. Un video, ad inizio conferenza, ha mostrato cosa c'era e cosa hanno saputo realizzare gli uomini del Sud: opifici (Opificio Borbonico di Pietrarsa, era il più grande polo siderurgico della penisola italiana), fabbriche, orfanotrofi e tanto altro.

Un Regno delle Due Sicilie davvero florido dal punto di vista sociale , economico e culturale. E' stata ricordata la figura di Ferdinando II di Borbone contrapposta a quella dei cosiddetti 'macellai garibaldini' al seguito di Vittorio Emanuele di Savoia che durante il Risorgimento, per favorire l'Unità d'Italia, invasero letteralmente il Sud saccheggiandolo e depredandolo. Ciò che ci hanno insegnato a scuola -- hanno detto -- non corrisponde alla verità: l'Unità d'Italia è stata artificiale. Le grandi potenze dell'epoca invogliarono il Piemonte a conquistare il resto della Penisola. In particolar modo, il Regno Unito e la Francia non vedevano di buon occhio uno Stato libero, indipendente e prospero come il Regno delle Due Sicilie, che si affacciava in maniera predominante nel Sud dell'Europa. Lo stesso Antonio Ciano ebbe guai giudiziari per aver raccontato i massacri e le stragi che caratterizzarono quegli anni.

Una serata tanto attesa per i tanti meridionalisti e "briganti" che hanno presenziato. A pubblicare il libro la West Indian di Molinara(BN), casa editrice indipendente. 10 euro il costo del volume che forse sarà presentato anche a Benevento.

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